Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Maggio 2025
Roma, 03.06.25

Roma, 3 giugno 2025
Pareggio: a maggio il mercato dell’auto ha immatricolato esattamente gli stessi volumi di Passenger Cars del 2024, con appena 73 targhe in meno. Passivo pesante, invece, per il comparto Light Commercial Vehicles (-11,8%). Va detto che quest’anno il quinto mese dell’anno ha conteggiato una giornata lavorativa in meno: 21 rispetto alle 22 del 2024.
Tra le Passenger Cars, il canale dei privati ha fatto registrare una flessione di circa 4 punti, oltre 2.700 immatricolazioni in meno. Un dato positivo, invece, giunge dal canale delle immatricolazioni dirette delle aziende, che sfiora un incremento del 6%. In positivo, seppur di poco, il noleggio a lungo termine (+2,5%), con differenze sostanziali fra le Captive e tutti gli altri, mentre decisamente meglio ha performato il noleggio a breve termine (+20%), che è stato il canale dai risultati più brillanti. In calo di 4,5 punti, infine le auto-immatricolazioni delle Case e delle reti di vendita ufficiali.
Il risultato di maggio del mercato Passenger Cars non modifica il dato cumulativo dei primi 5 mesi, che rimane in rosso, anche se di poco (come nel primo quadrimestre la perdita è dello 0,5%). Da gennaio a maggio le immatricolazioni sono state di 729.000 unità (3.500 in meno). Sul versante degli LCV, il passivo di quest’anno si aggira attorno al 14%, con oltre 12.000 immatricolazioni mancanti.
A livello di alimentazioni, nel mese di maggio i risultati migliori sono stati segnati dalle motorizzazioni più ecologiche: le BEV, pur non replicando il dato di aprile (+108%), sono cresciute del 42%, le immatricolazioni di plug-in hybrid sono balzate in avanti del 93%, mentre le full hybrid hanno fatto segnare una crescita del 12%, comunque significativa perché, in termini di volumi, le ibride “chiuse” raggiungono il doppio di nuove targhe rispetto alle PHEV. Molto bene anche le auto a gpl, che a maggio hanno fatto segnare un incremento del 40%. In calo, invece, le immatricolazioni di auto a benzina (-7%), anche se le mild hybrid sono salite del 12% (mentre le benzina senza “l’aiutino” sono calate del 20%). Male anche il diesel, che a maggio scende del 23% e mantiene una quota di mercato di poco superiore al 15%. Un dato che si conferma anche nel cumulato annuo.
Guardando al settore dei veicoli commerciali leggeri, il -11,8% si traduce in un dato negativo per tutti i canali della distribuzione, tranne che per le auto-immatricolazioni, che contribuiscono ad attenuare il passivo del comparto grazie a un incremento che sfiora il 17%. I “privati” (cioè micro-imprese, artigiani e professionisti) a maggio accumulano un passivo del 22,5%, le società che acquistano direttamente -14,4%, il noleggio a lungo termine contiene le perdite a -3%, mentre il noleggio a breve termine dimezza le nuove targhe. Sul fronte dell’aggiornamento ecologico, il calo del diesel è di poco superiore a quello della media del mercato, mentre le immatricolazioni di veicoli elettrici salgono esponenzialmente (+240%), ma rimangono marginali con una market share a maggio del 5,75%.
Riguardo ai debiti CO2 maturati sulla base delle effettive immatricolazioni, per canale, per tipologia di alimentazione e per marca, gli OEM del mercato Italia (Passenger Cars) hanno già accumulato sanzioni nei confronti dell’UE per oltre 1,6 miliardi di euro in soli cinque mesi, mentre il livello medio delle emissioni di CO2 non si schioda, come nei due mesi precedenti, dai 117 g/km, a fronte di un target medio di 93,6. Il mercato dei veicoli commerciali leggeri, invece, ha già maturato 184 milioni di euro di sanzioni da gennaio a maggio, 5 in più rispetto al primo quadrimestre.
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NOTA METODOLOGICA: a partire da quest’anno Dataforce presenta i dati delle nuove immatricolazioni comprensivi delle importazioni senza targa, ovvero quei telai completi dei documenti omologativi emessi all’estero che vengono importati e targati per la prima volta in Italia.
“Non riesco ancora a trovare una chiara spiegazione per il 53% di immatricolazioni degli operatori di noleggio a lungo termine ancora non iscritte nell’archivio locatari a nessun utilizzatore, sia esso privato, azienda o in rent to rent”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia. “Quasi 106 mila autovetture e veicoli commerciali leggeri nei primi 5 mesi dell’anno su un totale di quasi 200 mila immatricolazioni, per le quali ricordiamo vige l’obbligo di comunicazione dopo 30 giorni dalla data in cui il locatario entra effettivamente in possesso del veicolo. Sicuramente approfondiremo l’argomento nel Focus Noleggio che pubblicheremo alla chiusura del semestre”.
MERCATO VETTURE
A maggio sono state targate 140.719 automobili nuove (73 in meno rispetto allo stesso mese del 2024), con un saldo negativo dello 0,05%. A frenare il mercato è stato il canale dei privati che, con una contrazione del 3,77%, ha perso 2.749 immatricolazioni. Nel quinto mese dell’anno non è arrivato in soccorso il noleggio a lungo termine (che ad aprile, con un brillante +26% aveva salvato il mercato): a maggio il NLT si è fermato a +2,49%, ossia ha targato appena 785 auto in più. Il risicato pareggio di maggio è ascrivibile al buon andamento delle immatricolazioni dei rent-a-car: +20,17%, che hanno contribuito con 2.270 targhe aggiuntive. Più modesto il contributo positivo degli acquisti diretti business (+5,83%), pari a 429 immatricolazioni supplementari. Negativo anche il canale delle auto-immatricolazioni, scese a maggio del 4,55%.
Con i risultati di maggio, la quota di mercato dei privati scende al di sotto del 50%, anche se nel cumulato annuo si mantiene al 52% (oltre 2 punti in meno dell’anno scorso). Il noleggio nel quinto mese dell’anno sfiora il 33% di market share, ossia un’auto immatricolata su tre è targata da questo comparto (23% dal NLT, 9,6% dal NBT). Un livello confermato anche dal dato cumulativo del 2025.
L’analisi delle emissioni medie indica che le immatricolazioni dei primi 5 mesi si sono attestate a 117 g/km di CO2, il che porterebbe a un livello di sanzioni Cafe complessive di 1 miliardo e 620 milioni di euro, di cui ben 917 milioni attribuibili agli acquisti dei privati (in un solo mese il passivo è salito di 168 milioni), che hanno raggiunto un livello di CO2 di 119 g/km, superiore alla media complessiva del mercato. Nettamente superiori (ma in leggera flessione) le emissioni del canale società: 132 g/km (per 137 milioni di euro di multe). Il noleggio a lungo termine fa molto bene con 111 g/km di CO2, ma accumulando un progressivo sanzioni di 289 milioni. Alta la media (ma in calo rispetto ai mesi precedenti) dei rent-a-car: 119 g/km per multe pari a 161 milioni di euro. Le auto-immatricolazioni, infine, “contribuiscono” per altri 109 milioni di euro. Quello delle demo e delle km zero appare come il comparto più virtuoso, con un livello medio di emissioni pari a 110 g/km di CO2, almeno qui i costruttori possono tentare di bilanciare la quota BEV.
MERCATO VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI
In ambito LCV, il mercato continua a rimanere depresso, facendo segnare il decimo ribasso consecutivo: -11,79%, dopo il -9,44% di aprile, il -15,88% di marzo, il -17,04% di febbraio e il -17,3% di gennaio. Il settore dei veicoli commerciali leggeri ha targato 15.491 unità nel quinto mese dell’anno, 2.071 in meno rispetto allo stesso mese del 2024. Tutti i canali della distribuzione sono rimasti in rosso, tranne il comparto delle auto-immatricolazioni: i “privati” (ditte, artigiani e professionisti) a -22,54%, le aziende che acquistano direttamente hanno fatto segnare -13,41%. Più modesta la flessione del NLT (-3,15%) e un vero e proprio tonfo l’arretramento del noleggio a breve termine (-54,03%). Le auto-immatricolazioni, invece, hanno fatto registrare una risalita del 9,39% che però, in termini di volumi, è pari a sole 208 unità aggiuntive.
L’analisi delle emissioni medie indica da gennaio a maggio 184 g/km di CO2 (2 punti in meno rispetto al primo quadrimestre), con le ditte, gli artigiani e i professionisti attestati a 192 g/km e le intestazioni dirette delle Società appena sopra a 193 g/km. Ancora più ampio lo sforamento dei noleggi a breve termine che hanno fatto registrare una quota media di 211 g/km. Più virtuosi, invece, i noleggi a lungo termine, che si sono posizionati a 173 g/km, accumulando comunque sanzioni Cafe teoriche per 45 milioni di euro, su un totale per gli LCV a gennaio-maggio di 213 milioni, oltre la metà dei quali ascrivibili agli acquisti delle società (117 milioni di euro).
IL MERCATO PER MARCA
Fiat mantiene il primato nella classifica dei marchi preferiti con un maggio che però non riesce a performare sugli stessi livelli di immatricolazioni dello stesso mese del 2024: 12.496 nuove targhe (785 in meno). Si avvicinano molto Toyota e Volkswagen, che questo mese si scambiano per l’ennesima volta le posizioni: al secondo posto a maggio è Toyota, mentre terzo è il costruttore tedesco (Toyota sfiora quasi il pareggio a -0,88% e 11.098 immatricolazioni, Volkswagen chiude a -6,59% con 10.807 nuove targhe). Quarta è sempre Peugeot che si conferma in un momento brillante (con un vistoso +31,07%) che rimane davanti a Dacia, anch’essa in un momento particolarmente positivo (+67,75%). Nelle posizioni di rincalzo non benissimo Renault (sesta, con -5,62%) e Ford (settima, con +10,27%). Buone performance di MG (+16,09%), Skoda (+16,22%), Alfa Romeo (+24,02%) e BYD che sfiora le 2.000 immatricolazioni mensili e conquista una quota di mercato vicinissima all’1,4%. Tra i risultati negativi, Jeep (-9,9%), Citroen (-8,29%), Hyundai (-9,89%), Opel (-11,42%), Kia (-22,9%), Nissan (-32,39%), Volvo (-31,96%) e Lancia (-83,29%) che a maggio targa appena 640 auto nuove.
A livello di multe per le emissioni di CO2, Fiat, che ha un obiettivo di 99,8 g/km, ha raggiunto una media nelle vendite del primo quadrimestre di 117,3 g/km, e dunque ha accumulato 124 milioni di sanzioni teoriche. Addirittura superiori le sanzioni che dovrebbe pagare Volkswagen: 146 milioni di euro, avendo un obiettivo di 93,9 g/km ma avendo raggiunto da gennaio a maggio i 123 g/km. Ben più virtuosa Toyota che, con un obiettivo di 96,5 g/km, si è attestata a 95,6 g/km ed è quindi in credito di 5 milioni. Peugeot, che ha come traguardo un livello di emissioni di 95,8 g/km, si posiziona a 115,6 e accumula 82 milioni di multe. Dacia, che ha un obiettivo di 98,5 g/km, si è attestata a 112 g/km, e quindi ha assommato 60 milioni di multe. Pesantissimo il passivo di Ford, nonostante abbia targato meno della metà delle auto immatricolate da Fiat, ha maturato circa lo stesso debito nei confronti dell’Ue: 123 milioni di euro. Clamoroso il debito di Audi rispetto ai volumi venduti (31.000 in 5 mesi): 140 milioni, pari quasi a quello di Volkswagen. Viceversa, BYD in soli 5 mesi ha maturato un attivo di 56 milioni di euro.
Nell’ambito dei veicoli commerciali leggeri, Fiat a maggio è sempre al primo posto, con un livello delle immatricolazioni rispetto a maggio 2024 in crescita dell’11,35%. Ford è seconda, ma in calo (-9,13%). Terza è Iveco, con un risultato in forte discesa rispetto all’anno scorso (-31,5%) e quarta Renault, in flessione ancora più accentuata (-46,13%). Nessun altro brand raggiunge le 1.000 unità/mese.
Nella tabella esposta di seguito diamo anche evidenza anche della situazione per Gruppi. Stellantis targa a maggio quasi 3.000 auto in meno (-6,68%) e la quota di mercato cala di oltre 2 punti percentuali. Il Gruppo Volkswagen contiene le perdite sotto le 1.000 targhe e ottiene buoni risultati soltanto con Cupra e Skoda. Il Gruppo Renault aumenta le immatricolazioni a maggio del 21%. il Gruppo Toyota, quarto in classifica a maggio, rimane sugli stessi volumi dell’anno scorso.
TOP 5 MARCHE E MODELLI PER ALIMENTAZIONE
I modelli più apprezzati tra quelli a benzina (comprese le mild hybrid) sono quasi tutti del Gruppo Stellantis: Fiat Panda (-5,16%), Jeep Avenger (+18,65%), Peugeot 208 (+64,77%), Citroen C3 (+17,61%), e Ford Puma (+24,96%). Tra le diesel (anche MHEV) la Top 5 vede BMW X1, Volkswagen Tiguan, Volkswagen T-Roc, Mercedes GLA e Mercedes GLC. Tra le full hybrid Toyota è leader con Yaris Cross e Yaris, terza MG ZS, quarta Renault Symbioz e Hyundai Tucson. In ambito plug-in hybrid, è sempre la BYD Seal U a issarsi sul gradino più alto del podio. Seguono Toyota C-HR in edizione “alla spina”, BMW X1, Volkswagen Tiguan, e Ford Kuga. Tra le elettriche pure, le prime 5 posizioni vanno a Tesla Model Y, Jeep Avenger, Citroen C3, BMW iX1 e Ford Puma. Nella graduatoria delle auto a gas, ovviamente solo modelli a gpl: Dacia Sandero, Dacia Duster, Renault Clio e Captur. Quinta posizione per la DR 5.0.
CHANNEL MIX 2025
Nel settore delle vendite a clienti privati, che è il canale a più alta marginalità per gli Oem, leader di mercato nei volumi nel quinto mese del 2025 torna a essere Dacia che ha consegnato 7.193 Passenger Cars ai privati e che in questo canale ha una quota del 91,7%. Seconda è Suzuki: 87,8% di vendite ai privati. La media della quota di mercato di questo canale a marzo è del 49,85%.
Nell’ambito degli acquisti aziendali diretti, la quota più significativa del mix di maggio 2025 è sempre quella di Mercedes, che è del 21,1% (in crescita), a fronte di una media di mercato per questo canale del 5,53%. Il comparto delle flotte in proprietà è strategico anche per le politiche commerciali di Mini (12,3%), BMW (12,1%) e Audi (9,2%).
Nel noleggio a lungo termine, i brand che ricorrono in maniera significativa a questo canale sono BMW (46,5%), Audi (41,2%), Cupra (39,1%), BYD (37,3%), Peugeot (35,5%), Citroen (30,9%), Alfa Romeo (30,8%) e Volkswagen (30,1%). La media del mercato del noleggio a lungo termine a maggio è del 22,97%.
Il noleggio a breve termine è utilizzato in maniera molto importante da Cupra con una market share del 31,6%, ma anche da Opel (27,6%), Ford (22,5%) e Peugeot (20,4%). Nel quinto mese dell’anno la media di quota del canale è del 9,61%.
Interessante anche la graduatoria dei costruttori che ricorrono alle auto-immatricolazioni in modo evidente. Al primo posto di maggio c’è sempre BYD, con una quota molto significativa delle sue immatricolazioni dovuta alla volontà di avere una alta disponibilità di modelli per i test drive (30,6%), seguita da Fiat (28,2%), DR (23,4%), Jeep (19,8%), Volvo (18,6%) e Hyundai (17,4%). La market share delle auto-immatricolazioni (demo e km zero) a maggio è del 12,04%
ALIMENTAZIONI
Tra le Passenger Cars, le auto a benzina hanno fatto segnare un arretramento di quasi 4 punti e scendono attorno al 51% di quota. Le mild hybrid rimangono sotto, anche se di poche unità, alle immatricolazioni di benzina senza sistema di ibridizzazione. Le diesel hanno registrato un arretramento del 23,3% nelle immatricolazioni e la quota di mercato è scesa sotto al 16% (quasi 5 punti in meno). Le uniche tipologie di alimentazione in effettiva espansione sono quella elettrica, che a maggio è cresciuta del 42,5%, raggiungendo il 5,1% di quota, e anche le ibride vere (plug-in hybrid +93,7%, full hybrid +11,8%) che raggiungono una quota complessiva del 19,2%. La più alta di sempre in Italia.
Tra i veicoli commerciali leggeri, a maggio i mezzi a gasolio hanno continuato il trend negativo nelle immatricolazioni (-17,2%), in pratica confermando la flessione generalizzata del comparto LCV, ma rimangono a una quota superiore all’80%. In forte ripresa le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici (+241%) con volumi modesti: 890 immatricolazioni rispetto alle 261 del maggio precedente. Per il momento, la quota degli LCV a batteria raggiunge il 5,8%. Sempre su volumi modesti i mezzi da lavoro ibridi: full hybrid e plug-in hybrid non sono nemmeno al 3% di quota di mercato.
ULTIMI 3 GIORNI
La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di maggio (28-29-30) è stata molto bassa: appena il 25,3% sul totale. A maggio nessun brand ha targato almeno la metà delle loro auto negli ultimi tre giorni: i volumi più alti sono stati raggiunti da Citroen (40,8%), Hyundai (34,8%) e Fiat (30,1%). Il brand meno attivo negli ultimi 3 giorni è stato Dacia (15,3%).
I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni di maggio sono stati il 28,2% del mercato totale, una quota allineata a quella di aprile. Più attive nelle targhe di fine mese sono state Fiat (46,3%), Opel (41,9%) e Citroen (36,9%).
ANALISI DELLO STOCK IN GIACENZA
Questo mese Dataforce aggiorna l’analisi sullo stock di auto targate tra il 2023, il 2024 e i primi 5 mesi di quest’anno ancora ferme sui piazzali. Delle vetture auto-immatricolate negli ultimi 29 mesi, 412.310 unità (di cui oltre un quarto di milione sono a benzina), ben il 27,4% rimangono ancora invendute a cliente finale (0,1 punti in più rispetto allo stock di aprile). Il dato potrebbe sembrare non particolarmente allarmante, ma lo diventa se si entra nel dettaglio della tipologia di alimentazione di queste km zero: oltre la metà delle plug-in hybrid (esattamente il 50,6%) sono ancora in stock (che cresce), mentre delle BEV già targate (oltre 22.000 unità) addirittura il 57,7% (ad aprile erano il 58,3%) risulta ancora a terra. Da notare infine che, delle oltre 400.000 km zero targate nel periodo 2023-2025, ben 237.000 sono dei marchi del Gruppo Stellantis e oltre 48.000 del Gruppo Volkswagen. Molto elevati gli stock di BYD per plug-in hybrid (85,5%) ed elettriche pure (82,7%) che, per la maggior parte, coinvolgono modelli di lancio per un’altissima disponibilità di demo per test drive.
In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.
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