Rilevazione Dataforce di settembre, il mercato dell’auto perde un quarto delle vendite rispetto allo stesso mese dello scorso anno. La flessione riguarda tutti i canali: tra le Passenger Cars le immatricolazioni dei noleggi a lungo e breve termine sono crollate del 38%. Gli acquisti aziendali diretti sono scesi del 28%. Inoltre, le auto-immatricolazioni degli Oem sono diminuite addirittura dell’88%. Più contenuto il calo delle auto a Km 0 dei concessionari: -16%, in linea con quello dei privati. In media le vendite di automobili sono calate di poco più del 25%. In totale sono state immatricolate 125.052 vetture (42.257 in meno rispetto al settembre 2017). Il calo degli Lcv (Light Commercial Vehicles), invece, è stato del 26%: 11.420 autocarri leggeri (con un saldo negativo di 4.060 unità).
Il cumulato annuo dei privati fa segnare una perdita di quasi 40.000 unità (-4,64%) mentre il loro market share si attesta sotto al 55% (-1,13% rispetto alla quota del 2017). Flessione complessiva quasi identica per il mercato delle vendite dirette del comparto business: -3,94%, pari a circa 3.000 auto in meno rispetto allo scorso anno.
RILEVAZIONE DATAFORCE, BATTUTA D’ARRESTO PER IL NOLEGGIO
Dopo due quadrimestri da incorniciare, la pesante battuta d’arresto del noleggio a lungo termine (-38,08%) dimezza l’incremento annuo, che scende dall’oltre 11% al 5,5% di fine settembre. Il comparto ha fatto registrare un saldo positivo in tutti i mesi dell’anno. L’unica eccezione è il leggero calo a maggio e la batosta di settembre. Il long rent ha comunque accresciuto il numero delle immatricolazioni nei 9 mesi di circa 11.000 unità. Tra le categorie di distributori di Nlt, lo scorso mese gli operatori “captive” (cioè quelli controllati dai Costruttori) e i generalisti Tophanno fatto registrare una flessione similare: rispettivamente -36,3% e -39,95. Nei primi 9 mesi questo canale ha comunque già immatricolato 211.000 unità.
Il settore del noleggio a breve termine a settembre è calato in egual misura: -38,56%. Il canale del RAC ha immatricolato solamente 6.207 vetture contro le 10.102 dello scorso anno. Con questa forte flessione, il bilancio del 2018 passa dal segno positivo al pareggio: il canale ha immatricolato 347 automobili in più del 2017.
CROLLA IL DIESEL
Rilevazione Dataforce, i trend in tema di alimentazioni. Settembre è stato il mese in cui anche l’Italia ha seguito la tendenza del resto d’Europa. L’alimentazione diesel è precipitata del 36,77% nelle preferenze degli italiani. In un solo mese sono state immatricolate oltre 40mila in meno. Non che a settembre le altre alimentazioni tradizionali se la siano passata molto meglio: le benzina sono calate del 6%. Le vendite di auto a gpl inoltre sono diminuite del 23,85%. Quelle delle vetture a metano sono calate del 56,88%.
AUMENTANO ELETTRICHE E IBRIDE
Invece le elettriche sono cresciute del 120% e le ibride del 23,6%. Nel cumulato 2018, le elettriche conquistano un market share dello 0,25% (era dello 0,12% nel 2017), arrivando a 4.109 targhe contro le 2.000 scarse dello scorso anno. Le ibride vendute quest’anno, invece, sono ormai 57.792 (12.510 in più, +27,6%), e occupano una quota di mercato del 3,59% Nel cumulato 2018 la crescita delle auto a benzina è pari al 2,7%, cioè 13.500 in più.
RITARDO NEI MODELLI OMOLOGATI WLTP
Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia (scopri di più sulla società) ha così commentato i dati di settembre: “Archiviare questa flessione così pesante non sarà facile. Il mercato ha perso una vendita su quattro rispetto al 2017. La spiegazione del bicchiere mezzo pieno è quella dell’attesa dei modelli aggiornati secondo le specifiche dei test WLTP omologati per ottemperare alle normative Euro 6c/d-Temp. La produzione di questi modelli è partita con un po’ di ritardo per molti costruttori. Taluni hanno dovuto fermare per settimane le catene di montaggio. Questo si è tradotto in uno slittamento dei tempi di consegna. Il contemporaneo smaltimento delle vetture Euro 6b, di cui erano rimasti stock piuttosto limitati, non ha bilanciato la mancanza di prodotto aggiornato”.
RILEVAZIONE DATAFORCE, CLIMA DI INCERTEZZA
Prosegue Saladino: “La spiegazione del bicchiere mezzo vuoto, è invece quella sottesa all’indagine formale aperta dalla commissaria UE Margrethe Vestager. L’intento è valutare se BMW, Daimler e VW (Volkswagen, Audi, Porsche) si siano accordate, violando le regole Ue, per evitare di farsi concorrenza nello sviluppo della tecnologia per pulire le emissioni di benzina e diesel delle auto. In una nota dell’Ansa, la commissaria afferma: “Se confermata, la loro collusione potrebbe aver negato ai consumatori l’opportunità di comprare auto meno inquinanti, nonostante la tecnologia disponibile ai produttori”. Il clima di profonda incertezza caratterizzerà tutto l’ultimo quarto dell’anno. I consumatori continueranno a non saper che fare fra la diatriba sulle alimentazioni e la situazione di politica economica. Non credo che le case potranno contare più di tanto sulla propensione delle famiglie a cambiare auto per risollevare il crollo di settembre”.
RILEVAZIONE DATAFORCE, PREVISIONI AL RIBASSO
Le proiezioni del forecast 2018 di Dataforce per la fine dell’anno sono state aggiornate al ribasso. A fine dicembre le immatricolazioni di vetture dovrebbero attestarsi poco sopra a quota 1.930.000 unità. Il market share dei privati dovrebbe essere del 55% (quasi 1.062.000 nuove targhe), in flessione del 4,7%. Gli acquisti diretti aziendali dovrebbero essere pari al 5% (circa 96.000 unità). Invece il noleggio a lungo termine dovrebbe raggiungere il 14,6% (281.000 immatricolazioni, con una quota di mercato in crescita dell’8%). Ancora, si prevede i 9,1% per il noleggio a breve termine (oltre 175.000 targhe). In più le auto-immatricolazioni dei dealer e dei costruttori conquisteranno il 16,4% del mercato, pari a 316.000 unità, perdendo il 2,6% di quota.