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Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Novembre 2024

Roma, 02.12.24

Roma, 2 dicembre 2024

Ancora un mese in rosso per il mercato dell’auto: a novembre male sia il comparto delle Passenger Cars sia quello dei Light Commercial Vehicles, confermando i risultati sullo stesso livello di ottobre. Nelle Passenger Cars il passivo mensile supera le 15.000 unità (-10,84%), che portano il saldo dell’anno per la prima volta in negativo, seppure di poco: -0,21%. A novembre tutti i canali della distribuzione hanno performato peggio dell’anno scorso, con dati molto negativi soprattutto per il noleggio. Il lungo termine ha fatto segnare un calo del 24%, mentre il breve termine del 35%. Male anche il comparto degli acquisti aziendali in proprietà (-12,6%) e il canale dei privati (con un calo di oltre 6 punti). Sfiorano invece il pareggio le auto-immatricolazioni (-0,3%) che quest’anno hanno contribuito in maniera determinante a mantenere a galla il mercato. La quota delle km zero e delle demo a novembre è stata di oltre il 12%.

Situazione similare per gli LCV, che nel mese perde il 16,18% (dato che corrisponde a circa 3.000 targhe in meno). Ad allinearsi verso il basso sono stati soprattutto il canale del noleggio a lungo termine (-34%), i “privati” (ditte, artigiani e professionisti: -18%) e, in misura più contenuta, le società in proprietà e in leasing (-4%). Positivo invece il risultato del noleggio a breve termine (+8%) e delle auto-immatricolazioni (+9%). Nel cumulato annuo il comparto dei veicoli commerciali leggeri riesce a rimanere al di sopra della linea di galleggiamento: +1,98%.

A livello di alimentazioni, novembre ha portato a un calo per tutte le tipologie, tranne che per le full hybrid tra le Passenger Cars (circa 1.500 targhe in più), mentre nei veicoli commerciali l’accentuata perdita nelle nuove targhe si è riflessa su tutte le alimentazioni, compresa quella diesel che rimane comunque la preferita in assoluto, con qualche unità in più per le plug-in hybrid (appena 14) e per i BEV (56). Le motorizzazioni considerate più ecologiche rimangono comunque su quote assai modeste.

Dopo 11 mesi, le Passenger Cars targate sono state 1.450.000, 3.000 in meno del 2023 (-0,2%), con i privati che fanno appena meglio della media del mercato (+4%) e circa 32.000 targhe aggiuntive, gli acquisti aziendali diretti con un calo del 5% e il long rent fortemente penalizzato (-18%), con una perdita che ormai sfiora le 63.000 unità. Rimangono in attivo, invece, lo short rent (+21%) e le auto-immatricolazioni degli Oem e dei dealer (+12%) che, soprattutto nella prima metà dell’anno, hanno contribuito a sostenere il mercato.

Il risultato dei veicoli commerciali leggeri, in particolare dopo il giro di boa a fine giugno, desta ancora più preoccupazione rispetto alle vetture: dal +17,5% accumulato fino a giugno, si è scesi a uno striminzito +2%, con poco più di 173.000 immatricolazioni complessive, appena 3.000 in più del periodo gennaio-novembre 2023. A reggere il mercato degli LCV sono soprattutto le società che acquisiscono i mezzi con la formula della proprietà o del leasing (+4,7%). Anche il long rent fa la sua parte, sebbene su livelli appena superiori all’anno scorso (+1,7%). Società in proprietà e NLT costituiscono assieme il 75% del mercato delle nuove targhe dei mezzi da lavoro.

Il 2024 dovrebbe concludersi con circa 1.580.000 nuove targhe per le Passenger Cars e attorno ai 190.000 Light Commercial Vehicles.

 

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“Con il calo di novembre (-11%), il mercato dell’auto del 2024 è sceso in territorio negativo”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia. “La chiusura dell’anno porterà a un livello di immatricolazioni ben più basso delle attese, attorno a 1,58 milioni di nuove targhe. Le speranze di rilancio basate sugli inutili ecobonus sono state puntualmente smentite. Particolarmente pesante la situazione di Stellantis, che continua a scendere di quota. A novembre si è persa una vendita su quattro. Fiat (-41%) mantiene a stento la terza posizione dietro a Toyota e Volkswagen, ma il già poco consono gradino più basso del podio è persino insidiato da Dacia, che nell’undicesimo mese dell’anno ha immatricolato appena 260 auto in meno di Fiat. A sottolineare la gravità della situazione della più importante azienda automobilistica (ex) italiana è la classifica Top 5 marchi per canale: Fiat non compare nelle prime 5 posizioni tra i privati, è soltanto terza nelle immatricolazioni dirette aziendali (dietro a Mercedes e BMW), addirittura quarta nel noleggio a lungo termine. In compenso rimane largamente prima nelle auto-immatricolazioni. Quota BEV all’interno dei marchi Stellantis in Italia 2,6% (4% la media mercato). In Europa per non pagare multe bisognerà vendere 1 elettrica ogni 4 termiche. L’Italia, se nel 2025 volessimo fare gli stessi volumi 2024, raddoppiando la quota di BEV e PHEV, pagherebbe multe per circa 3 miliardi di euro. Se il mercato vetture in Italia nel 2025 volesse non pagare multe, sempre raddoppiando la quota di BEV e PHEV, chiuderebbe a 650.000 unità, il collasso del sistema”.

 

MERCATO ITALIA – VETTURE

A novembre sono state targate 124.618 automobili nuove (15.147 in meno rispetto allo stesso mese del 2023), con un saldo negativo del 10,84%. In aumento l’apporto delle importazioni parallele, ma con volumi sempre scarsamente significativi (1.541 unità, +49,6%). Una giornata lavorativa in meno rispetto all’anno scorso (20 contro 21) non è sufficiente a giustificare l’ennesimo calo del mercato, che si dibatte in una vera e propria crisi strutturale. Il canale dei Privati permane in negativo (-6,28%), con un livello di nuove targhe pari a 74.984 unità (5.028 in meno). Dato il risultato in rosso del mercato nel suo complesso, la market share dei privati continua a rimanere al di sopra del 60%, anche se nel cumulato si attesta al 58% circa. Il canale delle vendite dirette alle aziende (società in proprietà e leasing) è andato peggio della media del mercato: -12,6%, con 7.258 immatricolazioni (1.046 in meno). Pesante il tonfo del comparto delle auto-immatricolazioni: -22,42%, con un volume di nuove targhe pari a 12.656 unità (sono 3.657 in meno) e una market share appena al di sotto del 10% sul mercato Passenger Cars nel suo complesso.

Pessima prestazione a novembre (così come nel resto dell’anno) per il noleggio a lungo termine, che fa registrare una flessione del 24,36%. Il long rent ha targato nell’undicesimo mese dell’anno soltanto 25.814 automobili (8.313 in meno). In calo ancora più accentuato il canale dei noleggi a breve termine: -35,04%: soltanto 1.333 targhe, per una quota di mercato trascurabile dell’1%.

Nel cumulato, da gennaio a novembre sono state targate 1.457.505 Passenger Cars, passando per la prima volta quest’anno in negativo: -3.074 unità rispetto ai primi 11 mesi del 2023. Complessivamente i privati conquistano il 58,34% del mercato (2,3 punti in più), le aziende in acquisto diretto il 5,17%, i noleggi a lungo termine sono al 19,9% (ma a novembre sono al 20,71%), i rent-a-car scendono a quota 5,12%, mentre le auto-immatricolazioni rimangono sopra l’11% (esattamente da gennaio a novembre raggiungono una market share dell’11,47%).

MERCATO ITALIA – VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI

In ambito LCV, per la quarta volta consecutiva questo comparto è in negativo: agosto era stato il mese del crollo (-32,89%), settembre aveva confermato lo stato di crisi (-19,83%), ottobre aveva attenuato leggermente le perdite (-16,12%), con un novembre sullo stesso livello (-16,18%). La performance annuale rimane comunque in attivo, ma l’utile è sempre più risicato (+1.98%). Il settore dei veicoli commerciali leggeri ha immatricolato a novembre 15.353 unità, 2.963 in meno rispetto allo stesso mese del 2023, con tutti i canali della distribuzione in rosso, tranne il noleggio a breve termine (+8,36%, ma con volumi molto bassi) e le auto-immatricolazioni (+8,91%). Il comparto dei “privati” (ditte, artigiani e professionisti) è sceso del 18,42%, mentre quello delle società che optano per la formula dell’acquisto diretto ha fatto segnare un decremento del 4,34%. Il noleggio a lungo termine è stato quello che ha fatto registrare il disavanzo peggiore (-33,88%, con 4.570 nuove targhe, oltre 2.300 in meno). Grazie però a un primo semestre molto brillante, il consuntivo dei primi 11 mesi rimane, seppur di poco, in attivo: +1,71%. Il cumulato da gennaio a novembre del 2024 del settore LCV è di 173.520 nuove targhe, 3.370 in più. Decisamente poche per un comparto che aveva iniziato l’anno nel migliore dei modi per poi rallentare nel secondo semestre.

IL MERCATO PER MARCA

Ancora una volta a primeggiare sul mercato italiano sono Toyota e Volkswagen (a novembre in questo ordine) con Fiat arroccata sulla terza posizione, ma insidiata da Dacia. In un mercato in flessione a novembre dell’11%, Toyota immatricola 11.176 auto (+11%) e Volkswagen 10.652 (+17%), mentre Fiat cumula 9.044 targhe (-41%) e Dacia 8.784 (-2%). Alle spalle seguono Renault (-1,5%), BMW (+4%), Peugeot (+11%), unico brand Stellantis assieme a Citroen (+7,5%) a migliorare la performance di novembre 2023, ma con un massiccio ricorso alle km zero. Pochissimi i risultati realmente positivi del mese tra i brand di volume: Cupra (+16%) e Volvo (+14%). Molti invece i dati fortemente negativi: Nissan (-45%), DR (-28%), Mini (-35%), Lancia (-80%) e Tesla (-70%). Nella graduatoria del cumulato 2024 Fiat mantiene la prima posizione (-15,56%), seguita da Toyota (+24,32%) e Volkswagen (+0,71%). Dacia si conferma la quarta forza del mercato (+11,33%) seguita da Renault (+11,7%).

Tra gli LCV, a novembre Fiat (-25,5%) è sempre al comando, ma Ford (+2,7%) si avvicina. A seguire Renault (-41%), Iveco (+2,4%) e Peugeot (+3%). Nelle posizioni successive Toyota (+70,6%), Mercedes (-6%), Citroen (-44,8%), Volkswagen (-9,4%) e Opel (-46,3%).

Nella tabella successiva, diamo evidenza anche della situazione per Gruppi, che vede Stellantis in forte sofferenza perdendo il 24,56% delle immatricolazioni sul mese, anche se la quota di mercato rimane superiore al 25% (sfiora il 30% da gennaio a novembre). Il Gruppo Volkswagen risale leggermente (+3,2%) con le peggiori performance da parte di Seat (-54,6%) e Audi (-6,8%). Male il Gruppo Renault (-10,3%), con la flessione pesante di Nissan (-44,7%); il Gruppo Toyota è in buona salute con un +13,1% complessivo; Hyundai-Kia sono in negativo (-6,4%), male il Gruppo BMW (-4,3%), esclusivamente per la cattiva performance di Mini (-34,6%).

 

CHANNEL MIX 2024

La graduatoria della quota di mercato per marca in base al mix di vendita per canale dei primi 25 brand evidenzia le strategie delle case auto e di quello che vogliono, o sono costrette a fare, per conquistare il loro mercato e proteggere per quanto possibile la loro marginalità delle vendite.

Nel settore delle vendite a clienti privati, che è il canale a più alta marginalità per gli Oem, leader di mercato nei volumi è sempre Dacia che nel 2024 ha consegnato 85.752 Passenger Cars ai privati e che in questo canale ha una quota del 94,4%, la maggiore in assoluto (e in continua crescita). Sul secondo gradino c’è sempre Suzuki (92,65%), che in maniera molto virtuosa da gennaio a novembre ha realizzato appena 693 auto-immatricolazioni (in gran parte “demo”) e 70 vendite ai rent-a-car. DR Automobiles si classifica al terzo posto (90,23%). A seguire, Hyundai (73,02%), Toyota, MG, Tesla, Renault, Kia, Ford e Opel, tutte sopra al 60% di vendite ai privati. La media della quota di mercato di questo canale quest’anno è del 58,34%.

Nell’ambito degli acquisti aziendali diretti, la quota più significativa della mix è sempre quella di Mercedes, che è del 21,79%, a fronte di una media di mercato per questo canale del 5,37%. Il comparto delle flotte in proprietà è strategico anche per le politiche commerciali di BMW (13,9%), Tesla (12,97%), Audi (9,36%), Volvo (6,75%) e Alfa Romeo (6,08%).

Nel noleggio a lungo termine, i brand che ricorrono in maniera significativa a questo canale sono Cupra (46,69%: quasi una targa su due), BMW (44,42%), Audi (40,05%), Alfa Romeo (39,83%, in forte ascesa), Volvo (36,23%), Skoda (34,84%), Volkswagen (29,69%) e Nissan (26,55%). La media del mercato del noleggio a lungo termine quest’anno è del 19,9%, per quest’anno stabilizzata su valori bassi.

Il noleggio a breve termine è utilizzato in maniera importante quest’anno da Lancia (per lo smaltimento della precedente generazione della Ypsilon) con una market share della sua mix del 13,18%, ma anche da Alfa Romeo (13,01%), MG (12,09%), Fiat (10,21%), Opel (9,69%), Citroen (9,28%) e Audi (8,99%). Nel 2024 la media di share dei rent-a-car è del 5,88%.

I costruttori che ricorrono alle auto-immatricolazioni in modo evidente sono tutti del Gruppo Stellantis: Lancia (32,07%), Fiat (24,1%), Peugeot (21,68%), Citroen (21,12%), Jeep (21,06%), Opel (16,93%) e Alfa Romeo (13,48%). Anche Hyundai sta aumentando la sua quota di auto-immatricolazioni (14,61%). La media del mercato è del 10,71% nei primi 11 mesi di quest’anno. Gli unici brand che auto-immatricolano con una quota inferiore al 2% quest’anno sono Dacia (1,63%) e Suzuki (1,98%).

 

ALIMENTAZIONI

Tra le Passenger Cars, dove il mercato nel suo complesso a novembre è calato dell’11%, le auto a benzina hanno fatto segnare una flessione identica alla media e rimangono al di sotto del 50% di quota (48,8% a novembre). Le diesel hanno registrato un arretramento dell’11,6% (con le mild hybrid in crescita del 14%). L’unica tipologia di alimentazione in costante effettiva espansione è quella full hybrid che a novembre ha incrementato le immatricolazioni dell’8,9%. Male, invece, le plug-in hybrid, nonostante la disponibilità ancora abbondante dei generosi ecobonus per le ibride alla spina: -30,6%. Anche questo mese male le elettriche: con una market share del 5,3% sono scese del 17,1% nelle immatricolazioni (6.601 nuove targhe contro le 7.965 del novembre precedente). Nei primi 11 mesi le BEV rispetto al 2023 sono state addirittura meno, nonostante i contributi statali previsti (fino a 13.750 euro): 59.126 (un calo di 351 unità). Auto a gas in flessione: azzeramento delle auto a metano a parte (appena 1 targa nel mese), le gpl sono scese del 17,7%.

 

Tra i veicoli commerciali leggeri, a novembre i mezzi a gasolio hanno continuato il trend negativo (-14,4%), in pratica confermando la flessione generalizzata del comparto LCV. La quota di mercato però rimane sempre elevatissima (quasi l’87% nel 2024, 3,2 punti in più rispetto al 2023). In leggera ripresa le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici: le immatricolazioni sono state 410 rispetto alle 356 del novembre scorso. Per il momento, la quota degli LCV a batteria scende all’1,9% su base annua. Sempre su volumi modesti i mezzi da lavoro ibridi: full hybrid e plug-in hybrid non arrivano al 2% di quota di mercato. I benzina a novembre calano al 5% di market share (con vendite anch’esse in flessione pesante: -11,2%).

 

ULTIMI 3 GIORNI

La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di ottobre (27-28-29) è stata molto intensa. Le targhe assegnate nello sprint finale sono state 52.080, pari al 41,8% delle immatricolazioni del mese (124.618). A ottobre sono stati addirittura 12 i brand che hanno targato almeno la metà delle loro auto negli ultimi tre giorni, alcuni con percentuali veramente elevate. I più “attivi” sono stati: DS e Cupra (63,1%), Lancia e Hyundai (60,8%), Opel (57,8%), Fiat (55,7%), Nissan (54,7%) e Alfa Romeo (53,2%). I brand meno attivi negli ultimi 3 giorni sono stati Tesla (13,2%), Land Rover e Suzuki (17,2%).

I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni di novembre sono stati invece il 36,5% del mercato totale, una quota più alta rispetto ai mesi precedenti. Il totale delle targhe “last minute” è stato di 5.607 unità su 15.353. Più attive nelle targhe di fine mese sono state Peugeot (64,9%), Citroen (60,9%) e Fiat (52,7%).

 

EMISSIONI MEDIE DI CO2

Le tabelle rappresentate nell’analisi illustrano la classifica per marca delle emissioni medie di CO2 sul totale del venduto nel mese di riferimento (in questo caso novembre 2024). Le emissioni medie di CO2 delle auto immatricolate nel penultimo mese dell’anno sono state di 19,2 g/km, in flessione rispetto a ottobre. La media del 2024 è più alta: 120,6 g/km. Ricordiamo che quest’anno l’obiettivo fissato dalla UE è di 116 g/km mentre nel 2025 calerà addirittura a 93,6 g/km.

 

In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.

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