Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Giugno 2025
Roma, 01.07.25

Roma, 1 luglio 2025
Pesante tonfo del mercato automobilistico nel mese che ha chiuso il primo semestre 2025: a giugno il comparto Passenger Cars ha immatricolato appena 133.000 automobili, con una flessione rispetto allo stesso mese del 2024 del 17,5%. Passivo meno pesante, invece, per il comparto Light Commercial Vehicles: -5,2%, con un totale di nuove targhe di 18.500 unità. Le giornate lavorative di giugno sono state 20, senza alcuna variazione sul giugno precedente.
Tra le Passenger Cars, il canale dei privati ha fatto registrare una flessione clamorosa, superiore ai 29 punti percentuali. Occorre però ricordare che l’anno scorso ci fu la “fiammata” dovuta alla partenza dei nuovi incentivi all’acquisto, che portò a bruciare in poche ore i fondi a disposizione per le auto elettriche e fece segnare un +25% al canale dei privati, che quel mese raggiunse una quota di mercato del 60%. Quest’anno, invece, la market share dei privati a giugno è stata di appena il 51,3%. Questo canale ha perso, rispetto al giugno scorso, oltre 28.000 immatricolazioni. Un dato molto positivo, invece, giunge dal canale del noleggio a breve termine, che fa registrare un incremento del 41%. In attivo, seppur di poco, anche il noleggio a lungo termine (+2,5%), sempre con differenze sostanziali fra le Captive (in crescita) e gli operatori generalisti (in flessione). In calo di circa 12 punti le auto-immatricolazioni delle Case e delle reti di vendita ufficiali, mentre le vendite aziendali dirette diminuiscono in misura più contenuta (-2,8%), pari a una flessione di sole 200 unità.
Il risultato di giugno del mercato Passenger Cars peggiora il dato cumulativo del primo semestre, accentuando il rosso, che passa dal -0,5% registrato fino a maggio all’attuale -3,5%. Da gennaio a giugno le immatricolazioni sono state di 862.000 unità (quasi 32.000 in meno). Sul versante degli LCV, il passivo di quest’anno si aggira attorno al 12,5%, con oltre 13.000 immatricolazioni mancanti.
A livello di alimentazioni, nel mese di giugno l’unico risultato positivo è stato segnato dalle PHEV, +71%, che hanno così raggiunto una quota di mercato del 7% abbondante, mai fatta segnare prima. Male tutte le altre alimentazioni, comprese le full hybrid (-5,3%). Per le benzina, mild hybrid comprese, la flessione ha superato il 18%, per le diesel addirittura il 26,5%. Ma il crollo peggiore è stato quello delle BEV, che a giugno hanno perso il 40%. Anche se va ricordato ancora una volta che il giugno 2024 fu un mese eccezionalmente positivo a causa del rilancio degli incentivi all’acquisto che portò all’esaurimento dei bonus a disposizione in sole 8 ore. Infine, male anche le auto a gpl: -22,5%.
Guardando al settore dei veicoli commerciali leggeri, il -5,2% di giugno si traduce in un dato negativo per tutti i canali della distribuzione, tranne che per le auto-immatricolazioni, che pareggiano il dato del giugno precedente, e per il canale del noleggio a lungo termine, che fa segnare un brillante +13,2%. Il breve termine, invece, cala del 18,7%, i “privati” (cioè microimprese, artigiani e professionisti) accumulano un passivo del 21% e le società che acquistano direttamente fermano il passivo a -14,7%. Sul fronte dell’aggiornamento ecologico, il calo del diesel è superiore al 15%, ma è estremamente significativa la perdita di quota di mercato, che a giugno per questo tipo di alimentazione è stata di quasi 10 punti percentuali.
Riguardo ai debiti CO2 maturati sulla base delle effettive immatricolazioni per canale, per tipologia di alimentazione e per marca, gli OEM del mercato Italia (Passenger Cars) hanno già accumulato sanzioni nei confronti dell’UE per quasi 1,9 miliardi di euro in soli sei mesi, mentre il livello medio delle emissioni di CO2 cala da 117 a 116 g/km, a fronte di un ancora lontanissimo target medio di 93,6 g/km. Il mercato dei veicoli commerciali leggeri, invece, ha già maturato 249 milioni di euro di sanzioni da gennaio a giugno, con un livello medio di emissioni pari a quasi 30 grammi in più rispetto al target.
NOTA METODOLOGICA: a partire da quest’anno Dataforce presenta i dati delle nuove immatricolazioni comprensivi delle importazioni senza targa, ovvero quei telai completi dei documenti omologativi emessi all’estero che vengono importati e targati per la prima volta in Italia.
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“Gli incentivi fanno danni, quando ci sono e quando non ci sono”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia. “Difficile confrontare un mese di giugno che ancora li attende con un mese di giugno in cui, dopo tanto attendere, arrivarono. E allora, invece che sperare in qualcosa dai privati che acquistano sempre meno, l’ultimo giorno di giugno è stato targato il 25% di tutte le targhe del mese, quasi 32 mila vetture e 4.669 veicoli commerciali. Di queste, in questo solo giorno, le targhe “tattiche” hanno contato, rispettivamente, per il 44% e il 48%. Mercato PC a -3,56%. Mercato LCV a -12,57%. Il nostro forecast spera in un recupero di 3 punti per le vetture e 2 punti per i veicoli commerciali. Io ancora sogno che tornino sul mercato auto dei segmenti A e B acquistabili fra i 10 e i 13 mila euro, nessun incentivo e nessuna multa. Sarebbe bello!”.
MERCATO VETTURE
A giugno sono state targate 133.275 automobili nuove (28.319 in meno rispetto allo stesso mese del 2024), con un saldo negativo del 17,52%. A frenare il mercato è stato il canale dei privati che, con una contrazione del 29,14%, ha perso 28.121 immatricolazioni, cioè esattamente tutto il passivo accumulato il mese scorso dalle Passenger Cars. Nel sesto mese dell’anno non è arrivato in soccorso il noleggio a lungo termine: a maggio il NLT si è fermato a +2,48%, ossia ha targato appena 758 auto in più. Il risicato pareggio di giugno, peraltro identico a quello di maggio, è ascrivibile all’ottimo andamento delle immatricolazioni degli operatori captive (+21,51%), mentre i Top generalisti (e i loro clienti corporate) non possono che subire la stupidità della norma sul fringe benefit (-9,35%). In leggera flessione gli acquisti diretti business (-2,82%), negativo anche il canale delle auto-immatricolazioni, scese a giugno dell’11,96% (anche se quelle uso nolo crescono del 45%…).
Con i risultati di giugno, la quota di mercato dei privati si attesta al 51,3%, anche se nel cumulato annuo si mantiene al 52% (comunque quasi 3,5 punti in meno dell’anno scorso). Il noleggio nel sesto mese dell’anno supera il 28% di market share (23,5% dal NLT, 4,9% dal NBT), ma su base annua è vicino al 33%.
L’analisi delle emissioni medie indica che le immatricolazioni del primo semestre si sono attestate a 116 g/km di CO2, il che porterebbe a un livello di sanzioni Cafe complessive di 1 miliardo e 863 milioni di euro, di cui ben 1 miliardo e 58 milioni attribuibili agli acquisti dei privati, che hanno raggiunto un livello di CO2 di 118 g/km, superiore alla media complessiva del mercato. Nettamente superiori (ma in leggera flessione) le emissioni del canale società: 132 g/km (per 165 milioni di euro di multe). Il comparto più virtuoso è invece il noleggio a lungo termine: 110 g/km di CO2, con un progressivo sanzioni di 320 milioni. Alta la media (ma in calo rispetto ai mesi precedenti) dei rent-a-car: 119 g/km per multe pari a 179 milioni di euro. Le auto-immatricolazioni, infine, “contribuiscono” per altri 142 milioni di euro, per con un livello medio di emissioni abbastanza virtuoso: 110 g/km (per la presenza di numerose BEV-PHEV immatricolate come demo e km zero).
MERCATO VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI
In ambito LCV, il mercato continua a rimanere depresso, facendo segnare l’undicesimo ribasso consecutivo, anche se più contenuto rispetto ai mesi precedenti: -5,19% dopo il -11,79% di maggio, il -9,44% di aprile, il -15,88% di marzo, il -17,04% di febbraio e il -17,3% di gennaio. Il settore dei veicoli commerciali leggeri ha targato 18.521 unità nel sesto mese dell’anno, 1.014 in meno rispetto allo stesso mese del 2024. Tutti i canali della distribuzione sono rimasti in rosso, tranne il comparto delle auto-immatricolazioni, che ha pareggiato il saldo (-0,12%) e il noleggio a lungo termine (+13,24%). i “privati” (ditte, artigiani e professionisti) sono scesi del 20,93%, le aziende che acquistano direttamente hanno fatto segnare -14,77%. Il noleggio a breve termine ha perso il 18,65%.
L’analisi delle emissioni medie indica da gennaio a giugno 182 g/km di CO2 (4 punti in meno rispetto al primo quadrimestre), con le ditte, gli artigiani e i professionisti attestati a 192 g/km e le intestazioni dirette delle Società appena sopra a 193 g/km. Ancora più ampio lo sforamento dei noleggi a breve termine che hanno fatto registrare una quota media di 205 g/km. Più virtuosi, invece, i noleggi a lungo termine, che si sono posizionati a 170 g/km, accumulando comunque sanzioni Cafe teoriche per 50 milioni di euro, su un totale per gli LCV nel primo semestre di 249 milioni, oltre la metà dei quali ascrivibili agli acquisti delle società (142 milioni di euro).
FORECAST CANALI 2025
In conseguenza alla situazione di crisi del mercato, Dataforce ha aggiornato al ribasso la previsione per fine anno. Rispetto all’edizione precedente del forecast, si ipotizza che il mercato Passenger Cars possa immatricolare 25.000 unità in meno: complessivamente dovrebbero essere 1.580.000 targhe, rimanendo comunque in leggero attivo (+0,68%, pari a oltre 10.000 immatricolazioni in più) sul 2024. La flessione più accentuata riguarderà il canale dei privati: -22.500 immatricolazioni rispetto all’anno scorso (-2,45%) per un totale al di sotto delle 900.000 unità. Rispetto alla previsione precedente è un taglio di 56.000 unità, che fa passare questo canale da un risultato di crescita a uno negativo. Anche il comparto delle auto-immatricolazioni è previsto in calo: -3,37%, con una perdita di circa 6.000 unità rispetto al 2024 e fermandosi a 174.000 targhe. Per gli acquisti diretti del canale business, invece, Dataforce ipotizza una situazioni di stabilità (+0,71%, cioè circa 600 targhe in più), senza modifiche rispetto alla previsione precedente e una crescita significativa per i due canali del noleggio: molto elevata per il breve termine (+27,8%), avvicinandosi di molto a quota 100.000 immatricolazioni, e meno accentuata, ma comunque molto positiva, per il lungo termine, che potrebbe raggiungere le 328.500 nuove targhe (+5,52%, pari a circa 17.000 unità in più).
In ambito Light Commercial Vehicles, invece, la situazione non è affatto rosea: Dataforce accentua di 2.000 unità il calo del mercato rispetto alla previsione precedente: a fine dicembre il forecast ipotizza un totale di 168.000 targhe (-10,88%), oltre 20.500 in meno rispetto al 2024. In sofferenza tutti i canali della distribuzione, con i risultati peggiori previsti per le auto-immatricolazioni (-21,65%), per il NLT (-13,91%), per lo short rent (-12,88%) e per i privati (Ditte individuali, artigiani e professionisti: -11,27%). Il calo del long rent potrebbe superare le 8.800 unità.
FORECAST ALIMENTAZIONI 2025
Il forecast per alimentazioni ipotizza una crescita delle immatricola-zioni di BEV che supera il 43% nelle Passenger Cars e un incremento delle ibride “vere” del 31%, con le PHEV a +80%. In leggera flessione le auto a benzina (circa -3%), mentre le diesel dovrebbe-ro flettere di oltre 19 punti e le auto a gas di più del 6%. Per gli LCV si ipotizza che i BEV potrebbero cumulare 8.500 unità (+32%) e la flessione dei volumi dei diesel dovrebbe sfiorare il 15%.
IL MERCATO PER MARCA
Fiat mantiene con fatica il primato nella classifica dei marchi preferiti con un mese di giugno che non riesce a performare sugli stessi livelli di immatricolazioni del 2024: 11.506 nuove targhe (-33,75%). Si avvicinano molto Toyota e Volkswagen, che anche questo mese sono testa a testa: al secondo posto a giugno è Toyota, mentre terzo è il costruttore tedesco (Toyota cala dell’11,04% e 10.073 immatricolazioni, Volkswagen chiude a -13,26% con 9.678 nuove targhe). Quarta ritorna Dacia che però ottiene una performance poco brillante (con un vistoso -32,58%), ma rimane davanti a Renault(-28,4%). Nelle posizioni di rincalzo BMW (sesta, con +10,68%) e Audi (settima, con -4,91%). Ottime performance di Alfa Romeo (+88,96%) Cupra (+30,7%) e BYD che ormai si mantiene attorno alle 2.000 immatricolazioni mensili e conquista una quota di mercato superiore all’1,4%. Tra i risultati negativi, Jeep (-27,32%), Citroen (-50,75%), Kia (-22,54%), Opel (-26,72%), Nissan (-28,43%), Tesla (-66%), Volvo (-30,48%) e Lancia (-82,63%) che a giugno targa appena 721 auto nuove.
A livello di multe per le emissioni di CO2, Fiat, che ha un obiettivo di 99,7 g/km, ha raggiunto una media nelle vendite del primo semestre di 117,6 g/km, e dunque ha accumulato 146 milioni di sanzioni teoriche. Addirittura superiori le sanzioni che dovrebbe pagare Volkswagen: 164 milioni di euro, avendo un obiettivo di 93,9 g/km ma avendo raggiunto da gennaio a giugno i 121,6 g/km. Ben più virtuosa Toyota che, con un obiettivo di 96,5 g/km, si è attestata a 95,8 g/km ed è quindi in credito di 4 milioni. Peugeot, che ha come traguardo un livello di emissioni di 95,8 g/km, si posiziona a 115,6 e accumula 93 milioni di multe. Dacia, che ha un obiettivo di 98,5 g/km, si è attestata a 112,6 g/km, e quindi ha assommato 73 milioni di multe. Pesantissimo il passivo di Ford, nonostante abbia targato meno della metà delle auto immatricolate da Fiat, ha maturato circa lo stesso debito nei confronti dell’Ue: 140 milioni di euro. Clamoroso il debito di Audi rispetto ai volumi venduti (37.000 in 6 mesi): 162 milioni, pari quasi a quello di Volkswagen. Viceversa, BYD in un solo semestre ha maturato un attivo di 70 milioni di euro.
Nell’ambito dei veicoli commerciali leggeri, Fiat a giugno è sempre al primo posto, con un livello delle immatricolazioni rispetto a giugno 2024 in crescita del 25,79% (in un mercato in calo). Ford è seconda, e cresce del 9,75%. Terza è Renault (-35,28%), che sorpassa Iveco (-54,62%). A seguire, Peugeot e Citroen.
Nella tabella esposta nella sezione DATI STATISTICI di questo comunicato, diamo anche evidenza anche della situazione per Gruppi. Stellantis targa a giugno quasi 16.000 auto in meno (-32,18%) e la quota di mercato cala di 5,4 punti percentuali. Il Gruppo Volkswagen contiene le perdite attorno alle 2.000 targhe e ottiene buoni risultati soltanto con Cupra. Il Gruppo Renault cala le immatricolazioni a giugno di oltre il 30%. il Gruppo Toyota, quarto in classifica a giugno, perde il 12,45% rispetto all’anno scorso.
ALIMENTAZIONI
Tra le Passenger Cars, le auto a benzina hanno fatto segnare un arretramento del 18,5% a giugno e scendono attorno al 48,5% di quota. Le mild hybrid rimangono sopra, anche se solo di 1.500 unità, alle immatricolazioni di benzina senza sistema di ibridizzazione. Le diesel hanno registrato un arretramento del 26,5% nelle immatricolazioni e la quota di mercato è scesa al 16% (quasi 2 punti in meno). Le uniche tipologie di alimentazione in effettiva espansione sono quella plug-in hybrid, che a giugno è cresciuta del 71,3%, raggiungendo il 7,2% di quota, male le elettriche (-39,9%), male anche le auto a gpl (-22,5%). Persino le full hybrid sono in calo (-5,3%).
Tra i veicoli commerciali leggeri, a giugno i mezzi a gasolio hanno continuato il trend negativo nelle immatricolazioni (-15,7%), in pratica confermando la flessione generalizzata del comparto LCV, e scendono sotto quota 80% (esattamente a giugno rappresentano il 78,6% delle immatricolazioni). In forte ripresa le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici (+261%) con volumi sempre abbastanza modesti: 1.440 immatricolazioni rispetto alle 399 del giugno precedente. Per il momento, la quota degli LCV a batteria raggiunge il 7,8%. Sempre su volumi modesti i mezzi da lavoro ibridi: full hybrid e plug-in hybrid non sono nemmeno al 3% di quota di mercato.
TOP 5 MARCHE E MODELLI PER ALIMENTAZIONE
I modelli più apprezzati tra quelli a benzina (comprese le mild hybrid) sono Fiat Panda (-28,75%), Jeep Avenger (-8,51%), Toyota Aygo X (+6,3%), Peugeot 208 (+21,17%), e Ford Puma (+16,92%). Tra le diesel (anche MHEV) la Top 5 vede BMW X1, Volkswagen Tiguan, Mercedes GLA, Mercedes GLC e BMW X3. Tra le full hybrid Toyota è leader con Yaris e Yaris Cross, terza MG ZS, quarta Renault Symbioz e Nissan Qashqai. In ambito plug-in hybrid, è sempre la BYD Seal U a issarsi sul gradino più alto del podio. Seguono Toyota C-HR in edizione “alla spina”, BMW X1, Volkswagen Tiguan, e Jaecoo 7. Tra le elettriche pure, le prime 5 posizioni vanno a Tesla Model Y e Model 3, BMW iX1, Citroen e-C3 e Leapmotor T03. Nella graduatoria delle auto a gas, ovviamente solo modelli a gpl: Dacia Sandero, Dacia Duster, Renault Clio e Captur. Quinta posizione per la DR 6.0.
CHANNEL MIX 2025
Nel settore delle vendite a clienti privati, che è il canale a più alta marginalità per gli Oem, leader di mercato nei volumi nel mese che chiude il primo semestre del 2025 è sempre Dacia che ha consegnato 6.922 Passenger Cars ai privati e che in questo canale ha una quota dell’87,3%. Seconda a un’incollatura è Suzuki: 86,7% di vendite ai privati. La media della quota di mercato di questo canale a giugno è del 51,3%.
Nell’ambito degli acquisti aziendali diretti, la quota più significativa del mix di giugno 2025 è sempre quella di Mercedes, che è del 20,5% (in flessione), a fronte di una media di mercato per questo canale del 5,7%. Il comparto delle flotte in proprietà è strategico anche per le politiche commerciali di Mini (14,5%), Tesla (13,1%) e BMW (12,7%).
Nel noleggio a lungo termine, i brand che ricorrono in maniera significativa a questo canale sono Cupra (60,9%), BMW (46%), Alfa Romeo (45%), Nissan (37,8%), Audi (37,5%), Volkswagen (33,2%), Peugeot (31,1%) e Skoda (30,7%). La media del mercato del noleggio a lungo termine a giugno è del 23,5%.
Il noleggio a breve termine è utilizzato in maniera molto importante da BYD con una market share del 21%, ma anche da Renault (14%), MG (11,9%) e Ford (11,6%). Nel sesto mese dell’anno la media di quota del canale è del 4,9%.
Interessante anche la graduatoria dei costruttori che ricorrono alle auto-immatricolazioni in modo evidente. Al primo posto di giugno c’è DR, con una quota molto significativa delle sue immatricolazioni (41,4%), seguita da BYD (32%, con funzioni di vetture dimostrative per i test drive dei clienti), Hyundai (25,8%), Jeep (24,7%), Fiat (23,9%) e Peugeot (23,3%). La market share delle auto-immatricolazioni (demo e km zero) a giugno è del 14,6%
ULTIMI 3 GIORNI
La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di giugno (26-27-30) è stata molto elevata: il 43,2% sul totale (a maggio era soltanto il 25%). La causa è dovuta alla pressione commerciale per raggiungere gli obiettivi di vendita trimestrali e semestrali. A giugno ben otto brand hanno targato almeno la metà delle loro auto negli ultimi tre giorni: i volumi più alti sono stati raggiunti da Hyundai (65,5%), Opel (60,9%) Citroen (55,5%), Fiat (52,8%), Jeep (52,7%), Alfa Romeo (52,5%), Volkswagen (50,2%) e Peugeot (50%). Il brand meno attivo negli ultimi 3 giorni è stato Mercedes (26,4%).
I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni di giugno sono stati il 44,9% del mercato totale, una quota molto superiore a quella di maggio. Più attive nelle targhe di fine mese sono state Peugeot (66,9%), Opel (64,2%) e Fiat (57,3%).
ANALISI DELLO STOCK IN GIACENZA
Questo mese Dataforce aggiorna l’analisi sullo stock di auto targate tra il 2023, il 2024 e i primi 6 mesi di quest’anno ancora ferme sui piazzali. Delle vetture auto-immatricolate negli ultimi 30 mesi, 432.000 unità (di cui quasi 270.000 sono a benzina), ben il 27,8% rimangono ancora invendute a cliente finale (la quota è in aumento rispetto ai mesi precedenti). Il dato potrebbe sembrare non particolarmente allarmante, ma lo diventa se si entra nel dettaglio della tipologia di alimentazione di queste km zero: oltre la metà delle plug-in hybrid (esattamente il 51,2%) sono ancora in stock (che cresce), mentre delle BEV già targate (quasi 24.000 unità) addirittura il 57,5% risulta ancora a terra. Da notare infine che, delle circa 432.000 km zero targate nel periodo 2023-2025, ben 245.000 sono dei marchi del Gruppo Stellantis e più di 50.000 del Gruppo Volkswagen.
In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.
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