Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Luglio 2025
Roma, 01.08.25

Roma, 1 agosto 2025
Il secondo semestre del 2025 inizia con un risultato negativo per le Passenger Cars (-5,2%), tutto dovuto al forte stallo dei privati. Nel mese di luglio sono state immatricolate 119.000 automobili, con un ammanco di 6.500 unità rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. In positivo, invece, il comparto dei Light Commercial Vehicles, che ha fatto segnare +5,6% con un volume di nuove targhe di 16.600 unità. Le giornate lavorative di luglio sono state 23, senza alcuna variazione sul luglio precedente.
Tra le Passenger Cars, il canale dei privati denuncia una flessione pesante, -13,3%, e si conferma quindi il grande malato del comparto automotive. Da inizio anno mancano all’appello oltre 57.000 targhe, di cui più di 10.000 soltanto nel mese di luglio. In positivo, invece, tutti gli altri canali (pur con qualche forzatura): attorno all’8% la crescita del comparto degli acquisti diretti aziendali, del noleggio a lungo termine e delle auto-immatricolazioni delle Case e delle reti di vendita ufficiali; per il breve termine il dato è ancora più positivo: supera il +12%.
In questi giorni il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato che gli incentivi all’acquisto torneranno a settembre, ma soltanto per le BEV, e dureranno fino al 30 giugno 2026. I fondi disponibili saranno di circa 600 milioni di euro, destinati ai privati residenti nelle “aree urbane funzionali” (vale a dire in aree urbane e nelle zone limitrofe di pendolarismo) e alle microimprese che acquisiranno un veicolo commerciale a zero emissioni. Per i privati l’ecobonus sarà di 11.000 euro (se l’ISEE familiare non supera i 30.000 euro) o di 9.000 euro (se il limite dell’ISEE è compreso tra 30.000 e 40.000 euro). Per le microimprese, invece, il contributo è calcolato in ragione del 30% sul prezzo d’acquisto con un limite massimo di 20.000 euro. Per il Ministro Pichetto Fratin l’obiettivo del Governo è agevolare l’acquisto di circa 40.000 unità di BEV. Secondo Dataforce, il Governo si è focalizzato sull’aspetto meno importante in questo momento e cioè incentivi solo per chi ha ISEE fino a 40.000€, ossia automobilisti che in questo momento hanno tutt’altri pensieri che cambiare l’automobile, meno che mai per passare a una BEV, invece di potenziare le infrastrutture di ricarica e soprattutto cercare di equiparare il più possibile il prezzo della ricarica pubblica a quello dei paesi vicini.
Il risultato di luglio del mercato Passenger Cars peggiora ulteriormente il dato cumulativo delle immatricolazioni del 2025, accentuando il rosso, che raggiunge il -3,7%. Da gennaio a luglio le nuove targhe sono state di 981.000 unità (38.000 in meno). Sul versante degli LCV, luglio è positivo, ma il passivo di quest’anno si attesta al -10,2%, con oltre 12.000 immatricolazioni mancanti.
A livello di alimentazioni, nel mese di luglio gli unici risultati positivi sono stati registrati dalle plug-in hybrid (+82,6%), dalle BEV (+35,2%) e dalle full hybrid (+10,9%): Le PHEV hanno così raggiunto una quota di mercato del 7% abbondante. Male tutte le altre alimentazioni: le immatricolazioni di auto a benzina sono calate dell’11%, le diesel del 18,9%, le gpl del 15,5%.
Guardando al settore dei veicoli commerciali leggeri, il +5,6% di luglio si traduce in un dato positivo unicamente per il noleggio (+12,9 per il long rent e +27,6% per lo short rent) e per le auto-immatricolazioni (+49%). Male gli acquisti dei “privati” (ditte, artigiani e professionisti: -4,4%), e delle società (-6,8%). Sul fronte dell’aggiornamento ecologico, il calo del diesel è molto limitato (-4%), a vantaggio degli LCV a benzina, ibridi ed elettrici che però, tutti assieme, non raggiungono il 20% del mercato dei mezzi da lavoro.
Riguardo ai debiti CO2 maturati sulla base delle effettive immatricolazioni per canale, per tipologia di alimentazione e per marca, gli OEM del mercato Italia (Passenger Cars) hanno già accumulato sanzioni nei confronti dell’UE oltre 2,1 miliardi di euro in soli sette mesi, mentre il livello medio delle emissioni di CO2 rimane stabilizzato a 116 g/km, a fronte di un ancora lontanissimo target medio di 93,6 g/km. Il mercato dei veicoli commerciali leggeri, invece, ha già maturato 290 milioni di euro di sanzioni da gennaio a luglio, con un livello medio di emissioni di 182 g/km, pari a quasi 30 grammi in più rispetto al target che per quest’anno è di 153,9.
NOTA METODOLOGICA: a partire da quest’anno Dataforce presenta i dati delle nuove immatricolazioni comprensivi delle importazioni senza targa, ovvero quei telai completi dei documenti omologativi emessi all’estero che vengono importati e targati per la prima volta in Italia.
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“Gli incentivi fanno danni, quando ci sono e quando non ci sono”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia. “Difficile confrontare un mese di giugno che ancora li attende con un mese di giugno in cui, dopo tanto attendere, arrivarono. E allora, invece che sperare in qualcosa dai privati che acquistano sempre meno, l’ultimo giorno di giugno è stato targato il 25% di tutte le targhe del mese, quasi 32 mila vetture e 4.669 veicoli commerciali. Di queste, in questo solo giorno, le targhe “tattiche” hanno contato, rispettivamente, per il 44% e il 48%. Mercato PC a -3,56%. Mercato LCV a -12,57%. Il nostro forecast spera in un recupero di 3 punti per le vetture e 2 punti per i veicoli commerciali. Io ancora sogno che tornino sul mercato auto dei segmenti A e B acquistabili fra i 10 e i 13 mila euro, nessun incentivo e nessuna multa. Sarebbe bello!”.
MERCATO VETTURE
A luglio sono state targate 119.081 automobili nuove (6.521 in meno rispetto allo stesso mese del 2024), con un saldo negativo del 5,19%. A frenare il mercato è stato il canale dei privati che, con una contrazione del 13,28%, ha perso 10.384 immatricolazioni. Nel primo mese del secondo semestre dell’anno gli altri canali della distribuzione sono apparsi in positivo: il noleggio a lungo termine a +8,09%, ossia ha targato 1.797 auto in più, il noleggio a breve termine a +12,29% (pari a 194 immatricolazioni aggiuntive), le auto-immatricolazioni a +7,71% (vale a dire 1.298 targhe in più). Nel long rent le immatricolazioni degli operatori captive hanno continuato, come negli scorsi mesi, ad accelerare (+25,46%), mentre i Top generalisti (e i loro clienti corporate) si sono confermati attorno ai volumi del luglio 2024 (-2,14%). In crescita anche gli acquisti diretti business (+8,45%).
Con i risultati di luglio, la quota di mercato dei privati si attesta al 52,6% nel cumulato annuo (oltre 3 punti e mezzo in meno dell’anno scorso). Il noleggio supera il 31% di market share (23,4% dal NLT, 7,7% dal NBT) su base annua.
L’analisi delle emissioni medie indica che le immatricolazioni dei primi sette mesi si sono attestate a 116 g/km di CO2, il che porterebbe a un livello di sanzioni Cafe complessive di 2 miliardi e 88 milioni di euro, di cui ben 1,2 miliardi attribuibili agli acquisti dei privati, che si mantengono costanti attorno a un livello di CO2 di 118 g/km, quindi superiore alla media complessiva del mercato. Nettamente superiori (e anch’esse stabili) le emissioni del canale società: 132 g/km (per 192 milioni di euro di multe). Il comparto più virtuoso è invece il noleggio a lungo termine, che continua a scendere di livello: 109 g/km di CO2, con un progressivo sanzioni che rimane però allarmante (336 milioni). Alta la media (e identica a quella raggiunta nel primo semestre) dei rent-a-car: 119 g/km per multe pari a 181 milioni di euro. Le auto-immatricolazioni, infine, “contribuiscono” per altri 167 milioni di euro, con un livello medio di emissioni abbastanza virtuoso: 110 g/km (per la presenza di numerose BEV-PHEV immatricolate come demo e km zero).
MERCATO VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI
In ambito LCV, il mercato a luglio ha dato un piccolo segnale di ripresa (dopo 11 ribassi mensili consecutivi), anche se nel cumulato annuo continua a rimanere depresso: +5,63% nel mese successivo al giro di boa. Da gennaio a luglio le immatricolazioni sono calate del 10,18%. Il settore dei veicoli commerciali leggeri ha targato 16.631 unità nel settimo mese dell’anno, 887 in più rispetto allo stesso mese del 2024. I canali della distribuzione rimasti in rosso sono stati quello dei “privati” (le micro-imprese, ditte individuali, artigiani e professionisti: -4,35%) e quello delle aziende che acquistano direttamente (-6,83%). Il comparto delle auto-immatricolazioni, viceversa, ha fatto segnare un balzo in avanti molto evidente: +49,14%, con oltre 500 targhe aggiuntive. Eccellente performance dei due canali del noleggio: quello a lungo termine (+12,86%) e quello a breve termine (+27,55%). Il NLT si conferma un settore fondamentale per il mercato degli LCV: con una quota di mercato a luglio del 35,01% (appena superiore a quella media dell’anno, che è del 34,74%) è ormai vicinissimo al canale leader di mercato: gli acquisti diretti delle imprese che a luglio hanno conquistato il 37,82% di market share e nel cumulato si mantengono vicinissimi al 41%.
L’analisi delle emissioni medie indica da gennaio a luglio 182 g/km di CO2 (come nel primo semestre), con le ditte, gli artigiani e i professionisti attestati a 191 g/km e le intestazioni dirette delle Società appena sopra ai 193 g/km. Ancora più ampio lo sforamento dei noleggi a breve termine che hanno fatto registrare una quota media di 203 g/km. Più virtuosi, invece, i noleggi a lungo termine, che si sono posizionati a 170 g/km, accumulando comunque sanzioni Cafe teoriche per 58 milioni di euro, su un totale per gli LCV nei primi sette mesi di 292 milioni, oltre la metà dei quali ascrivibili agli acquisti delle società (167 milioni di euro).
FORECAST CANALI 2025
Dataforce ha leggermente ritoccato la previsione dei canali di mercato per fine anno, pur rimanendo inalterata nel totale. Rispetto all’edizione precedente del forecast, si conferma che il mercato Passenger Cars possa immatricolare 25.000 unità in meno: complessivamente dovrebbero essere 1.580.000 targhe, rimanendo comunque in leggero attivo (+0,7%, pari a oltre 10.000 immatricolazioni in più) sul 2024. La flessione più accentuata riguarderà il canale dei privati: -22.500 immatricolazioni rispetto all’anno scorso (-2,45%) per un totale al di sotto delle 900.000 unità. Anche il comparto delle auto-immatricolazioni è previsto in calo (più accentuato rispetto alla precedente release): -6,1%, con una perdita di oltre 11.000 unità rispetto al 2024 e fermandosi a 176.000 targhe. Per gli acquisti diretti del canale business, invece, Dataforce ipotizza una situazione di stabilità (+0,7%, cioè circa 600 targhe in più). Il forecast prevede una crescita significativa per i due canali del noleggio: per il breve termine (+9,4%), avvicinandosi di molto a quota 110.000 immatricolazioni, e ancora più positiva per il lungo termine, che potrebbe raggiungere le 316.000 nuove targhe (+12,3%, pari a quasi 35.000 unità in più).
In ambito Light Commercial Vehicles, invece, la situazione non è affatto rosea: Dataforce ipotizza un totale di 168.000 targhe (-10,9%), oltre 20.500 in meno rispetto al 2024. In sofferenza tutti i canali della distribuzione, con i risultati peggiori previsti per lo short rent (-24,9%) per le auto-immatricolazioni (-20,2%), per il NLT (-12,2%), e per i privati (Ditte individuali, artigiani e professionisti: -11,23%). Il calo del long rent potrebbe superare le 7.500 unità.
FORECAST ALIMENTAZIONI 2025
Il forecast per alimentazioni ipotizza una crescita delle immatricolazioni di BEV che sfiora il 44% nelle Passenger Cars e un incremento delle ibride “vere” del 31%, con le PHEV a +80%. In leggera flessione le auto a benzina (circa -3%), mentre le diesel dovrebbero flettere di oltre 19 punti e le auto a gas di più del 6%. Per gli LCV si immagina che i BEV potrebbero cumulare 8.500 unità (sarebbero più che raddoppiati) e la flessione dei volumi dei diesel dovrebbe sfiorare il 15%.
IL MERCATO PER MARCA
Fiat inizia a dare segnali di riscossa: a fronte di un mercato in flessione di oltre 5 punti, a luglio fa segnare un brillante +7,7%, con 817 targhe aggiuntive rispetto all’anno scorso. Comunque le avversarie rimangono abbastanza vicine: Toyota (-7,7%), Dacia (-8,6%, ma conquista il terzo posto assoluto) e Volkswagen (-8,6%) si posizionano tutte tra le 8.000 e le 9.000 unità (Fiat sfiora le 11.500). A luglio BMW (+5,7%) sorpassa Renault (-23,6%), mentre nelle posizioni di rincalzo si piazzano Audi, Jeep, Ford e Peugeot, tutte in negativo.
Tra i risultati più brillanti nelle retrovie MG (+11,7%), BYD, che decuplica le immatricolazioni sfiorando le 2.000 unità, Alfa Romeo (+13,9%), Cupra (+21,7%)e Mini (+46,2%). I “rossi” più evidenti, invece, sono quelli, in ordine di classifica, di Opel (-34,2%), che precipita al 17° posto dietro a Skoda, Suzuki (-21,3%) e Volvo (-17,6%).
A livello di multe per le emissioni di CO2, Fiat, che ha un obiettivo di 99,5 g/km, ha raggiunto una media nelle vendite dei primi 7 mesi di 118 g/km, e dunque ha accumulato 171 milioni di sanzioni teoriche. Addirittura superiori le sanzioni che dovrebbe pagare Volkswagen (180 milioni di euro, avendo un obiettivo di 94,2 g/km ma avendo raggiunto da gennaio a luglio i 121 g/km). Ancora più difficile il caso di Audi, che ha un obiettivo di 91,4 g/km ma raggiunge i 137 come risultato effettivo e quindi sorpassa Volkswagen nella classifica delle multe teoriche più elevate: ben 186 milioni di euro. Ben più virtuosa Toyota che, con un obiettivo di 96,6 g/km, si è attestata a 96 g/km ed è quindi in credito di 4 milioni. Fra quelli bravi che accumulano crediti, una menzione va fatta a BYD: con 11.500 auto targate da gennaio a luglio ha maturato un attivo di crediti di 85 milioni di euro. Sono 7.400 euro per ogni vettura.
Nell’ambito dei veicoli commerciali leggeri, Fiat a luglio è sempre al primo posto, con una crescita del 14,08% (il mercato sale del 5,6%). Ford è seconda, e cala del 9,8%. Terza torna Iveco (+5,1%), che sorpassa nuovamente Renault (-6,7%). A seguire, Peugeot, Toyota e Mercedes, tutte in attivo.
Nella tabella esposta nella sezione DATI STATISTICI di questo comunicato, diamo anche evidenza anche della situazione per Gruppi. Stellantis targa a luglio oltre 4.000 auto in meno (-12,%) e la quota di mercato cala di 2,1 punti percentuali. Il Gruppo Volkswagen contiene le perdite attorno alle 1.000 targhe e ottiene buoni risultati soltanto con Cupra, Porsche e Skoda. Il Gruppo Renault cala le immatricolazioni a luglio di oltre il 15%. il Gruppo Toyota, quarto in classifica a luglio, perde il 7,6% rispetto all’anno scorso.
ALIMENTAZIONI
Tra le Passenger Cars, le auto a benzina hanno fatto segnare un arretramento dell’11% a luglio e scendono attorno al 48,1% di quota. Le mild hybrid a benzina rimangono sopra, anche se solo di circa 1.500 unità, alle immatricolazioni di benzina senza sistema di ibridizzazione. Le diesel hanno registrato un arretramento del 18,9% nelle immatricolazioni e la quota di mercato è scesa sotto al 16% (quasi 3 punti in meno). Le uniche tipologie di alimentazione in effettiva espansione sono quella plug-in hybrid, che a luglio è cresciuta dell’82,6%, raggiungendo il 7,5% di quota, le elettriche (+35,2%), e full hybrid (+10,8%). Male anche le auto a gpl (-15,5%).
Tra i veicoli commerciali leggeri, a luglio i mezzi a gasolio hanno continuato il trend negativo nelle immatricolazioni, pur attenuandolo molto (-4%) e rimangono appena sopra quota 80%. In forte ripresa le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici (+237%) con volumi sempre abbastanza modesti: 902 immatricolazioni rispetto alle 268 del luglio precedente. Per il momento, la quota degli LCV a batteria raggiunge il 5,4%. Sempre su volumi modesti i mezzi da lavoro ibridi: full hybrid e plug-in hybrid superano di pochissimo il 3% di quota di mercato.
TOP 5 MARCHE E MODELLI PER ALIMENTAZIONE
I modelli più apprezzati tra quelli a benzina (comprese le mild hybrid) sono Fiat Panda (-8,8%), Jeep Avenger (+12,6%), Peugeot 208 (+3,2%), Ford Puma (-11,1%) e Citroen C3 (-13,4%). Tra le diesel (anche MHEV), la Top 5 vede Volkswagen Tiguan, BMW X1, Mercedes GLA, Mercedes GLC e Kia Sportage. Tra le full hybrid, Toyota è leader con Yaris Cross e Yaris, terza MG ZS, quarta Hyundai Tucson e quinta Kia Sportage. In ambito plug-in hybrid, è sempre la BYD Seal U a issarsi sul gradino più alto del podio. Seguono Jeep Compass, BMW X1, Toyota C-HR in edizione “alla spina” e Jaecoo 7. Tra le elettriche pure, le prime 5 posizioni vanno a Leapmotor T03 (ed è la prima volta che la citycar cinese di Stellantis conquista il primato), BMW iX1, BYD Dolphin Surf, Tesla Model Y e Volvo EX30. Nella graduatoria delle auto a gas, ovviamente solo modelli a gpl: Dacia Sandero, Dacia Duster, Renault Captur e Clio. Quinta posizione per la DR 5.0.
CHANNEL MIX 2025
Nel settore delle vendite a clienti privati, che è il canale a più alta marginalità per gli Oem, leader di mercato nei volumi nel mese che apre il secondo semestre del 2025 è sempre Dacia che ha consegnato 8.094 Passenger Cars ai privati e che in questo canale ha una quota del 92,4%. Seconda è Suzuki: 86,4% di vendite ai privati. La media della quota di mercato di questo canale a luglio è del 56,9%.
Nell’ambito degli acquisti aziendali diretti, la quota più significativa del mix di luglio 2025 è sempre quella di Mercedes, che è del 22,1% (in risalita), a fronte di una media di mercato per questo canale del 6,2%. Il comparto delle flotte in proprietà è strategico anche per le politiche commerciali di BMW (14,9%), Mini (14,5%) e Audi (11,3%).
Nel noleggio a lungo termine, i brand che ricorrono in maniera significativa a questo canale sono Cupra (53%), BMW (43,3%), Alfa Romeo (37,9%), Audi (37%), Volkswagen (31,3%) e Skoda (25,4%). La media del mercato del noleggio a lungo termine a luglio è del 20,2%.
Il noleggio a breve termine è utilizzato in maniera abbastanza significativa da Volvo con una market share del 7,6%, ma anche da Peugeot (6%), Audi (4,2%) e MG (4%). Nel settimo mese dell’anno la media di quota del canale è molto bassa: appena l’1,5%.
Interessante anche la graduatoria dei costruttori che ricorrono alle auto-immatricolazioni in modo evidente. Al primo posto di luglio c’è BYD, con una quota molto significativa delle sue immatricolazioni (54,8%), dovuta al forte incremento del parco per i test drive dei nuovi modelli in fase di commercializzazione, seguita da DR (36,1%), Jeep (34,5%), Peugeot (31%), Citroen (29%) e Hyundai (28,6%). La market share delle auto-immatricolazioni (demo e km zero) a luglio è molto alta: 15,2%.
ULTIMI 3 GIORNI
La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di luglio (29-30-31) è stata molto bassa: appena il 22% sul totale. A luglio i brand che hanno fatto meno ricorso alle targhe “last minute” sono stati Mercedes (12%), Suzuki (13,3%), Dacia (13,4%) e BMW (15,8%). La percentuale eccezionalmente alta di BYD è un’anomalia dovuta allo sbarco a Livorno di una loro nave troppo a ridosso della chiusura del mese, costringendo quindi al forte recupero di immatricolazioni che si vede nel grafico.
I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni di luglio sono stati appena il 15,8% del mercato totale, una quota molto più bassa rispetto a quella di giugno. Meno attive nelle targhe di fine mese sono state Mercedes (7,8%) e Piaggio (12%).
ANALISI DELLO STOCK IN GIACENZA
Questo mese Dataforce aggiorna l’analisi sullo stock di auto targate tra il 2023, il 2024 e i primi 7 mesi di quest’anno ancora ferme sui piazzali. Delle vetture auto-immatricolate negli ultimi 31 mesi, quasi 450.000 unità (di cui 279.045 sono a benzina), ben il 27,2% rimangono ancora invendute a cliente finale (la quota è in flessione rispetto al mese scorso di 0,6 punti). Entrando nel dettaglio della tipologia di alimentazione di queste km zero, oltre la metà delle plug-in hybrid (esattamente il 52,8%, in aumento) sono ancora in stock, mentre delle BEV già targate (quasi 25.000 unità) addirittura il 55,8% risulta ancora a terra. Da notare infine che, delle circa 450.000 km zero targate nel periodo 2023-2025, ben 252.000 sono dei marchi del Gruppo Stellantis e più di 50.000 del Gruppo Volkswagen
In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.
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