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Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Aprile 2025

Roma, 02.05.25

Roma, 2 maggio 2025

Anche ad aprile si conferma la tendenza al rialzo del mercato dell’auto, almeno nel comparto delle Passenger Cars. Il risultato positivo del +2,8%, però, è inferiore di 3,4 punti a quello riscontrato a marzo. Rimane invece in territorio negativo il comparto dei Light Commercial Vehicles, che nel 2025 accusa pesanti flessioni: ad aprile il mercato è sceso del 9,4%.

Quest’anno il mese di aprile ha contemplato le stesse 20 giornate lavorative dell’anno scorso. Tra le Passenger Cars, il canale dei privati ha fatto registrare una flessione di quasi 5 punti: -5,2%, non raggiungendo nemmeno le 67.000 targhe, circa 3.700 in meno dell’aprile precedente. I due canali del noleggio, lungo e breve termine, invece, hanno contribuito in maniera sostanziale a mantenere il mercato al di sopra della linea di galleggiamento: +26,1% per il long rent (sempre e solo grazie alle Captive che crescono di quasi l’80%), +12,8% per lo short rent. Positivo anche il risultato delle immatricolazioni business delle aziende che acquistano direttamente: +7,8%. Ancora in calo le auto-immatricolazioni: -14%, anche se in misura minore rispetto al mese scorso.

Il segno più di aprile del mercato Passenger Cars non basta a portare il dato cumulativo del primo quadrimestre al pareggio: da gennaio ad aprile le immatricolazioni hanno perso appena mezzo punto rispetto all’anno scorso. Il forecast di Dataforce conferma inalterata la previsione per fine anno di un volume complessivo di 1.605.000 unità per le Passenger Cars (+2,3% sul 2024).

A livello di alimentazioni, nel mese di aprile i risultati migliori sono stati segnati dalle motorizzazioni più ecologiche: le BEV sono più che raddoppiate (+108%). Le ibride “vere” (full e plug-in hybrid) sono aumentate del 33,3% (con incrementi rispettivamente del 20,4% e del 76,1%). Quasi stabili le immatricolazioni di auto a benzina (-0,85%) mentre per le diesel si è riscontrata l’ennesima pesante flessione (il calo sfiora il 18%).

Guardando al settore dei veicoli commerciali leggeri, il -9,4% si traduce in un dato negativo per tutti i canali della distribuzione: -10,4% per i “privati” (cioè micro-imprese, artigiani e professionisti), -5,5% per le società che acquistano direttamente, -9,9% per il noleggio a lungo termine, -40,3% per il noleggio a breve termine e -6,2% per le auto-immatricolazioni. Il passivo del primo quadrimestre supera il 15%. Anche per gli LCV Dataforce conferma il forecast 2025 a quota 170.000 immatricolazioni, con la previsione di una flessione di circa il 10% sul 2024.

 

Riguardo ai debiti e crediti CO2 maturati sulla base delle effettive immatricolazioni, per canale, per tipologia di alimentazione e per marca, gli OEM del mercato Italia hanno già accumulato sanzioni nei confronti dell’UE per oltre 1,3 miliardi di euro in soli quattro mesi, mentre il livello medio delle emissioni di CO2 si attesta, come il mese precedente, a 117 g/km, a fronte di un target medio di 93,6 previsto per le Passenger Cars. Il mercato dei veicoli commerciali leggeri, invece, ha già maturato 179 milioni di euro di sanzioni da gennaio ad aprile.

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NOTA METODOLOGICA: a partire da quest’anno Dataforce presenta i dati delle nuove immatricolazioni comprensivi delle importazioni senza targa, ovvero quei telai completi dei documenti omologativi emessi all’estero che vengono importati e targati per la prima volta in Italia.

 

Non deve spaventare troppo il quasi miliardo e mezzo di euro di multe già accumulato dal mix di vendita italiano di vetture e veicoli commerciali leggeri”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia. “Il fatto che l’Unione Europea, nei primi mesi del 2025, a seguito delle evidenze portate alla sua attenzione riguardo al collasso al quale stava esponendo l’intera filiera occupazionale e sistema industriale legati all’automotive, sia stata costretta a ‘moderare’ la norma stabilendo che le eventuali sanzioni saranno calcolate sulla media triennale di CO2 emessa tra il 2025 e il 2027, ha offerto alle case auto un orizzonte ‘umano’ per raggiungere l’obiettivo imposto. Ma la riduzione della CO2, per come è impostata la normativa, dipende tutta da una sola variabile che si chiama “aumento vendite BEV” (e anche PHEV finché non ci sarà una correzione del ciclo di omologazione che riporti i dati di CO2 rilevati a livelli più vicini a quelli reali). E questo aumento delle BEV dovrà essere esponenziale nei paesi più indietro nella curva di adozione e non dovrà subire alcun rallentamento in quelli con quote di elettrico già significative. Non rispondendo il mercato come l’Unione Europea (e purtroppo troppi costruttori) erano convinti che avrebbe fatto, si continua a discutere sulla opportunità di incentivare i modelli elettrici o disincentivare quelli tradizionali (pessime idee entrambe per chi scrive), nel migliore dei casi di lavorare sulle leve fiscali (sicuramente e comunque opportuno, sempre per chi scrive). Solo pochissimi (e fra questi chi scrive), vorrebbero semplicemente la cancellazione totale di tutta questa normativa. A favore della diluizione sui tre anni della misurazione del target, va comunque detto che le simulazioni che Dataforce sta facendo portano a una quota BEV degli OEM nei paesi interessati a fine 2027 fra il 25% e il 29%, che potrebbe in effetti azzerare il rischio multe nel comparto Passenger Cars. Gli LCV, invece, dovrebbero quintuplicare la quota BEV in soli tre anni”.

MERCATO VETTURE

Ad aprile sono state targate 140.435 automobili nuove (4.006 in più rispetto allo stesso mese del 2024), con un saldo positivo del 2,91%, anche se non tutti gli indicatori sono positivi e soprattutto i privati non danno alcun segno di ripresa. La flessione nel primo quadrimestre è scesa a -0,49%, appena 3.000 targhe circa in meno rispetto al 2024. Nel quarto mese del 2025 il canale dei privati ha perso nei confronti dell’aprile precedente 3.665 targhe (-5,22%). I privati hanno targato 66.493 automobili nuove, con la market share del canale più importante depressa a poco più del 47%. La media del primo quadrimestre si attesta invece attorno al 53%, comunque oltre due punti in meno dell’anno scorso. Il comparto delle vendite dirette alle aziende (società in proprietà e leasing) risale la china (+7,76%) con 7.178 immatricolazioni (517 in più). In grande evidenza il comparto del noleggio a lungo termine: +26,07%, con un volume di nuove targhe pari a 35.688 unità (sono 7.380 in più) e una market share del 25,41% (sono quasi 5 punti di crescita di quota). Risultato positivo ad aprile anche per il noleggio a breve termine, che fa registrare una crescita del 12,79%, recuperando tutto il passivo accumulato nel primo trimestre e passando in attivo. Lo short rent ha targato nel quarto mese dell’anno 16.736 automobili (1.898 in più). Le auto-immatricolazioni sono state invece 14.340, con una flessione di 2.339 unità (-14,02%).

L’analisi delle emissioni medie indica che le immatricolazioni del primo trimestre si sono attestate a 117 g/km di CO2, il che porterebbe a un livello di sanzioni Cafe complessive di 1 miliardo e 307 milioni di euro di cui 748 milioni attribuibili agli acquisti dei privati, che hanno raggiunto un livello di CO2 di 119 g/km, superiore alla media complessiva del mercato. Nettamente superiori le emissioni del canale società: 134 g/km (per 117 milioni di euro di multe). Il comparto più virtuoso è invece il noleggio a lungo termine: 112 g/km di CO2, con un progressivo sanzioni di 249 milioni. Alta la media (ma in flessione rispetto ai mesi precedenti) dei rent-a-car: 120 g/km per multe pari a 134 milioni di euro. Le auto-immatricolazioni, infine, “contribuiscono” per altri 82 milioni di euro.

MERCATO VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI

In ambito LCV, il mercato continua a rimanere indietro, facendo segnare il nono ribasso consecutivo: -9,44% dopo il -15,88% di marzo, il -17,04% di febbraio e il -17,3% di gennaio. Il settore dei veicoli commerciali leggeri ha targato 14.022 unità nel quarto mese dell’anno, 1.461 in meno rispetto allo stesso mese del 2024. Tutti i canali della distribuzione sono rimasti in rosso: i “privati” (ditte, artigiani e professionisti) a -10,35%, le aziende che acquistano direttamente hanno contenuto le perdite a -5,47%. In linea con il calo dei privati la flessione del NLT (-9,86%) e leggermente più moderato quello delle auto-immatricolazioni (-6,21%). Il noleggio a breve termine, invece, è stato il canale che ha fatto registrare il disavanzo peggiore: -40,28%.

L’analisi delle emissioni medie indica nel primo quadrimestre 186 g/km di CO2, con le ditte, gli artigiani e i professionisti attestati a 193 g/km e le intestazioni dirette delle Società ugualmente a 193 g/km. Ancora più ampio lo sforamento dei noleggi a breve termine che hanno fatto registrare una quota media di 203 g/km. Più virtuosi, invece, i noleggi a lungo termine, che si sono posizionati a 174 g/km, accumulando comunque sanzioni Cafe teoriche per 37 milioni di euro, su un totale per gli LCV a gennaio-aprile di 181 milioni, oltre la metà dei quali ascrivibili agli acquisti delle società.

IL MERCATO PER MARCA

Fiat consolida il primato nella classifica dei marchi preferiti con un aprile che però non riesce a performare sugli stessi livelli di immatricolazioni dello stesso mese del 2024: 12.861 nuove targhe (2.762 in meno). Si avvicinano molto Volkswagen e Toyota, che questo mese si scambiano per l’ennesima volta le posizioni: al secondo posto ad aprile è il colosso di Wolfsburg, mentre terzo è il costruttore giapponese. Entrambi i brand fanno segnare un risultato positivo: Volkswagen +7,96% (con 11.170 nuove targhe) e Toyota +5,93% (10.603 immatricolazioni). Quarta è sempre Peugeot (con un vistoso +48,32%) che rimane davanti a Dacia (-0,49%). Nelle posizioni di rincalzo bene Ford (sesta, con +12,24) e Jeep (ottava, con +28,91%). Eccellenti performance di MG (+50,63%), Alfa Romeo (+42,61%) e BYD che sfiora le 1.700 immatricolazioni e conquista una quota di mercato vicinissima all’1,2%. Tra i risultati più negativi, Suzuki (-21,91%), Nissan (-33,97%) e DR (-38,03%).

A livello di multe per le emissioni di CO2, Fiat, che ha un obiettivo di 99,8 g/km, ha raggiunto una media nelle vendite del primo quadrimestre di 117 g/km, e dunque ha accumulato 101 milioni di sanzioni teoriche. Addirittura superiori le sanzioni che dovrebbe pagare Volkswagen: 119 milioni di euro, avendo un obiettivo di 93,2 g/km ma avendo raggiunto nel primo quadrimestre i 123 g/km. Ben più virtuosa Toyota che, con un obiettivo di 96,4 g/km, tra gennaio e aprile si è attestata a 96 g/km ed è quindi in credito di 2 milioni (ma fino a marzo era in credito di 2 milioni in più). Peugeot, che ha come traguardo un livello di emissioni di 95,8 g/km, si posiziona a 116 e accumula 67 milioni di multe. Dacia, che ha un obiettivo di 98,6 g/km, si è attestata a 111 g/km, e quindi ha assommato 46 milioni di multe. Pesantissimo il passivo di Ford, nonostante abbia targato meno della metà delle auto immatricolate da Fiat, ha maturato lo stesso debito nei confronti dell’Ue: 100 milioni di euro. Clamoroso il credito di BYD: in un solo quadrimestre ha maturato un attivo di 42 milioni di euro.

Nell’ambito dei veicoli commerciali leggeri, Fiat ad aprile è sempre al primo posto, con un livello delle immatricolazioni rispetto ad aprile 2024 pressoché identico. Ford è seconda, ed è anch’essa con prestazione in fotocopia. Terza è Iveco, con un risultato quasi uguale all’anno scorso e quarta Renault, in forte flessione (-37,14%). Nessun altro brand raggiunge le 1.000 unità/mese.

Nella tabella successiva diamo anche evidenza anche della situazione per Gruppi.

I primi 3 in classifica sono sugli stessi livelli del 2024: Stellantis targa ad aprile appena 355 auto in più (+0,782%) e la quota di mercato si stabilizza al 31,2%. Il Gruppo Volkswagen perde solo 204 targhe, con una crescita dello 0,88% e ottiene buoni risultati soltanto con Volkswagen, Cupra e Audi. Il Gruppo Renault cala dello 0,27%. il Gruppo Toyota, quarto in classifica ad aprile, invece cresce del 7,02%.

TOP 5 MARCHE E MODELLI PER ALIMENTAZIONE

I modelli più apprezzati tra quelli a benzina (comprese le mild hybrid) sono tutti del Gruppo Stellantis e tutti in crescita nelle immatricolazioni rispetto all’anno scorso, tranne la Fiat Panda: dopo l’utilitaria Fiat (-13,74%), si piazzano Jeep Avenger (+110,35%), Citroen C3 (+14,12%), e Fiat 600, che l’anno scorso stava per fare il suo ingresso nel mercato ed era stata immatricolata in appena 25 esemplari contro i 2.602 dell’aprile di quest’anno. Tra le diesel (anche MHEV) la Top 5 vede Volkswagen Tiguan, BMW X1, Ford Focus, Alfa Romeo Tonale e Mercedes GLC. Tra le full hybrid Toyota è leader con Yaris Cross e Yaris, terza MG 3, quarta MG ZS seguita dalla Renault Symbioz (una novità nella Top 5). In ambito plug-in hybrid, è sempre la BYD Seal U a issarsi sul gradino più alto del podio. Seguono BMW X1, Toyota C-HR in edizione “alla spina”, Volkswagen Tiguan, e Ford Kuga. Tra le elettriche pure, le prime 5 posizioni vanno a Citroen C3, Jeep Avenger, Tesla Model Y, Alfa Romeo Junior (un’altra novità) e Leapmotor T03. Nella graduatoria delle auto a gas, ovviamente solo modelli a gpl: Dacia Sandero, Dacia Duster, Renault Clio e Captur. Quinta posizione per la DR 5.0.

CHANNEL MIX 2025

Nel settore delle vendite a clienti privati, che è il canale a più alta marginalità per gli Oem, leader di mercato nei volumi nel quarto mese del 2025 è ancora Suzuki che ha consegnato 2.460 Passenger Cars ai privati e che in questo canale ha una quota del 91,5%. Seconda è Dacia: 90,7% di vendite ai privati. La media della quota di mercato di questo canale a marzo è del 47,4%.

Nell’ambito degli acquisti aziendali diretti, la quota più significativa del mix di aprile 2025 è sempre quella di Mercedes, che è del 19,2% (in flessione), a fronte di una media di mercato per questo canale del 5,2%. Il comparto delle flotte in proprietà è strategico anche per le politiche commerciali di Mini (16,5%), BMW (12,9%) e Audi (10,8%).

Nel noleggio a lungo termine, i brand che ricorrono in maniera significativa a questo canale sono Cupra (63,3%, davvero eccellente), BMW (47,8%), Alfa Romeo (47%), Audi (40,9%), Skoda (39,8%), Citroen (38%), Peugeot (37,4%), Mini (36,9%), Opel (34,3%) e BYD (30,7%). La media del mercato del noleggio a lungo termine ad aprile è del 25,2%.

Il noleggio a breve termine è utilizzato in maniera molto importante da MG con una market share del 43,1%, ma anche da Ford (26,4%), Volvo (24,4%), Opel (22,2%) e Peugeot (21,3%). Nel quarto mese dell’anno la media di quota del canale è dell’11,9%.

Interessante anche la graduatoria dei costruttori che ricorrono alle auto-immatricolazioni in modo evidente. Al primo posto di aprile c’è BYD, con una quota molto significativa delle sue immatricolazioni dovuta al lancio presso la rete di vendita (36%), seguita da DR (23,7%), Fiat (21,6%), Jeep (16,9%), Hyundai (16,3%) e MG (15,2%). La market share delle auto-immatricolazioni (demo e km zero) ad aprile è del 10,1%

ALIMENTAZIONI

Tra le Passenger Cars, dove il mercato nel suo complesso a aprile è cresciuto del 2,77%, le auto a benzina hanno fatto segnare un arretramento dello 0,8% ma permangono attorno al 53% di quota. Le mild hybrid tornano sotto, anche se di poche unità, alle immatricolazioni di benzina senza sistema di ibridizzazione. Le diesel hanno registrato un arretramento del 17,9% nelle immatricolazioni e la quota di mercato è scesa al 16% (oltre 4 punti in meno). Le uniche tipologie di alimentazione in effettiva espansione sono quella elettrica, che ad aprile ha più che raddoppiato le immatricolazioni (+108%), raggiungendo il 4,7% di quota, e anche le ibride vere (plug-in hybrid +76%, full hybrid +20,4%) che raggiungono una quota complessiva del 18,6%. La più alta di sempre in Italia.

Tra i veicoli commerciali leggeri, ad aprile i mezzi a gasolio hanno continuato il trend negativo nelle immatricolazioni (-12,4%), in pratica confermando la flessione generalizzata del comparto LCV, ma rimangono a una quota molto vicina all’84%. In forte ripresa le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici (+121%) con volumi modesti: 508 immatricolazioni rispetto alle 313 del marzo precedente. Per il momento, la quota degli LCV a batteria raggiunge appena il 3,6%. Sempre su volumi modesti i mezzi da lavoro ibridi: full hybrid e plug-in hybrid non sono nemmeno al 3% di quota di mercato.

ULTIMI 3 GIORNI

La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di aprile (28-29-30) è stata molto bassa: appena il 24,7% sul totale. Ad aprile nessun brand ha targato almeno la metà delle loro auto negli ultimi tre giorni: i volumi più alti sono stati raggiunti da Citroen (44,9%), Peugeot (40,6%) e Opel (37,7%). Il brand meno attivo negli ultimi 3 giorni è stato Suzuki (12,3%).

I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni di aprile sono stati il 25,9% del mercato totale, una quota allineata a quella di marzo. Più attive nelle targhe di fine mese sono state Fiat (48,6%), Volkswagen (38,7%) e Citroen (32,6%).

ANALISI DELLO STOCK IN GIACENZA

Questo mese Dataforce aggiorna l’analisi sullo stock di auto targate tra il 2023, il 2024 e i primi 4 mesi di quest’anno ancora ferme sui piazzali. Delle vetture auto-immatricolate negli ultimi 28 mesi, 395.375 unità (di cui quasi un quarto di milione sono a benzina), ben il 27,3% rimangono ancora invendute a cliente finale (mezzo punto in meno rispetto allo stock di marzo). Il dato potrebbe sembrare non particolarmente allarmante, ma lo diventa se si entra nel dettaglio della tipologia di alimentazione di queste km zero: la metà delle plug-in hybrid (esattamente il 50%) sono ancora in stock, mentre delle BEV già targate (oltre 21.000 unità) addirittura il 58,3% (a marzo erano il 59,7%) risulta ancora a terra. Da notare infine che, delle quasi 400.000 km zero targate nel periodo 2023-2025, ben 230.000 sono dei marchi del Gruppo Stellantis e oltre 46.000 del Gruppo Volkswagen.

In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.

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