Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Agosto 2024
Roma, 02.09.24
Roma, 2 settembre 2024
Agosto, causa ferie collettive, è sempre poco significativo per il mercato dell’auto, ma il segnale che giunge dal comparto fa riflettere: -14% per le Passenger Cars (11.000 targhe in meno) e addirittura -33% per i Light Commercial Vehicles (3.500 mancanti). Non basta la giornata lavorativa in meno rispetto ad agosto 2023 (21 complessive contro le 22 dell’anno scorso) per giustificare questo evidente calo delle nuove targhe, che segue peraltro un luglio non brillantissimo. Confermato quindi l’effetto “cerino” dei nuovi incentivi a giugno, quando il mercato aveva fatto segnare +15% e aveva portato all’immediato esaurimento dei fondi per le auto elettriche (che ad agosto sono crollate del 40% “grazie” a Tesla che va serenamente in ferie anche lei e chiude il mese perdendo l’80% ma tenendo il cumulato quasi in pareggio). A proposito di ecobonus: ad oggi rimangono disponibili ancora 89 milioni di euro per le auto con emissioni comprese tra i 61 e i 135 g/km di CO2 e 85 milioni per quelle da 21 a 60 g/km.
Lo scorso mese tutti i canali di distribuzione sono andati in rosso, tranne quello dei noleggi a breve termine. Male i privati (-9%), che comunque hanno conquistato una market share del 63% sul totale delle immatricolazioni. Malissimo gli acquisti diretti aziendali (-21%). Ancora peggio i noleggi a lungo termine (-24%). In calo evidente anche le auto-immatricolazioni (ed è la prima volta quest’anno, -22%), con una quota di mercato comunque superiore al 12%, la più alta dal 2020 e molto lontana dal 16,2% del 2019.
Dopo 8 mesi, le nuove Passenger Cars targate sono state 1.084.000, appena 40.000 in più (+3,8%), nonostante la presenza degli incentivi all’acquisto tanto sbandierati dal Governo: l’atteso risultato di manovre inefficaci, dato che le immatricolazioni di BEV sono rimaste allo stesso livello del 2023, e che le PHEV sono letteralmente crollate di oltre 11.000 unità. Mentre sono cresciute le vendite di auto full hybrid e di benzina (anche mild), ma non in maniera tale da dare una svolta al mercato.
È il risultato dei veicoli commerciali leggeri a fare accendere una spia di allarme, dopo un luglio deludente con un risultato posizionato sugli stessi volumi del 2023. Il -33% di agosto è vistosamente negativo: tutti i canali hanno mostrato la corda, in particolare il noleggio a lungo termine, che invece finora si era dimostrato particolarmente brillante: -39%. Addirittura -71% per il noleggio a breve termine, su volumi veramente modesti. In flessione, anche se in misura più attenuata rispetto agli altri canali, pure le auto-immatricolazioni: -20%. Nel periodo da gennaio ad agosto, però, il comparto degli LCV rimane largamente in attivo: +11%, ma il consuntivo è diventato meno brillante.
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“Apparentemente il mese di agosto è stata una débâcle completa”, commenta Laura Gobbini, Project Management & Data Analyst di Dataforce Italia, “ma un’analisi più attenta del trend degli ultimi 3 mesi mostra che le PC chiudono in rialzo del 4,5% e gli LCV in sostanziale parità. Forse che Case ed Operatori abbiano fatto due conti prima di andare in ferie e deciso di non sparare troppe cartucce in un mese storicamente poco significativo sul risultato dell’anno? Certo è che se le vetture tengono più o meno il passo (nei prossimi mesi arriveranno altre immatricolazioni “incentivate” dato che le prenotazioni fatte a giugno valgono 9 mesi), per i veicoli commerciali si può cominciare a parlare di stallo: le continue giravolte sul cosiddetto “green deal” e le notizie contrastanti sugli investimenti che arrivano dagli OEMs stanno solo confondendo sempre più chi deve ampliare o rinnovare la fotta di commerciali inducendo una paralisi quasi totale del mercato”.
MERCATO ITALIA – VETTURE
Ad agosto sono state targate 69.011 automobili nuove (10.972 in meno rispetto allo stesso mese del 2023), con un saldo negativo del 13,72%. In aumento, ma con volumi sempre scarsamente significativi, l’apporto delle importazioni parallele (1.191 unità, +52,11%). Male il canale dei Privati, che è sceso del 9,14% (un calo comunque inferiore a quello medio del mercato), con un livello di nuove targhe pari a 43.494 unità (4.373 quelle mancanti). Dato il risultato in rosso del mercato nel suo complesso, la market share dei privati è salita al 63%, a fronte di una media annua del 56,68%. Ancora peggio ha performato il canale delle vendite dirette alle aziende (società in proprietà e leasing): -21,07%, con 3.518 immatricolazioni (939 in meno). Nemmeno il comparto delle auto-immatricolazioni è riuscito a dare un contributo determinante a sostegno del mercato, pur targando 8.374 automobili: -21,83% (sono 2.339 in meno).
Il canale che quest’anno appare in maggiore difficoltà è quello del noleggio a lungo termine, che fa registrare ad agosto una flessione del 23,78%, che rimane comunque la peggiore performance tra i canali della distribuzione automobilistica. Il long rent ha targato nell’ottavo mese dell’anno appena 12.595 automobili (3.929 in meno). In ripresa il canale dei noleggi a breve termine: +144,08%, ma si tratta di volumi scarsamente significativi: soltanto 1.030 targhe, per una quota di mercato che sfiora l’1,5%.
Nel cumulato, da gennaio ad agosto sono state targate 1.084.248 Passenger Cars, 39.904 in più rispetto ai primi 8 mesi del 2023, per una crescita del 3,82%. Complessivamente i privati conquistano il 56,68% del mercato (1,77 punti in più), le aziende in acquisto diretto il 5,02%, i noleggi a lungo termine sono al 20,21% (ma ad agosto hanno superato di poco il 18%), i rent-a-car scendono a quota 6,54%, mentre le auto-immatricolazioni rimangono sopra l’11% (esattamente da gennaio ad agosto raggiungono una market share dell’11,55%).
MERCATO ITALIA – VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI
In ambito LCV, dopo 15 risultati positivi consecutivi, agosto è stato il mese del crollo (-32,89%), che comunque non ha inciso più di tanto sulla performance annuale, che rimane largamente in attivo (+10,92%). Il settore dei veicoli commerciali leggeri ha immatricolato 7.091 unità, 3.475 in meno rispetto ad agosto 2023, con tutti i canali della distribuzione in rosso. Il comparto dei “privati” (ditte, artigiani e professionisti) è sceso del 20,17%, mentre quello delle società che optano per la formula dell’acquisto diretto ha fatto segnare un decremento del 26,36%. Il noleggio a lungo termine è stato, tra i canali di maggior volume, quello che ha fatto segnare la performance peggiore, con una flessione del 38,73%, con 2.375 nuove targhe, oltre 1.500 in meno. Grazie però a un primo semestre molto brillante, il consuntivo dei primi 8 mesi rimane largamente in attivo: +14,72%. Profondo rosso per i noleggi a breve termine (-70,65%), con appena 221 immatricolazioni ad agosto. In flessione le auto-immatricolazioni: -20,39%. Il cumulato da gennaio ad agosto del 2024 del settore LCV è di 128,743 nuove targhe, 12.671 in più.
FORECAST 2024
La previsione di Dataforce per il settore delle Passenger Cars in ottica di fine 2024 è stata rivista al rialzo, nonostante il risultato poco lusinghiero di agosto: +25.000 immatricolazioni. La nuova release del forecast ipotizza un mercato auto a quota 1.625.000 nuove targhe, cioè quasi 53.000 in più rispetto al 2023. L’incremento previsto è comunque modesto, attorno al 3,4%. La crescita dei privati, secondo questa previsione, dovrebbe essere superiore alla media: 4,9%. Dai privati ci si aspetta 925.000 targhe, ossia 43.000 in più. In questa versione aggiornata del forecast i volumi dei privati rimangono identici a quelli della previsione precedente.
Secondo il forecast con metodo Dataforce, ossia quello che attribuisce le immatricolazioni all’effettivo utilizzatore, i privati acquisiranno con la formula del noleggio a lungo termine ulteriori 30.000 vetture, però sono oltre 6.000 in meno rispetto al 2023.
Gli acquisti diretti delle Società saranno quest’anno 87.000: in pratica con un livello di nuove targhe paritetico rispetto al 2023 (+0,6%), mentre il noleggio a lungo termine, incluso i rent intestati a società e ai privati, raggiungerà le 330.000 unità, con un calo del 10,3%, che corrisponderà a circa 38.000 immatricolazioni mancanti. Sarà invece un’annata positiva per il noleggio a breve termine: con 93.000 nuove targhe previste dovrebbe ottenere un incremento del 22,1%. Infine, le auto-immatricolazioni, che dovrebbero far segnare una crescita molto elevata del 19%, fino a raggiungere le 190.000 (oltre 30.000 in più).
In ambito LCV, la chiusura quest’anno è prevista a 215.000 nuove targhe. Con quasi 28.000 immatricolazioni in più rispetto al 2023, il settore dei veicoli commerciali leggeri dovrebbe far registrare un incremento del 14,8%. A differenza delle Passenger Cars, tra gli LCV il noleggio a lungo termine salirà in maniera significativa, nonostante lo scivolone di agosto: +20%, passando da 62.500 a 75.000 targhe e sfiorando una market share del 35%. Lo short rent potrebbe risultare in situazione ancora migliore: 14.000 LCV (rent to rent compreso), oltre 3.600 in più (+35,1%). A crescere saranno le immatricolazioni dirette dei rent-a-car (acquisti in buy back o risk), mentre la formula del rent to rent dovrebbe calare leggermente: sulle 93.000 targhe di NBT previste, 80.000 dovrebbero essere quelle degli acquisti diretti (+27,8%), mentre 13.000 quelle in rent to rent (-4,4%).
In crescita tutti gli altri canali, con in maggiore evidenza gli acquisti diretti delle società (+12,8%) e in maniera meno significativa le ditte individuali, gli artigiani e i professionisti (+6,4%). Crescita più modesta per le auto-immatricolazioni: +2,7%, che dovrebbero essere attorno alle 14.000 unità, con un incremento di meno di 400 targhe.
Il Forecast per alimentazioni ipotizza una quota di auto a benzina al 52% (in crescita di 2,6 punti), una market share del diesel al 19,7% (la flessione sarà del 3% di quota) le ibride “vere” (cioè full e plug-in) in leggera crescita (+0,4%) al 15% (11,3% per le ibride “chiuse” e 3,7% per quelle con la spina) e il gas quasi stabile (-0,1%) sempre attorno al 9%. Assolutamente inchiodate le BEV, nonostante i robusti incentivi (l’Italia sta diventando ormai uno dei pochi Paesi europei a riservare ancora bonus consistenti alle auto a corrente, che evidentemente servono a poco): Dataforce ipotizza il raggiungimento di 70.000 immatricolazioni, le stesse dell’anno scorso, con una market share del 4,3% (+0,1%).
Nell’ambito degli LCV, il forecast sulle alimentazioni prevede addirittura una crescita del diesel (+1,9 punti di share) che raggiungerà una quota dell’85,8% e una flessione per quasi tutte le altre tipologie, tranne i veicoli commerciali a benzina, stabilizzati sul 7,4% di quota di mercato (+0,1%). In flessione gli elettrici (appena 4.500 immatricolazioni, con una quota del 2,1% (oltre un punto in meno), le ibride full e plug-in all’1,6% (-0,6%) e il gas al 3,1% di market share (-0,4%).
IL MERCATO PER MARCA
Come ribadito più volte in questo comunicato, agosto è un mese poco significativo per il mercato dell’auto ed è difficile trarne indicazioni significative dall’analisi dei numeri delle immatricolazioni. Però fa un certo effetto notare che Fiat è scesa in questo mese addirittura al quarto posto tra i marchi più venduti, con una flessione delle immatricolazioni del 43% sull’agosto precedente e alle spalle di Toyota (per la prima volta leder di mercato), Volkswagen e Dacia. Queste le immatricolazioni di agosto: Toyota 5.946 unità (+21,52%), Volkswagen 5.223 (-5,86%), Dacia 4.943 (+16,03%), Fiat 4.860 (-43%). Quinta si posiziona Renault (+23,58%) che grazie al risultato dello scorso mese risale nella graduatoria del cumulato annuo nella medesima quinta posizione (al primo posto, ovviamente, c’è Fiat da gennaio ad agosto).
Nella tabella successiva, diamo evidenza anche della situazione per Gruppi, che vede Stellantis in forte sofferenza perdendo il 32% sul mese e il 2% sul cumulato. Il Gruppo Volkswagen contiene le perdite sul mese (-3,71%) e resta in attivo sul cumulato con l’1,47%.
Gruppo Renault, Gruppo Toyota, Gruppo BMW, MG e Volvo gli unici in attivo, anche se il marchio Nissan e soprattutto quello MINI sono in difficoltà, rispettivamente -51% e -64%.
Tutti gli altri ad agosto segnano rosso.
Sul cumulato invece, i pochi in negativo sono, come detto, Gruppo Stellantis, Gruppo Daimler, Gruppo JLR (a causa di Jaguar), Mazda poi con cali a due cifre Ford, Gruppo DR, Subaru e Lynk & Co.
Tra gli LCV, ad agosto Fiat (-26,84%) è sempre al comando, seguita da Ford (-3,71%), Renault (-43,21%), Citroen (-62,66%), Iveco (-43,64%), Peugeot (-53,19%), Mercedes (-12,24%), Toyota (-14,48%) e Volkswagen (-36,28%).
CHANNEL MIX 2024
La graduatoria della quota di mercato per marca in base al mix di vendita per canale dei primi 25 brand evidenzia le strategie delle case auto e di quello che vogliono, o sono costrette a fare, per conquistare il loro mercato e proteggere per quanto possibile la loro marginalità delle vendite.
Nel settore delle vendite a clienti privati, che è da sempre il canale più remunerativo per gli Oem, leader di mercato nei volumi è sempre Dacia che nel 2024 ha consegnato 62.754 Passenger Cars ai privati e che in questo canale ha una quota del 94,06%, la maggiore in assoluto (e in crescita). Sul secondo gradino c’è sempre Suzuki (92,12%), che in maniera molto virtuosa da gennaio ad agosto ha realizzato appena 522 auto-immatricolazioni e 51 vendite ai rent-a-car. DR Automobiles si classifica al terzo posto (87,12%). A seguire, Hyundai (75,02%), Tesla, Toyota, MG, Renault, Kia e Ford, tutte sopra al 60% di vendite ai privati. La media della quota di mercato di questo canale quest’anno è del 56,68%.
Nell’ambito degli acquisti aziendali diretti, la quota più significativa della mix è sempre quella di Mercedes, che sale al 22,03%, a fronte di una media di mercato per questo canale del 5,02%. Il comparto delle flotte in proprietà è fondamentale anche per le politiche commerciali di BMW (13,42%), Tesla (12,23%), Audi (8,95%), Volvo (7%) e Alfa Romeo (6,57%).
Nel noleggio a lungo termine, i brand che ricorrono in maniera evidente a questo canale sono Cupra (48,88%: quasi una targa su due), BMW (45,65%), Audi (42,67%), Volvo (38,86%), Skoda (37,82%), Alfa Romeo (36,1%), Volkswagen (30,32%) e Nissan (28,74%). La media del mercato del noleggio a lungo termine quest’anno è del 20,21%, in flessione.
Il noleggio a breve termine è utilizzato in maniera massiccia quest’anno da Alfa Romeo, con una market share della sua mix del 15,47%, ma anche da Lancia (14,3%), MG (13,37%), Fiat (12,58%) e Opel (11,72%). Nel 2024 la media di share dei rent-a-car è del 7,24%.
I costruttori che ricorrono alle auto-immatricolazioni in modo evidente sono tutti del Gruppo Stellantis: Lancia (33,46%), Fiat (24,95%), Citroen (23,06%), Jeep (21,34%), Peugeot (20,98%), Opel (17,71%) e Alfa Romeo (13,82%). Per questi brand la quota assegnata alle auto-immatricolazioni è in aumento. La media del mercato è del 10,85% nei primi 8 mesi di quest’anno. Gli unici brand che auto-immatricolano con una quota appena superiore all’1%, quest’anno sono Tesla (1,51%) e Dacia (1,9%).
ALIMENTAZIONI
Tra le Passenger Cars, dove il mercato nel suo complesso ad agosto è calato del 13,72%, le auto a benzina hanno fatto segnare una flessione nella media: -13,87% e rimangono appena al di sotto del 50% di quota. Le diesel hanno registrato un calo del 21,15% (con le mild hybrid in leggera crescita). L’unica tipologia di alimentazione in effettiva espansione è quella full hybrid (ecco spiegato il primo posto assoluto tra i brand di Toyota), che ad agosto ha incrementato le immatricolazioni del 19,49%. Male, invece, le plug-in hybrid, nonostante la disponibilità ancora abbondante dei generosi ecobonus per le ibride alla spina: -27,88%. Delle elettriche il tonfo più clamoroso: -40,6%, con una quota di mercato mensile di appena il 3,49%. Nei primi 8 mesi le BEV aggiuntive rispetto al 2023 sono state appena 403, cioè l’1% in più. La prova provata che gli incentivi non smuovono nulla nel programma italiano del green deal. Auto a gas anch’esse in calo: gpl -7,08%, metano scomparse dalla shopping list degli italiani (appena 3 immatricolazioni ad agosto).
Tra i veicoli commerciali leggeri, ad agosto i mezzi a gasolio sono tornati al trend negativo (-31,21%, in pratica confermando la flessione generalizzata del comparto). La quota di mercato però rimane sempre elevatissima (quasi l’89%, 86,64% nel 2024, 3,5 punti in più rispetto al 2023). In fortissima discesa le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici: le immatricolazioni sono ancora una volta dimezzate (-52,56%). Per il momento, la quota degli LCV a batteria scende all’1,79% su base annua. Sempre su volumi modesti i mezzi da lavoro ibridi: full hybrid e plug-in hybrid raggiungono a stento l’1,57% di quota di mercato. I benzina ad agosto calano al 4,51% di market share (con vendite dimezzate).
ULTIMI 3 GIORNI
La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di agosto (28-29-30) è stata, come prevedibile, molto affannata. Le targhe assegnate nello sprint finale sono state 34.871, pari al 50,5% delle immatricolazioni del mese (69.011). Ad agosto sono stati ben 23 i brand che hanno targato almeno la metà delle loro auto negli ultimi tre giorni, alcuni con percentuali “bulgare”: un vero e proprio record. I più “attivi” sono stati: Lancia (75,8%), Hyundai (75,6%), Omoda (70,7%), DS (70,1%) e Alfa Romeo (67,7%). Ovviamente non tutte queste targhe last minute si sono tradotte in km zero: molte immatricolazioni sono state effettuate alla riapertura degli uffici amministrativi delle concessionarie. L’unico brand poco attivo negli ultimi 3 giorni è stato Tesla (12,6%), ma lo abbiamo detto, fortuna loro si potevano permettere di stare tutti in ferie.
I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni di agosto sono stati invece il 46,8% del mercato totale, una quota comunque sensibilmente più alta rispetto a quella dei mesi scorsi. Il totale delle targhe “last minute” è stato di 3.321 unità su 7.091. Più attive nelle targhe di fine mese sono state Citroen (66,9%), Fiat (64%), e Peugeot (57%).
EMISSIONI MEDIE DI CO2
Le tabelle rappresentate nell’analisi illustrano la classifica per marca delle emissioni medie di CO2 sul totale del venduto nel mese di riferimento (in questo caso agosto 2024). Le emissioni medie di CO2 delle auto immatricolate nell’ottavo mese dell’anno sono state di 120,8 g/km, un po’ inferiori rispetto a luglio. La media del 2024 è comunque molto simile e ancora alta: 121 g/km. L’exploit delle elettriche a giugno, che aveva portato all’esaurimento in poche ore degli ecobonus della fascia di emissioni più basse, non è servito a nulla per cambiare la situazione.
In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.
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