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Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Ottobre 2024

Roma, 04.11.24

Roma, 4 novembre 2024

Il mercato dell’auto si avvia verso la conclusione del 2024 con un altro risultato negativo: a ottobre sia il comparto Passenger Cars sia quello dei Light Commercial Vehicles sono risultati in rosso, rispettivamente del 9% e del 16%. Nelle Passenger Cars il passivo mensile sfiora le 13.000 unità, che portano il saldo dell’anno a ridurre l’utile a meno dell’1%, con appena 12.000 nuove targhe in più rispetto ai primi 10 mesi del 2023. Tutti i canali di distribuzione a ottobre sono in calo: i privati mancano di poco il risultato di ottobre 2023: -0,8%, gli acquisti diretti delle società scendono dell’11,4%, il noleggio a lungo termine fa segnare il passivo più pesante del mercato (-23,8%), il breve termine offre un risultato similare (-21,3%) e le auto-immatricolazioni pure (-22,4%). Medesima situazione in ambito LCV, con tutti i canali in negativo, in particolare il NLT (-22,5%), i rent-a-car (-31,3%) e le auto-immatricolazioni (-27,4%).

A livello di alimentazioni, ottobre ha portato a una flessione per tutte le tipologie, tranne che per le full hybrid tra le Passenger Cars, mentre nei veicoli commerciali l’accentuata perdita nelle nuove targhe si è riflessa su tutte le alimentazioni, compresa quella diesel che rimane comunque la preferita in assoluto.

Gli ecobonus nella fascia da 61 a 135 g/km sono ormai esauriti. Restano quelli a disposizione per la fascia 21-60 g/km per le plug-in hybrid, praticamente inutilizzati. La Manovra Finanziaria per il 2025, in fase di definizione proprio in questi giorni, avrà un impatto devastante sul Fondo Automotive: dei 5,8 miliardi di euro previsti originariamente, 4,6 verranno dirottati a sostegno di altri settori ed è quindi altamente probabile che gli ecobonus non vengano rinnovati l’anno prossimo.

Dopo 10 mesi, le nuove Passenger Cars targate sono state 1.333.000, appena 12.000 in più del 2023 (+0,9%), con i privati che fanno un po’ meglio della media del mercato (+5%) e circa 37.000 targhe aggiuntive, gli acquisti aziendali diretti con un calo del 3,7% e il long rent fortemente penalizzato (-17%) con una perdita che ormai sfiora le 55.000 unità. Rimangono in attivo, invece, lo short rent (+24%) e le auto-immatricolazioni degli Oem e dei dealer (+13,6%), che nella prima metà dell’anno hanno contribuito a mantenere a galla il mercato.

Il risultato dei veicoli commerciali leggeri, soprattutto dopo il giro di boa a fine giugno, desta allarme: dal +17,5% accumulato fino a giugno, si è scesi a +4%, con circa 158.000 immatricolazioni complessive, appena 6.000 in più del periodo gennaio-ottobre 2023. A sostenere al di sopra della linea di galleggiamento il mercato degli LCV sono soprattutto le società che acquisiscono i mezzi con la formula della proprietà o del leasing (+5,8%) e il noleggio a lungo termine (+6,1%) che, nonostante il brusco stop degli ultimi mesi, rimane il sistema di acquisizione prediletto da quasi il 35% dei clienti.

 

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“Ha fatto scalpore la notizia del taglio dei fondi all’automotive, con tutti i principali attori della filiera stupiti per la, cito testualmente la voce dei sindacati metalmeccanici, Fim, Fiom e Uilm, ‘…fin qui ottima collaborazione tra la filiera e il governo.’”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia. “Stiamo parlando dell’80% in meno, da 4,55 mld. a 1,2 mld., ricollocando risorse soprattutto nell’area della difesa. È vero che l’automotive ha un disperato bisogno di aiuto, quello che non condivido è che l’aiuto viene chiesto sotto forma di sussidi per ‘affrontare la sfida della transizione’ (cit. Ministro Adolfo Urso), senza mai mettere in discussione la madre del disastro che stiamo affrontando: la stessa transizione ecologica così come impostata dalle regole UE. Sono quindi contento di questo segnale forte, bene ha fatto il Governo a spostare risorse dove c’è mercato (chiediamoci perché oggi è la difesa), togliendole dove il mercato non risponde (facciamoci la stessa domanda sul bisogno assoluto dell’auto elettrica), dopo aver buttato altre centinaia di milioni di euro in incentivi senza realizzare alcuna crescita, anzi, col rischio di chiudere l’anno con un segno meno. Sono l’impianto normativo e le relative multe a dover essere cancellati, al più presto. Non mi spiego come mai, ancora, persone di livello, esperienza e competenze si comportino come mendicanti alla corte dei miracoli. Sono scossoni come questo utili a dare una svegliata a tutti quanti, in modo che si capisca che il mondo non sta andando nella direzione dei virtuosissimi ecologici europei ma in quello di guerre economiche e territoriali che rischiano di distruggere i valori che ci hanno portato a creare un benessere invidiato dal resto del mondo”.

 

MERCATO ITALIA – VETTURE

A ottobre sono state targate 126.806 automobili nuove (12.892 in meno rispetto allo stesso mese del 2023), con un saldo negativo del 9,23%. In aumento l’apporto delle importazioni parallele, ma con volumi sempre scarsamente significativi (1.806 unità). Il risultato è aggravato dal fatto che il mese di ottobre ha avuto un giorno lavorativo in più rispetto all’anno scorso. Nonostante la presenza degli incentivi all’acquisto, il canale dei Privati è tornato in negativo, seppur di poco (-0,8%), con un livello di nuove targhe pari a 82.330 unità (661 quelle mancanti). Dato il risultato in rosso del mercato nel suo complesso, la market share dei privati continua a crescere, sfiorando ormai il 65% nel mese di ottobre, a fronte di una media annua del 58,2%. Ancora peggio ha performato il canale delle vendite dirette alle aziende (società in proprietà e leasing): -11,01%, un risultato peggiore alla media del mercato, con 7.209 immatricolazioni (930 in meno). Pesante il tonfo del comparto delle auto-immatricolazioni: -22,42%, con un volume di nuove targhe pari a 12.656 unità (sono 3.657 in meno) e una market share appena al di sotto del 10% sul mercato Passenger Cars nel suo complesso.

Il canale che a ottobre (così come nel resto dell’anno) appare in maggiore difficoltà è però quello del noleggio a lungo termine, che fa registrare nel decimo mese del 2024 una flessione del 23,84%. Il long rent ha targato a ottobre soltanto 23.194 automobili (7.260 in meno). In calo anche il canale dei noleggi a breve termine: -21,32%: soltanto 1.417 targhe, per una quota di mercato dell’1,1%.

Nel cumulato, da gennaio a ottobre sono state targate 1.332.807 Passenger Cars, appena 11.992 in più rispetto ai primi 10 mesi del 2023, per una crescita dello 0,91%. Complessivamente i privati conquistano il 58,17% del mercato (2,3 punti in più), le aziende in acquisto diretto il 5,1%, i noleggi a lungo termine sono al 19,85% (ma a ottobre sono al 18,29%), i rent-a-car scendono a quota 5,48%, mentre le auto-immatricolazioni rimangono sopra l’11% (esattamente da gennaio a ottobre raggiungono una market share dell’11,4%).

MERCATO ITALIA – VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI

In ambito LCV, per la terza volta consecutiva questo comparto è in rosso, agosto era stato il mese del crollo (-32,89%), settembre aveva confermato lo stato di crisi: -19,83%, ottobre ha attenuato le perdite a -16,12%. La performance annuale rimane comunque in attivo, ma l’utile è sempre più risicato (+4,16%). Il settore dei veicoli commerciali leggeri ha immatricolato 15.673 unità, 3.012 in meno rispetto a ottobre 2023, con tutti i canali della distribuzione in rosso. Il comparto dei “privati” (ditte, artigiani e professionisti) è sceso dell’8,99%, mentre quello delle società che optano per la formula dell’acquisto diretto ha fatto segnare un decremento del 9,1%. Il noleggio a lungo termine è stato, tra i canali di maggior volume, quello che ha fatto registrare un disavanzo del 22,5%, con 5.170 nuove targhe, oltre 1.500 in meno. Grazie però a un primo semestre molto brillante, il consuntivo dei primi 10 mesi rimane in attivo: +6,11%. Malissimo anche i noleggi a breve termine (-31,3%), con appena 608 immatricolazioni a ottobre. Il risultato negativo delle auto-immatricolazioni è altrettanto pesante: -27,41% (solo 887 targhe assegnate). Il cumulato da gennaio a ottobre del 2024 del settore LCV è di 158.146 nuove targhe, 6.312 in più. Decisamente poche per un comparto che aveva iniziato l’anno a tutta velocità.

IL MERCATO PER MARCA

Il risultato di ottobre ripete in fotocopia quello di settembre: Fiat non è più la prima forza del mercato dell’auto in Italia. Il serrato testa a testa tra Volkswagen e Toyota per il vertice della graduatoria questa volta vede prevalere, ancora di misura, il colosso di Wolfsburg anziché quello giapponese, come invece era avvenuto il mese precedente. Simile a quella di settembre la performance di Fiat a ottobre, la cui emorragia di vendite è stata del 42,5% (-43,4% il mese prima). Prosegue dunque il trend negativo del marchio di punta di Stellantis, le cui avvisaglie si erano viste col quarto posto di agosto, dietro a Toyota, Volkswagen e Dacia. La perdita di Fiat a ottobre è stata di 7.000 immatricolazioni. Le 9.436 nuove targhe (10.904 quelle di Volkswagen e 10.642 quelle di Toyota) significano una market share scesa al 7,44%, mentre a livello annuo si mantiene, sebbene di poco, attorno al 10%. In un mercato in calo del 9%, il risultato di Volkswagen e di Toyota è invece positivo: entrambe hanno mostrato un trend di crescita nelle immatricolazioni, rispettivamente +11,8% e +7,4%. A seguire, nelle posizioni successive, Dacia e Renault, entrambe però in flessione (-4,6% e -7,8%). Poi Peugeot (+27,1%), BMW (+20,3%), Jeep (-11%), Ford (-13,5%) e Audi (-6,7%). Il Gruppo Stellantis, che a settembre aveva mostrato una tendenza negativa con tutti i brand, a ottobre invece ha visto un altro marchio in attivo oltre a Peugeot: Opel (+9,4%). Pesante flessione per Citroen (-40,4%), Alfa Romeo (-26%), che attende la commercializzazione ormai imminente della Junior, e Lancia (-80,8%). Ottima performance, invece, per Skoda (+29,7%), MG (+22,4%) e Volvo (+23,8%). Dopo l’exploit di settembre, Tesla ha tirato i remi in barca: -46,6%), contribuendo in maniera determinante al risultato negativo delle auto elettriche in questo mese.

Tra gli LCV, a ottobre Fiat (-33,3%) è sempre al comando, ma ormai è tallonata da Ford (+18,1%). A seguire Renault, Peugeot e Iveco, tutte e tre in calo (rispettivamente a -28%, -4,9% e -9,2%). Nelle posizioni successive Mercedes (+25,1%), Citroen (-42,8%), Volkswagen (-4,2%), Opel (-26,4%) e Toyota (-13,2%).

Nella tabella successiva, diamo evidenza anche della situazione per Gruppi, che vede Stellantis in forte sofferenza perdendo il 27,2% delle immatricolazioni sul mese, anche se la quota di mercato rimane attorno al 26% (supera il 30% da gennaio a ottobre). Il Gruppo Volkswagen risale leggermente (+4,4%) con le peggiori performance da parte di Cupra e Seat. Male il Gruppo Renault (-10,6%), con la flessione pesante di Nissan (-34%); il Gruppo Toyota è in buona salute con un +9,7% complessivo; Hyundai-Kia rimangono in leggero attivo (+1,1%), molto bene il Gruppo BMW (+14,4%), nonostante la cattiva performance di Mini (-10,5%).

 

CHANNEL MIX 2024

La graduatoria della quota di mercato per marca in base al mix di vendita per canale dei primi 25 brand evidenzia le strategie delle case auto e di quello che vogliono, o sono costrette a fare, per conquistare il loro mercato e proteggere per quanto possibile la loro marginalità delle vendite.

Nel settore delle vendite a clienti privati, che è da sempre il canale più remunerativo per gli Oem, leader di mercato nei volumi è sempre Dacia che nel 2024 ha consegnato 77.378 Passenger Cars ai privati e che in questo canale ha una quota del 94,3%, la maggiore in assoluto (e in costante crescita). Sul secondo gradino c’è sempre Suzuki (92,55%), che in maniera molto virtuosa da gennaio a ottobre ha realizzato appena 649 auto-immatricolazioni (in gran parte “demo”) e 58 vendite ai rent-a-car. DR Automobiles si classifica al terzo posto (89,81%). A seguire, Hyundai (74,3%), Toyota, MG, Tesla, Renault, Kia, Ford e Opel, tutte sopra al 60% di vendite ai privati. La media della quota di mercato di questo canale quest’anno è del 58,17%.

Nell’ambito degli acquisti aziendali diretti, la quota più significativa della mix è sempre quella di Mercedes, che è del 21,64%, a fronte di una media di mercato per questo canale del 5,1%. Il comparto delle flotte in proprietà è fondamentale anche per le politiche commerciali di BMW (13,84%), Tesla (12,95%), Audi (9,33%), Volvo (6,78%) e Alfa Romeo (6,29%).

Nel noleggio a lungo termine, i brand che ricorrono in maniera evidente a questo canale sono Cupra (45,75%: quasi una targa su due), BMW (44,62%), Audi (42,6%), Alfa Romeo (37,36%), Volvo (36,99%), Skoda (35,82%), Volkswagen (29,6%) e Nissan (26,85%). La media del mercato del noleggio a lungo termine quest’anno è del 19,85%, in continua flessione.

Il noleggio a breve termine è utilizzato in maniera massiccia quest’anno da Alfa Romeo, con una market share della sua mix del 14,74%, ma anche da Lancia (13,51%), MG (12,61%), Fiat (10,85%), Opel (10,09%) e Citroen (9,96%). Nel 2024 la media di share dei rent-a-car è del 6,22%.

I costruttori che ricorrono alle auto-immatricolazioni in modo evidente sono tutti del Gruppo Stellantis: Lancia (32,47%), Fiat (23,89%), Citroen (22,66%), Jeep (21,08%), Peugeot (21,02%), Opel (16,42%) e Alfa Romeo (14,27%). La media del mercato è del 10,66% nei primi 10 mesi di quest’anno. L’unico brand che auto-immatricola con una quota appena superiore all’1%, quest’anno è Dacia (1,76%).

 

ALIMENTAZIONI

Tra le Passenger Cars, dove il mercato nel suo complesso a ottobre è calato del 9%, le auto a benzina hanno fatto segnare una flessione vicina alla media: -8% e rimangono di poco al di sopra del 50% di quota (50,4%). Le diesel hanno registrato un calo del 13,1% (con le mild hybrid in leggera crescita). L’unica tipologia di alimentazione in costante effettiva espansione è quella full hybrid che a ottobre ha incrementato le immatricolazioni del 6,7%. Male, invece, le plug-in hybrid, nonostante la disponibilità ancora abbondante dei generosi ecobonus per le ibride alla spina: -26,5%. Questo mese l’impennata delle elettriche non c’è stata: sono tornate nel solito alveo di una market share inferiore al 4% (che è la stessa anche su base annua). A ottobre le immatricolazioni di BEV sono scese del 13,3% (il che significa 4.963 nuove targhe contro le 5.724 dell’ottobre precedente). Nei primi 10 mesi le BEV aggiuntive rispetto al 2023 sono state appena un migliaio. Auto a gas in flessione: caduta libera delle auto a metano a parte (appena 4 targhe nel mese), le gpl sono scese del 16,6%.

Tra i veicoli commerciali leggeri, a ottobre i mezzi a gasolio sono tornati al trend negativo (-13,9%, in pratica confermando la flessione generalizzata del comparto). La quota di mercato però rimane sempre elevatissima (oltre l’87%, 86,9% nel 2024, quasi 3,5 punti in più rispetto al 2023). In forte discesa le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici: le immatricolazioni sono ancora una volta calate (-14,2%). Per il momento, la quota degli LCV a batteria scende all’1,8% su base annua. Sempre su volumi modesti i mezzi da lavoro ibridi: full hybrid e plug-in hybrid superano di poco il 2% di quota di mercato. I benzina a ottobre calano al 5,4% di market share (con vendite anch’esse in flessione pesante: -38,6%).

 

ULTIMI 3 GIORNI

La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di ottobre (29-30-312) è stata, come prevedibile, piuttosto importante. Le targhe assegnate nello sprint finale sono state 44.293, pari al 34,9% delle immatricolazioni del mese (126.806). A ottobre sono stati 6 i brand che hanno targato almeno la metà delle loro auto negli ultimi tre giorni, alcuni con percentuali veramente elevate. I più “attivi” sono stati: Citroen (66,2%), Cupra (61,3%), Hyundai (58,1%), DS (58,1%), Seat (57,8%) e Lancia (52,1). I quattro brand meno attivi negli ultimi 3 giorni sono stati Suzuki (16,5%), Dacia (19,3%) e Audi e Kia (23,1%).

I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni di ottobre sono stati invece il 33,1% del mercato totale, una quota più bassa rispetto ai mesi precedenti. Il totale delle targhe “last minute” è stato di 5.192 unità su 15.673. Più attive nelle targhe di fine mese sono state Peugeot (55,1%), Nissan e Fiat (51,8%).

 

EMISSIONI MEDIE DI CO2

Le tabelle rappresentate nell’analisi illustrano la classifica per marca delle emissioni medie di CO2 sul totale del venduto nel mese di riferimento (in questo caso ottobre 2024). Le emissioni medie di CO2 delle auto immatricolate nel decimo mese dell’anno sono state di 120,5 g/km, in risalita rispetto a settembre. La media del 2024 è appena più alta: 120,7 g/km. Il risultato di ottobre è peggiorato per la flessione delle vendite di auto elettriche. Ricordiamo che quest’anno l’obiettivo fissato dalla UE è di 116 g/km mentre nel 2025 calerà addirittura a 93,6 g/km.

 

In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.

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