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Noleggio auto: aprile più “nero” di marzo, immatricolazioni ai minimi storici

Roma, 05.05.20

Ad aprile, il noleggio auto è crollato come il mercato generale, a causa del lockdown: le immatricolazioni del noleggio a lungo termine e quelle del noleggio a breve termine hanno fatto registrare cali di gran lunga superiori al 90%. Ecco i numeri.

 

Una vera ecatombe, che ha coinvolto tutti i canali: il mercato generale e il noleggio auto crollano ad aprile, a causa del lockdown del settore automotive e delle concessionarie. Un bilancio negativo senza precedenti, come testimoniano i numeri diffusi dal Ministero dei Trasporti.

Nella sua analisi, Dataforce sottolinea che i privati, rispetto a un anno fa,  totalizzano un 97,89%, un calo appena inferiore per le immatricolazioni dirette delle aziende (-93,34%). Ai minimi storici il noleggio a lungo termine (-94,81%), totalmente azzerate quelle del noleggio a breve termine: -99,65%. Anche le targhe di demo e km zero, cioè le auto-immatricolazioni dei Costruttori e dei concessionari hanno realizzato numeri insignificanti, con una contrazione rispettivamente del 97,48% e del 97,61% rispetto ad aprile 2019.

 

I NUMERI DEL NOLEGGIO AUTO AD APRILE

Dopo il marzo nero del renting aprile ha mostrato un andamento ancora peggiore. Prendendo in esame il noleggio a lungo termine, i top player generalisti, complici le richieste del mercato, hanno completamente azzerato le attività di immatricolazione: soltanto 130 auto targate. La quasi totalità delle immatricolazioni del noleggio sono state quindi appannaggio delle captive: 1.279 auto targate.

Il settore del noleggio a breve termine ad aprile ha invece letteralmente fermato il rinnovo del parco, in vista della crisi della stagione turistica: sono state soltanto 104 le vetture immatricolate dal Rac (fonte: Dataforce).

 

GLI SCENARI PREVISTI DA DATAFORCE

I forecast di Dataforce sul mercato dell’auto delineano diversi scenari. Il primo, in assenza di incremento degli attuali incentivi, porterebbe il saldo finale del 2020 a 1.070.000 immatricolazioni di auto, con un calo del 44%. A livello di canali di vendita, i privati manterrebbero una quota attorno al 56% (con un calo di market share inferiore al punto percentuale), le flotte aziendali che utilizzano la formula dell’acquisto diretto rimarrebbero al 4,7% come nel 2019, salirebbe il ricorso al noleggio a lungo termine, che raggiungerebbe una quota del 20,6% (14,7% nel 2019), il noleggio a breve termine crollerebbe dal 9,3% al 4,7%, mentre le auto-immatricolazioni rimarrebbero stabili attorno al 14% di quota.

Il secondo scenario, quello dell’estensione degli incentivi alla soglia dei 95 g/km, consentirebbe al mercato dell’auto di raggiungere un livello di immatricolazioni di quasi 1,2 milioni di unità. I volumi aggiuntivi, insomma, sfiorerebbero le 130.000 unità, comunque insufficienti a salvare i bilanci del comparto.

Il terzo scenario – estendere i bonus fino alla fascia di emissioni di CO2 fino ai 125 g/km – è secondo Dataforce l’unica strada possibile per risollevare realmente il mercato fin dal 2020: in questo caso il forecast prevede un mercato dell’auto di poco superiore a 1,6 milioni di immatricolazioni con un incremento di circa 400.000 unità rispetto alla precedente ipotesi. Il quarto scenario che prevede incentivi fino a 160 g/km è, conclude Dataforce, “totalmente utopistico di fronte a un Governo incapace di comprenderne i benefici, ma porterebbe il mercato vetture a chiudere intorno a 1,8 milioni di immatricolazioni”.

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In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.

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