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Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Marzo 2025

Roma, 01.04.25

Roma, 1 aprile 2025

A marzo il mercato dell’auto è tornato in positivo (+6,2%), recuperando quasi del tutto il ritardo sul trimestre (-1,6%) grazie ad alcune forzature che approfondiremo nel prosieguo del comunicato. Male, invece, il comparto dei Light Commercial Vehicles, che continua ad accusare pesanti flessioni: il passivo nel terzo mese del 2025 sfiora il 16%.

Quest’anno il mese di marzo ha contemplato lo stesso numero di giornate lavorative dell’anno scorso (21). Tra le Passenger Cars, il canale dei privati ha confermato lo stesso livello di immatricolazioni del marzo 2024: -0,2%, sfiorando le 82.000 targhe. In attivo il canale delle immatricolazioni business delle aziende che acquistano direttamente: +6%. Forte ripresa del noleggio a lungo termine (+33%, grazie al + 200% della sola Leasys) e del noleggio a breve termine (+15%). Pesante arretramento delle auto-immatricolazioni (-24%): semplicemente hanno cambiato canale di destinazione, ci pensano alcune captive del noleggio a lungo termine a far quadrare le quote. Infatti gli operatori captive a marzo hanno quasi raddoppiato le targhe (+91%), ma non certo per un aumento della domanda dei clienti finali. Prova ne è il fatto che i player generalisti si sono mantenuti sugli stessi livelli del 2024.

Il risultato positivo di marzo del mercato Passenger Cars non ha riscontri nel forecast annuale che, anzi, è stato aggiornato leggermente al ribasso: la stima di Dataforce per fine anno è di un volume complessivo del targato di 1.605.000 unità per le Passenger Cars, mentre per i Light Commercial Vehicles scende a 170.000 immatricolazioni.

A livello di alimentazioni, nel mese di marzo i risultati migliori sono stati segnati dalle BEV (+74%, che includono un rilevante contributo di vetture che devono ancora trovare un cliente finale) e dalle ibride “vere” (+26%, con le plug-in hybrid a +37% e le full hybrid a +23%). In leggera crescita le immatricolazioni di auto a benzina (+5,5%), con le mild hybrid che hanno superato nei volumi le benzina senza “aiutino”. Analogo progresso delle vetture a gpl (+5,5%), mentre per le diesel si è riscontrata l’ennesima pesante flessione (-17%), parzialmente attenuata dalla crescita delle mild hybrid (+6%).

Come nei mesi precedenti del 2025, Dataforce aggiunge nelle sue statistiche italiane il calcolo progressivo (in milioni di euro) dei debiti e dei crediti CO2 maturati sulla base delle effettive immatricolazioni, per canale, per tipologia di alimentazione e per marca. Un indicatore che rimane indispensabile per comprendere l’entità della sfida e i conseguenti rischi economici e sociali che incombono sull’industria automotive e su tutti i cittadini dell’Unione, nonostante l’UE abbia deciso di applicare le sanzioni su base triennale anziché già da quest’anno, dando più tempo ai clienti di convincersi che la salvezza dell’umanità dipenda dal fatto che acquistino una auto elettrica e non una termica. Gli OEM del mercato Italia hanno già accumulato sanzioni nei confronti dell’UE per quasi un miliardo di euro in soli tre mesi, mentre il livello medio delle emissioni di CO2 si attesta ora a 117 g/km (era 119 a gennaio) a fronte di un target medio di 93,6 previsto per le Passenger Cars.

Guardando al settore dei veicoli commerciali leggeri, il passivo è sempre piuttosto pesante: -16%, in linea con quello di gennaio e di febbraio. Tutti i canali sono in sofferenza, con la performance peggiore da parte del NBT (-31%), seguita da quella del NLT (-26%), dai “privati”, cioè micro-imprese, artigiani e professionisti (-14%), dalle auto-immatricolazioni (-8%), e dalle società che acquistano direttamente (-6%). Nel complesso a marzo il mercato dei veicoli commerciali leggeri ha perso circa 3.000 targhe e ha già accumulato 136 milioni di euro di sanzioni nel trimestre.

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NOTA METODOLOGICA: a partire da quest’anno Dataforce presenta i dati delle nuove immatricolazioni comprensivi delle importazioni senza targa, ovvero quei telai completi dei documenti omologativi emessi all’estero che vengono importati e targati per la prima volta in Italia.

 

Nei numeri di marzo un dato appare evidente:”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia, “il clamoroso +33% del noleggio a lungo termine e l’ancora più clamoroso +197% di Leasys sul mercato vetture insieme al significativo +35% di Volkswagen Leasing. Visti i tempi di consegna del canale del noleggio, state certi che nell’ultimo trimestre dell’anno scorso non è iniziata alcuna corsa verso la formula del NLT da parte di persone che volevano a tutti i costi vetture dei gruppi Stellantis e Volkswagen. Ma allora cosa sta succedendo? Semplicemente tutto questo è la conseguenza del fallimento del modello di agenzia che soprattutto per Stellantis sta diventando troppo oneroso da gestire. I concessionari “agenti” non vogliono e, in alcuni casi, non possono più “dare i resti” alle case auto targando km zero. Resta quindi un solo canale gestibile per operazioni di questo genere: le società di noleggio controllate dalle case auto, le captive appunto. L’unico vantaggio? La riduzione dei tempi di consegna al cliente finale del noleggio. Anzi, no, dimenticavo: anche l’aumento della quota di mercato, perdonate la svista…”.

MERCATO VETTURE

A marzo sono state targate 173.763 automobili nuove (10.194 in più rispetto allo stesso mese del 2024), con un saldo positivo del 6,23%. La flessione nel primo trimestre è scesa a -1,61%, oltre 7.300 targhe in meno rispetto al 2024. A marzo il canale dei privati ha confermato i risultati del marzo precedente, con una perdita di appena 168 unità. I privati hanno targato 81.805 automobili nuove (-0,2%). La market share del canale più importante precipita però al 47% a causa della forte ripresa dei due canali del noleggio. La media del primo trimestre si attesta invece al 54,39%, comunque quasi due punti in meno dell’anno scorso. Il comparto delle vendite dirette alle aziende (società in proprietà e leasing) risale la china (+6,11%) con 8.455 immatricolazioni (487 in più). In grande evidenza il comparto del noleggio a lungo termine: +33,35%, con un volume di nuove targhe pari a 46.076 unità (sono 11.523 in più) e una market share del 26,52% sul mercato Passenger Cars nel suo complesso. Risultato molto positivo a marzo per il noleggio a breve termine, che fa registrare una crescita del 15,43%, recuperando quasi tutto il passivo accumulato nel primo bimestre. Lo short rent ha targato nel terzo mese dell’anno 22.867 automobili (3.056 in più). Le auto-immatricolazioni sono state invece 14.560, con una flessione di 4.704 unità (-24,42%).

L’analisi delle emissioni medie indica che le immatricolazioni del primo trimestre si sono attestate a 117 g/km di CO2, il che porterebbe a un livello di sanzioni complessive di 995 milioni di euro, per due terzi dovute ai privati (587 milioni), che hanno raggiunto un livello di CO2 di 119 g/km, superiore alla media complessiva del mercato. Nettamente superiori le emissioni del canale società: 133 g/km (per 84 milioni di euro di multe). Il comparto più virtuoso è invece il noleggio a lungo termine: 112 g/km di CO2, con un progressivo sanzioni di 186 milioni. Alta la media dei rent-a-car: 122 g/km per multe pari a 98 milioni di euro. Le auto-immatricolazioni, infine, “contribuiscono” per altri 60 milioni di euro.

MERCATO VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI

In ambito LCV, il mercato continua a rimanere indietro, facendo segnare l’ottavo ribasso consecutivo: -15,88% dopo il -17,04% di febbraio e il -17,3% a gennaio. Il settore dei veicoli commerciali leggeri ha targato 16.093 unità nel terzo mese dell’anno, 4.704 in meno rispetto allo stesso mese del 2024. Tutti i canali della distribuzione sono rimasti in rosso: i “privati” (ditte, artigiani e professionisti) a -14,23%, le aziende che acquistano direttamente hanno contenuto le perdite invece a -5,93%. Sono questi i due canali che hanno performato mediamente meglio rispetto al mercato complessivo LCV, se si esclude quello delle auto-immatricolazioni che ha perso l’8,34% con 1.483 targhe.  Il noleggio, invece, è stato quello che ha fatto registrare il disavanzo peggiore: -26,21% per il lungo termine, mentre Il breve termine ha fatto segnare un ancor peggiore -31,31%.

L’analisi delle emissioni medie indica nel primo trimestre 186 g/km di CO2, con le ditte, gli artigiani e i professionisti attestati a 193 g/km così come le intestazioni dirette delle Società. Ancora più ampio lo sforamento dei noleggi a breve termine che hanno fatto registrare una quota media di 206 g/km. Più virtuosi, invece, i noleggi a lungo termine, che si sono attestati a 174 g/km, accumulando comunque sanzioni teoriche per 28 milioni di euro, su un totale per gli LCV a gennaio-marzo di 136 milioni, oltre la metà dei quali ascrivibili agli acquisti delle società.

FORECAST 2025

La stima di Dataforce per il mercato Passenger Cars di quest’anno è di un volume di nuove targhe pari a 1.605.000 unità, in leggera crescita rispetto all’anno scorso (+2,27%, cioè poco più di 35.000 immatricolazioni aggiuntive). In ripresa il noleggio a breve termine (+14,16%), in leggero calo il NLT (-2,37%), così come le auto-immatricolazioni (-1,13%). Quasi stabili gli acquisti business (+0,96%), mentre i privati, con una crescita del 3,66%, dovrebbero aumentare il volume delle targhe di oltre 33.000 unità. In ambito LCV, la previsione di Dataforce si attesta a 170.000 immatricolazioni per fine d’anno, con una flessione che sfiora il 10%, particolarmente accentuata per il NLT (-23,14%) e per km zero e demo (-30,8%).

Il forecast per alimentazioni ipotizza una crescita delle immatricola-zioni di BEV che sfiora il 50% nelle Passenger Cars e un incremento delle ibride “vere” del 6% abbondante, con le PHEV a +14%. In leggera avanzata le auto a benzina (circa +2%), mentre le diesel dovrebbe-ro flettere di oltre 4 punti e le auto a gas di quasi il 10%. Per gli LCV si ipotizza che i BEV potrebbe-ro raggiungere le 5.000 unità (+32%) e la flessione dei volumi dei diesel dovrebbe sfiorare il 10%.

IL MERCATO PER MARCA

Fiat consolida il primato nella classifica dei marchi preferiti con un marzo sugli stessi livelli di immatricolazioni del 2024, grazie anche all’aiuto della captive di noleggio: 17.342 nuove targhe (appena 74 in meno). Al secondo posto si piazza Toyota (+-2,34%), che è davanti a Volkswagen -9,97%). Quarta è Peugeot (+28,08%) che scavalca Dacia (+9,46%) Di rilievo gli incrementi di MG (+65,83%), di Nissan (+22,78%) e di Alfa Romeo (+44,74% grazie al modello Junior). Tra i risultati negativi, Citroen (-9,55%) e Volvo (-44,36%).

A livello di multe per le emissioni di CO2, Fiat, che ha un obiettivo di 97,8 g/km, ha raggiunto una media nelle vendite del primo trimestre di 116 g/km, e dunque ha accumulato 85 milioni di sanzioni teoriche. Ben più virtuosa Toyota che, con un obiettivo di 96,4 g/km, tra gennaio e marzo si è attestata a 95 g/km ed è quindi in credito di 5 milioni. Dacia, che ha un obiettivo di 98,7 g/km, si è attestata a 110 g/km, e quindi ha assommato 33 milioni di multe. I debiti di Volkswagen, invece, superano quelli di Fiat: 91 milioni perché, a fronte di un target di 92,9 g/km, le sue emissioni medie per le auto targate a marzo sono di ben 124 g/km. Da segnalare infine che BYD, a fronte di un obiettivo di 92,2 g/km, ha immatricolato un mix di vetture con una media di appena 13 g/km, quindi ha accumulato crediti per 30 milioni di euro. Tesla raggiunge in un solo trimestre 31 milioni di crediti.

Nell’ambito dei veicoli commerciali leggeri, Fiat a marzo è sempre al primo posto, sebbene con una contrazione delle immatricolazioni rispetto a marzo 2024 del 9,13%. Ford è seconda, ma ha anch’essa perso terreno: -24,88%. Terza è Iveco (-11,55%) e quarta Renault (-36,58%). Tutti gli altri brand non raggiungono le 1.000 unità/mese.

Nella tabella successiva, diamo anche evidenza anche della situazione per Gruppi. I primi 2 in classifica sono sui livelli del 2024: Stellantis targa appena 193 auto in meno (-0,36%) e la quota di mercato rimane superiore al 30,5%. Il Gruppo Volkswagen perde solo 278 targhe, con un calo dell’1,02% e ottiene buoni risultati soltanto con Cupra e Seat. Il Gruppo Renault sale dell’11,05%, grazie a Dacia (+9,46%) e Renault (+12,56%). il Gruppo Toyota si conferma sugli stessi livelli dell’anno scorso. In ripresa Hyundai-Kia: +7,32%.

TOP 5 MARCHE E MODELLI PER ALIMENTAZIONE

I modelli più apprezzati tra quelli a benzina (comprese le mild hybrid) sono tutti del Gruppo Stellantis e tutti in crescita nelle immatricolazioni rispetto all’anno scorso: Fiat Panda, Peugeot 208 (+57%), Citroen C3, Jeep Avenger (+52%), e Opel Corsa (+76%). Tra le diesel (anche MHEV) la Top 5 vede BMW X1, Volkswagen Tiguan, Alfa Romeo Tonale, Mercedes GLA e Kia Sportage. Tra le full hybrid Toyota è leader con Yaris e Yaris Cross, terza MG ZS, quarta MG 3 seguita da un’altra Toyota, la C-HR. In ambito plug-in hybrid, per la prima volta è una BYD a issarsi sul gradino più alto del podio, con il modello Seal U. Seguono Toyota C-HR in edizione “alla spina”, Volkswagen Tiguan, BMW X1 e Jeep Renegade. Tra le elettriche pure, le prime 5 posizioni vanno a Tesla Model 3, Dacia Spring, Tesla Model Y, Citroen C3 e Renault 5.  Nella graduatoria delle auto a gas, ovviamente solo modelli a gpl: Dacia Sandero, Dacia Duster, Renault Captur e Clio. Quinta posizione per la DR 5.0.

CHANNEL MIX 2025

Nel settore delle vendite a clienti privati, che è il canale a più alta marginalità per gli Oem, leader di mercato nei volumi nel terzo mese del 2025 è Suzuki che ha consegnato 3.396 Passenger Cars ai privati e che in questo canale ha una quota del 92,1%. Seconda è Dacia: 86,8% di vendite ai privati. La media della quota di mercato di questo canale a marzo è del 47%.

Nell’ambito degli acquisti aziendali diretti, la quota più significativa del mix di marzo 2025 è sempre quella di Mercedes, che è del 21,3% (in flessione), a fronte di una media di mercato per questo canale del 4,9%. Il comparto delle flotte in proprietà è strategico anche per le politiche commerciali di Mini (15,8%), Tesla (15,5%), BMW (12%) e Audi (9,1%).

Nel noleggio a lungo termine, i brand che ricorrono in maniera significativa a questo canale sono Cupra (64,7%), Seat (64,6%), Skoda (52%), BMW (47,7%), Alfa Romeo (44,3%), Audi (41,9%), Volkswagen (41,3%) e Opel (38%). La media del mercato del noleggio a lungo termine a marzo è del 26,8%.

Il noleggio a breve termine è utilizzato in maniera molto importante da MG con una market share del 46,7%, ma anche da BYD (34,2%), Nissan (33,4%) e Peugeot (128,9%). Nel terzo mese dell’anno la media di quota del canale è del 13,2%.

Interessante anche la graduatoria dei costruttori che ricorrono alle auto-immatricolazioni in modo evidente. Al primo posto di marzo c’è Jeep (15,4%), seguita da Fiat (14,9%), BYD (13,7%) che ha targato molte demo per i test drive dei clienti dei modelli in fase di lancio, Hyundai (11%), Peugeot (10,3%) e Opel (10,1%).

ALIMENTAZIONI

Tra le Passenger Cars, dove il mercato nel suo complesso a marzo è cresciuto del 6,23%, le auto a benzina hanno fatto segnare un incremento del 5,5% e permangono sopra al 50% di quota (esattamente si piazzano al 53,3%). Le mild hybrid superano, anche se di poche unità, le immatricolazioni di benzina senza sistema di ibridizzazione. Le diesel hanno registrato un arretramento del 16,6% nelle immatricolazioni e la quota di mercato è scesa al 16% (oltre 4 punti in meno). Le uniche tipologie di alimentazione in effettiva espansione sono quella elettrica che a marzo ha incrementato le immatricolazioni del 74,2%, raggiungendo il 5,4% di quota, e anche le ibride vere (plug-in hybrid +37,3%, full hybrid +22,6%) che raggiungono una quota complessiva del 17,4%.

Tra i veicoli commerciali leggeri, a marzo i mezzi a gasolio hanno continuato il trend negativo nelle immatricolazioni (-16,1%), in pratica confermando la flessione generalizzata del comparto LCV, ma rimangono a quota 84%. In ripresa le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici (+79,2%) con volumi omeopatici: 561 immatricolazioni rispetto alle 313 del marzo precedente. Per il momento, la quota degli LCV a batteria sfiora appena il 3,5%. Sempre su volumi modesti i mezzi da lavoro ibridi: full hybrid e plug-in hybrid non sono nemmeno al 3% di quota di mercato.

ULTIMI 3 GIORNI

La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di marzo (27-28-31) è scesa parecchio: appena il 22,1% sul totale. A marzo nessun brand ha targato almeno la metà delle loro auto negli ultimi tre giorni: i volumi più alti sono stati raggiunti da Citroen (36,8%), Alfa Romeo (36,5%) e Hyundai (35,4%). Il brand meno attivo negli ultimi 3 giorni è stato MG (12,2%).

I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni di marzo sono stati il 25,7% del mercato totale, una quota molto più bassa dei mesi precedenti. Più attive nelle targhe di fine mese sono state Fiat (44,7%), Volkswagen (33,8%) e Toyota (27%).

ANALISI DELLO STOCK IN GIACENZA

Questo mese Dataforce pubblica un’analisi sullo stock di auto targate tra il 2023, il 2024 e i primi 3 mesi di quest’anno ancora ferme sui piazzali. Delle vetture auto-immatricolate negli ultimi 27 mesi, 381.016 unità (di cui quasi 240.000 sono a benzina), ben il 27,8% rimangono ancora invendute a cliente finale. Il dato potrebbe sembrare non particolarmente allarmante, ma lo diventa se si entra nel dettaglio della tipologia di alimentazione di queste km zero: la metà delle plug-in hybrid (esattamente il 50,1%) sono ancora in stock, mentre delle BEV già targate (oltre 20.000 unità) addirittura il 59,5% risulta ancora a terra. Da notare infine che, delle oltre 380.000 km zero targate nel periodo 2023-2025, ben 222.000 sono dei marchi del Gruppo Stellantis.

In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.

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