Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Ottobre 2025
Roma, 03.11.25
Roma, 3 novembre 2025
Nel mese in cui sono stati riattivati gli incentivi per le auto Bev — esauriti in appena un giorno nelle prenotazioni, ma trasformatisi solo in parte in immatricolazioni reali a causa delle tempistiche — il mercato automobilistico non ha comunque mostrato segnali di ripresa. Pur con lo stesso numero di giornate lavorative dell’anno scorso (23), il mese di ottobre si è soltanto avvicinato al risultato dell’anno precedente, e sono mancate all’appello 700 unità. Il risultato, quindi, è di un leggero passivo: -0,55%. In positivo, invece, il mercato dei Light Commercial Vehicles: +5,3%, molto distante però dal ben più brillante +19% fatto segnare a settembre. Tra le Passenger Cars la nota negativa è la persistente difficoltà del canale più significativo nei volumi, quello dei privati, che ancora una volta ha accusato una flessione piuttosto evidente e persino peggiore a quella del mese precedente: -12% (a settembre -9%). Nel solo mese di ottobre mancano all’appello quasi 10.000 targhe, mentre nei 10 mesi di quest’anno il disavanzo del canale privati supera le 80.000 unità, per un saldo negativo di oltre 10 punti percentuali. Il “quasi pareggio” di ottobre è quindi ascrivibile ad altri comparti: al noleggio a lungo termine, che è cresciuto del 16%, al breve termine (+22,5%) ma soprattutto al canale delle auto-immatricolazioni (+39%) che, come spesso è accaduto negli ultimi anni, ha dato un contributo determinante a sollevare (artificialmente) le sorti di un mercato dell’auto che viaggia sempre con il freno a mano tirato. Al di là dei numeri, che sottolineano una flessione da inizio anno inferiore ai 3 punti percentuali (sono poco più di 35.000 immatricolazioni in meno rispetto ai primi 10 mesi del 2024), la situazione non è affatto sostenibile nel lungo periodo, con l’unica nota positiva dei due canali del noleggio, che continuano a performare su buoni livelli anche su base annua (+13% il NLT, +9,5% il NBT).
Nel mese di ottobre sono state targate poco più di 126.000 automobili, rispetto alle oltre 127.000 dello stesso mese dell’anno scorso. Il comparto dei Light Commercial Vehicles, invece, ha prodotto un volume di nuove immatricolazioni di oltre 16.000 unità, quasi un migliaio in più di ottobre 2024.
Tra le Passenger Cars, come accennato poc’anzi, il canale dei privati denuncia una flessione pesante (-12%), che porta la market share mensile di questo canale al 57,5%, oltre 7 punti in meno dell’ottobre 2024. Nel cumulato annuo la flessione della quota di mercato dei privati si attesta su un -4,6 punti. Le immatricolazioni dirette delle aziende nel mese che ha aperto l’ultimo trimestre si sono rivelate quasi di pari livello all’anno scorso (+2,7%, ossia appena 198 targhe in più), mentre il noleggio a lungo termine ha immatricolato 27.000 automobili, con un incremento di quasi 4.000 unità. Nel 2025 il NLT ha targato 300.000 vetture, circa 35.000 in aggiunta rispetto al periodo gennaio-ottobre 2024. Il breve termine si conferma anch’esso in positivo, anche se ovviamente su volumi meno significativi: 1.700 targhe a ottobre (oltre 300 in più) e 80.000 in 10 mesi (7.000 in più). Complessivamente i canali del rent rappresentano quest’anno una quota di mercato del 29%. Le auto-immatricolazioni delle concessionarie e delle Case auto, in forte ripresa negli ultimi mesi e anche a ottobre (+39%), nel cumulato si mantengono appena al di sopra del 2024, con un volume complessivo di targhe pari a circa 155.000 unità (circa 2.000 immatricolazioni in più).
A livello di alimentazioni, nel mese di ottobre le tipologie che danno segnali di crescita sono le plug-in hybrid, (con un macroscopico +108%), le elettriche (+26%), le mild hybrid a benzina (+14%, che però non compensa il calo delle benzina senza “l’aiutino”, -16%) e, in misura modesta, l’ibrido full (+1,7%). Precipita ancora una volta il diesel (-24%). Leggero incremento, infine, anche per il gpl (+4,3%, pari ad appena 500 unità scarse in più).
Sul versante degli LCV, l’ottobre discretamente soddisfacente (+5,3%) attenua ulteriormente il dato cumulativo negativo dei primi 10 mesi, che ora indica un calo di 5,2 punti, con una flessione delle immatricolazioni di poco più di 8.000 unità. A finire in rosso nel decimo mese dell’anno il canale delle microimprese (ovvero ditte, artigiani e professionisti): -12%, quello delle immatricolazioni aziendali delle imprese che acquistano direttamente (-2%). In negativo il risultato del noleggio a breve termine (-35%, ma su volumi modesti, in linea con il periodo dell’anno), mentre il lungo termine non solo si dimostra che il canale sostiene il mercato dei veicoli commerciali, ma a ottobre sfiora ancora una volta la leadership di mercato con una quota molto vicina al 40% e un incremento sul mese di ottobre del 26%.
Sul fronte dell’aggiornamento ecologico, il calo del diesel che aveva caratterizzato alcuni degli scorsi mesi, anche a ottobre (come a settembre) non c’è stato. Le immatricolazioni di mezzi commerciali a gasolio si sono confermate sugli stessi livelli del 2024. Nel cumulato annuo, però, la flessione è vicina al 10%, pur conservando una quota complessiva di mercato dell’83%. Se tutte le altre tipologie aumentano gradualmente la loro quota, che complessivamente rimane comunque di assoluta minoranza, va segnalata l’importante avanzata delle immatricolazioni di veicoli elettrici (+61%). La market share dei BEV su base annua è ormai vicina al 5%.
Riguardo ai debiti CO2 maturati sulla base delle effettive immatricolazioni per canale, per tipologia di alimentazione e per marca, gli OEM del mercato Italia (Passenger Cars) hanno già accumulato, giunti ormai all’inizio dell’ultimo trimestre dell’anno 2025, sanzioni nei confronti dell’UE per quasi 2,7 miliardi di euro, mentre il livello medio delle emissioni di CO2 rimane attestato a 115 g/km, a fronte di un ancora lontanissimo target medio di 93,6 g/km. Il mercato dei veicoli commerciali leggeri, invece, ha già maturato 380 milioni di euro di sanzioni da gennaio a ottobre, con un livello medio di emissioni sempre fermo a 181 g/km, pari a 27 grammi in più rispetto al target che per quest’anno è di 153,9.
NOTA METODOLOGICA: a partire da quest’anno Dataforce presenta i dati delle nuove immatricolazioni comprensivi delle importazioni senza targa, ovvero quei telai completi dei documenti omologativi emessi all’estero che vengono importati e targati per la prima volta in Italia.
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MERCATO VETTURE
A ottobre sono state targate 126.473 automobili nuove (705 in meno rispetto allo stesso mese del 2024), con un saldo negativo dello 0,55%. A sostenere il mercato sono stati ancora una volta il canale del noleggio a lungo termine che, con una crescita del 16,01%, ha guadagnato 3.729 immatricolazioni, il canale del noleggio a breve termine (+22,54%, con 311 targhe aggiuntive) ma soprattutto il canale delle auto-immatricolazioni (+38,87%, con 4.938 targhe in più). Nel decimo mese dell’anno gli acquisti diretti aziendali si sono mantenuti molto vicini al livello di ottobre 2024 (+2,73%, 198 immatricolazioni aggiuntive). Come spesso quest’anno, il canale principale del mercato, quello dei privati, continua a subire un’emorragia: -11,97%. Questo canale ha infatti targato 72.660 unità, 9.881 in meno dello stesso mese dell’anno scorso. L’accelerazione delle forzature di mercato delle auto-immatricolazioni è stata particolarmente evidente: sia per le intestazioni uso proprio (+37,42%), ma molto più significativa per quelle ad uso noleggio (+52,07%). Nel long rent le immatricolazioni degli operatori captive hanno continuato, come negli scorsi mesi, ad accelerare di più (+19%) rispetto ai Top generalisti (e i loro clienti corporate, +11%).
Con i risultati di ottobre, la quota di mercato dei privati si attesta al 53,6% nel cumulato annuo (4,6 punti in meno dell’anno scorso). Il noleggio sfiora il 30% di market share (23% dal NLT, 6,2% dal NBT) su base annua.
L’analisi delle emissioni medie indica che le immatricolazioni dei primi 10 mesi si sono attestate a 115 g/km di CO2, il che porterebbe a un livello di sanzioni Cafe complessive di 2 miliardi e 685 milioni di euro, di cui ben 1.598 milioni attribuibili agli acquisti dei privati, che si mantengono costanti attorno a un livello di CO2 di 118 g/km, quindi superiore alla media complessiva del mercato. Nettamente più alte (e in leggera flessione) le emissioni del canale società: 131 g/km (per 249 milioni di euro di multe). Il comparto più virtuoso è invece il noleggio a lungo termine, che continua a piazzarsi su un livello abbastanza basso: 108 g/km di CO2, con un progressivo sanzioni che rimane però allarmante (401 milioni). Alta la media, ma in leggero calo per i rent-a-car: 118 g/km per multe pari a 187 milioni di euro. Le auto-immatricolazioni, infine, “contribuiscono” per altri 242 milioni di euro, con un livello medio di emissioni abbastanza virtuoso: 110 g/km (per la presenza di numerose BEV-PHEV immatricolate come demo e km zero).
MERCATO VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI
In ambito LCV, il mercato a ottobre ha confermato il segnale di ripresa registrato a luglio, ad agosto e a settembre: +5,29%, sebbene nel cumulato annuo continui a rimanere col segno meno. Da gennaio a ottobre, infatti, le immatricolazioni sono calate del 5,23%. Il settore dei veicoli commerciali leggeri ha targato 16.529 unità a ottobre, 830 in più rispetto allo stesso mese del 2024. I canali della distribuzione rimasti in rosso sono stati tre: quello dei “privati” (le micro-imprese, le ditte individuali, gli artigiani e i professionisti: -11,61%), il noleggio a breve termine (-35,3%) e le immatriciolazioni delle aziende che acquistano direttamente (-2,37%). Ottima performance del noleggio a lungo termine: +26,21%. Il NLT si conferma un settore sempre più fondamentale per il mercato degli LCV: a ottobre raggiunge una quota di mercato del 39,48%, mentre gli acquisti diretti delle imprese hanno conquistato il 40,14% di market share. Nel cumulato annuo il NLT si mantiene sopra al 36%, contro il 40% degli acquisti diretti delle Società.
L’analisi delle emissioni medie indica da gennaio a ottobre 181 g/km di CO2 (come nella precedente rilevazione), con le ditte, gli artigiani e i professionisti attestati a 190 g/km e le intestazioni dirette delle Società appena sopra, a 192 g/km. (entrambi i canali in leggera decrescita). Ancora più ampio lo sforamento dei noleggi a breve termine che hanno fatto registrare una quota media di 203 g/km (in aumento di un grammo). Più virtuosi, invece, i noleggi a lungo termine, che si sono posizionati a 168 g/km, accumulando comunque sanzioni Cafe teoriche per 72 milioni di euro, su un totale per gli LCV nei primi nove mesi di 380 milioni, ben oltre la metà dei quali ascrivibili agli acquisti delle società (219 milioni di euro).
IL MERCATO PER MARCA
Tra le 10 marche top della classifica delle immatricolazioni di ottobre, Fiat ha fatto segnare, in un mese stabile sui livelli dell’anno scorso, il miglior risultato: +25,66%, con un volume di immatricolazioni di 11.890 unità (circa 2.400 in più). Gli altri brand che hanno chiuso il mese in leggero attivo sono: Toyota (seconda, +0,78%) e Audi (settima, +1,34%). In negativo, invece, Volkswagen (terza, -10,52%), Dacia (quarta, -1,64%), BMW (quinta, -2,23%), Renault (sesta, -14,93%), Peugeot (ottava, -23,21%), Mercedes (nona, -5%) e Jeep (decima, -22,47%). Tra i risultati più brillanti nelle posizioni seguenti Citroen (+46,79), MG (+13,09%), Alfa Romeo (+22,89%) e Cupra (+53,63%). Continua la corsa di BYD, che a ottobre ha superato le 1.800 unità targate.
A livello di multe per le emissioni di CO2, Fiat, che ha un obiettivo di 99,3 g/km, ha raggiunto una media nelle vendite dei primi 10 mesi di 117 g/km, e dunque ha accumulato 215 milioni di sanzioni teoriche. Addirittura superiori le sanzioni che dovrebbe pagare Volkswagen (216 milioni di euro, avendo un obiettivo di 95,1 g/km ma avendo raggiunto da gennaio a ottobre 119 g/km). Ancora più difficile il caso di Audi, che ha un obiettivo di 91,3 g/km ma raggiunge i 136 g/km come risultato effettivo e quindi rimane davanti a Volkswagen nella classifica delle multe teoriche più elevate: ben 235 milioni di euro. Ben più virtuosa Toyota che, con un obiettivo di 96,6 g/km, si è attestata a 96 g/km ed è quindi in credito di 6 milioni.
Nell’ambito dei veicoli commerciali leggeri, Fiat a ottobre è sempre al primo posto, con una crescita del 39,47% (il mercato sale del 5,29%). Ford è seconda, ma in leggero calo (-1,75%). Terza risale Renault (+1,91%), che sorpassa nuovamente Iveco (-1,09%). A seguire, Toyota, Volkswagen, Peugeot, Citroen, Mercedes e Opel.
Nella tabella esposta nella sezione DATI STATISTICI di questo comunicato, diamo anche evidenza anche della situazione per Gruppi. Stellantis targa a ottobre circa 1.500 auto in più (+4,66%) e la quota di mercato sale al 27%. Il Gruppo Volkswagen cala dell’1,91% e ottiene buoni risultati soprattutto con Cupra, Skoda e Audi. Il Gruppo Renault abbassa le immatricolazioni a ottobre del 7,86%. il Gruppo Toyota, quarto in classifica nel decimo mese dell’anno, sale dello 0,99% rispetto allo scorso anno.
ALIMENTAZIONI
Tra le Passenger Cars, le auto a benzina hanno fatto segnare una flessione del 2,62% a ottobre e conservano una quota appena superiore al 49%. Le mild hybrid a benzina hanno ormai distanziato le immatricolazioni di benzina senza sistema di ibridizzazione e salgono del 14,11%. Le diesel hanno registrato l’ennesima caduta nelle immatricolazioni (-24,04%) e la quota di mercato è scesa al 14,8% (quasi 5 punti in meno a ottobre). Le uniche tipologie di alimentazione in effettiva espansione sono quella plug-in hybrid, che a ottobre è cresciuta del 108%, raggiungendo il 7,3% di quota e le elettriche (+25,83%), che però risentono soltanto parzialmente degli effetti positivi dei nuovi eco-bonus Bev (che si vedranno meglio nei prossimi mesi). In flebile crescita le full hybrid (+1,69%). Stabile il trend positivo delle auto a gpl (+4,28%).
Tra i veicoli commerciali leggeri, a ottobre i mezzi a gasolio hanno continuato a crescere leggermente, rimanendo sempre sopra quota 80% (esattamente conquistano l’83,6% del mercato LCV). In accelerazione le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici (+61%) con volumi discretii: 575 immatricolazioni rispetto alle 357 dell’ottobre precedente. Per il momento, la quota degli LCV a batteria si avvicina al 5% su base annua. Sempre su volumi modesti i mezzi da lavoro ibridi: full hybrid e plug-in hybrid non arrivano al 4% di quota di mercato.
TOP 5 MARCHE E MODELLI PER ALIMENTAZIONE
I modelli più apprezzati tra quelli a benzina (comprese le mild hybrid) sono Fiat Panda (+6,7%), Jeep Avenger (-11%), Citroen C3 (+44,6%), Toyota Aygo (+11,6%) e Volkswagen T-Cross (-21%). Tra le diesel (anche MHEV), la Top 5 vede BMW X1, Mercedes GLA, Volkswagen Tiguan, Mercedes GLC, BMW X3 e Volkswagen T-Roc. Tra le full hybrid, Toyota è leader con Yaris Cross e Yaris, terza MG ZS, quarta Hyundai Tucson e quinta Kia Sportage. In ambito plug-in hybrid, è sempre la BYD Seal U a issarsi sul gradino più alto del podio. Seguono Volkswagen Tiguan, Jaecoo 7, Volkswagen Golf e BMW X1. Tra le elettriche pure, le prime 5 posizioni vanno a BYD Dolphin Surf, BMW iX1, Citroen C3, Tesla Model Y e Renault 5 E-Tech. Nella graduatoria delle auto a gas, ovviamente solo modelli a gpl: Dacia Sandero, Dacia Duster, Renault Captur e Clio. Quinta DR 6.0.
Nei veicoli commerciali, sui dati di ottobre, i modelli più venduti sono sempre i diesel: Fiat Doblò, Fiat Ducato e Iveco Daily, gli unici a superare le 1.000 unità.
CHANNEL MIX 2025
Nel settore delle vendite a clienti privati, che è il canale a migliore marginalità per gli Oem, leader di mercato nei volumi nel decimo mese del 2025 è Toyota che ha consegnato 6.952 Passenger Cars ai privati e che in questo canale ha una quota del 64,9%. Però Suzuki vanta una quota ai privati ben maggiore: addirittura il 94,4% di vendite ai privati, con Dacia molto vicina: 90,3%. La media della quota di mercato di questo canale a ottobre è del 57,5%.
Nell’ambito degli acquisti aziendali diretti, la quota più significativa del mix di ottobre 2025 è sempre quella di Mercedes, che è del 17,7%, a fronte di una media di mercato per questo canale del 5,9%. Il comparto delle flotte in proprietà è strategico anche per le politiche commerciali di BMW (15,4%), Mini (14,7%) e Audi (11,3%).
Nel noleggio a lungo termine, i brand che ricorrono in maniera significativa a questo canale sono Cupra (48,1%), Alfa Romeo (42,1%), BMW (39,9%), Audi (38,7%) e Peugeot (34%). La media del mercato del noleggio a lungo termine a ottobre è del 21,4%.
Il noleggio a breve termine è utilizzato in maniera molto significativa da Peugeot (7%) e abbastanza da Cupra (5,6%). Nel decimo mese dell’anno la media di quota del canale è bassissima: appena l’1,3%.
Interessante anche la graduatoria dei costruttori che ricorrono alle auto-immatricolazioni in modo evidente. Al primo posto di ottobre c’è DR (44,7%), seguita da Opel (42,6%) e BYD (41,2%), La market share delle auto-immatricolazioni (demo e km zero) a settembre si mantiene piuttosto alta: 14%.
ULTIMI 3 GIORNI
La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di ottobre (29-30-31) è stata piuttosto bassa: il 22,2% sul totale, in linea con quella di settembre. A ottobre i brand che hanno fatto più ricorso alle targhe “last minute” sono stati Hyundai (43,1%), Opel (36,8%), Alfa Romeo (33,5%). I costruttori meno attivi, invece, sono stati Mercedes (12,7%), Dacia (13,5%) e Suzuki (14,2%).
I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni di ottobre sono stati il 21% del mercato totale, una quota quasi in linea con quella delle Passenger Cars. Più attive nelle targhe di fine mese sono state Fiat (34,4%), Peugeot (33,1%) e Citroen (29,6%).
ANALISI DELLO STOCK IN GIACENZA
L’analisi sullo stock di auto targate tra il 2023, il 2024 e i primi 10 mesi di quest’anno (quasi mezzo milione di unità, di cui quasi 310.000 sono a benzina, 75.000 diesel e 27.000 BEV), vede il 24,8% (cioè circa 102.000 unità) ancora in attesa di un cliente, con una flessione dello stock di oltre un punto in un solo mese. Entrando nel dettaglio della tipologia di alimentazione di queste autoimmatricolazioni, quasi la metà delle plug-in hybrid (esattamente il 49,5%, in flessione di un punto e mezzo) sono ancora in stock, mentre delle BEV già targate il 50,5% risulta ancora a terra, con un calo di oltre 2 punti, a dimostrare che lo stock si sta piano piano riducendo anche per le auto elettriche.
In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.
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