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Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Settembre 2024

Roma, 01.10.24

Roma, 1 ottobre 2024

Un altro mese in rosso: settembre ha visto il mercato dell’auto in negativo, con una flessione dell’11% per le Passenger Cars e tutti i canali della distribuzione col segno meno, in particolare il noleggio a lungo termine e le auto-immatricolazioni, entrambi a -24%. Ancora peggiore la performance del comparto Light Commercial Vehicles: -20%. Anche in questo caso i disavanzi più evidenti sono quelli del NLT e delle auto-immatricolazioni.

A livello di alimentazioni, settembre ha portato a un’altra infornata di consegne di auto elettriche (+27%, quasi 2.000 Tesla, 473 Volvo e 561 Peugeot su 6.308 targhe) mentre restano in profonda crisi le plug-in hybrid (-27%) e in forte flessione anche le nuove targhe di auto a benzina e diesel (comprese le mild hybrid), entrambe a -17%. Continua invece il buon andamento delle immatricolazioni delle full hybrid (+11%), mentre le auto a gas appaiono stabilizzate. A livello di fondi residui per gli incentivi statali, vanno verso l’esaurimento anche quelli della fascia di emissioni di CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km: alla data di ieri rimangono da erogare meno di 46 milioni di euro (a fine agosto erano circa 90), mentre per quelli della fascia tra 21 e 60 g/km (destinati alle plug-in hybrid) sono rimasti praticamente intatti rispetto a un mese fa (sono disponibili ancora 85 milioni di euro).

Dopo 9 mesi, le nuove Passenger Cars targate sono state 1.206.000, appena 25.000 in più del 2023 (+2,1%), con i privati che fanno un po’ meglio della media del mercato (+5,8%) e circa 38.000 targhe aggiuntive, gli acquisti aziendali diretti con un calo equiparabile a quello medio del mercato (-2,6%) e il long rent fortemente penalizzato (-16,5%) con una perdita di oltre 47.000 unità.  Rimangono in attivo, invece, lo short rent (+24%) e le auto-immatricolazioni degli Oem e dei dealer (+19%), che nella prima metà dell’anno hanno contribuito a mantenere a galla il mercato.

Il risultato dei veicoli commerciali leggeri, soprattutto dopo il giro di boa, desta allarme: dal +17,5% accumulato fino a giugno, si è scesi a +7%, con circa 142.000 immatricolazioni complessive, appena 9.000 in più del periodo gennaio-settembre 2023. A sostenere al di sopra della linea di galleggiamento il mercato degli LCV sono soprattutto le società che acquisiscono i mezzi con la formula della proprietà o del leasing (+8%) e il noleggio a lungo termine (+9,2%) che, nonostante il brusco stop degli ultimi mesi, rimane il sistema di acquisizione prediletto da un cliente su tre.

 

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“Fiat chiude il mese al terzo posto dietro Volkswagen e Toyota, ma è tutto il Gruppo Stellantis in rosso, come in borsa”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia. “Sui marchi europei storici dovremo comunque abituarci a forti contrazioni, sembra quasi si stiano facendo le prove di quanto saranno costretti a fare il prossimo anno: piuttosto che vendere e pagare sanzioni all’Europa è meglio rinunciare ai clienti, anzi, a regalarli a chi vuole presidiare i segmenti accessibili. Sul fronte BEV, come al solito è Tesla l’ago della bilancia del mercato: dopo un agosto di assoluto riposo, scarica e consegna un terzo di tutto il mercato elettrico. Insomma, gli attuali campioni del mercato con una visione di lungo termine sono davvero pochi: la Cina con le sue molte termiche e poche elettriche, Toyota con le sue full-hybrid, Tesla e anche Dacia, sperando per quest’ultima che resti Dacia soprattutto nel prezzo… Il resto e quello che sarà, continueranno a inseguire scelte politiche sempre condivise per il bene di una collettività, dimenticando però il significato di questo termine”.

 

MERCATO ITALIA – VETTURE

A settembre sono state targate 121.666 automobili nuove (15.105 in meno rispetto allo stesso mese del 2023), con un saldo negativo dell’11,04%. Più che raddoppiato l’apporto delle importazioni parallele, ma con volumi sempre scarsamente significativi (1.723 unità). Considerando che siamo in periodo di incentivi, maluccio il canale dei Privati, che è sceso del 3,94% (un calo comunque inferiore a quello medio del mercato), con un livello di nuove targhe pari a 78.509 unità (3.217 quelle mancanti). Dato il risultato in rosso del mercato nel suo complesso, la market share dei privati è salita al 64,5%, a fronte di una media annua del 57,5%. Ancora peggio ha performato il canale delle vendite dirette alle aziende (società in proprietà e leasing): -10,97%, un risultato allineato alla media del mercato, con 6.895 immatricolazioni (850 in meno). Pesante il tonfo del comparto delle auto-immatricolazioni: -23,67%, con un volume di nuove targhe pari a13.294 unità (sono 4.122 in meno).

Il canale che a settembre (così come nel resto dell’anno) appare in maggiore difficoltà è quello del noleggio a lungo termine, che fa registrare nel nono mese del 2024 una flessione del 23,91%. Il long rent ha targato a settembre appena 21.507 automobili (6.757 in meno). In calo il canale dei noleggi a breve termine: -9,81%, ma si tratta di volumi scarsamente significativi: soltanto 1.461 targhe, per una quota di mercato dell’1,2%.

Nel cumulato, da gennaio a settembre sono state targate 1.205.929 Passenger Cars, 24.812 in più rispetto ai primi 9 mesi del 2023, per una crescita del 2,1%. Complessivamente i privati conquistano il 57,47% del mercato (2 punti in più), le aziende in acquisto diretto il 5,09%, i noleggi a lungo termine sono al 19,95% (ma a settembre sono al 17,68%), i rent-a-car scendono a quota 6%, mentre le auto-immatricolazioni rimangono sopra l’11% (esattamente da gennaio a settembre raggiungono una market share dell’11,49%).

MERCATO ITALIA – VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI

In ambito LCV, dopo 15 risultati positivi consecutivi, agosto era stato il mese del crollo (-32,89%) e settembre ha portato alla conferma dello stato di crisi: -19,83%. La performance annuale rimane comunque in attivo (+6,98%). Il settore dei veicoli commerciali leggeri ha immatricolato 13.691 unità, 3.386 in meno rispetto a settembre 2023, con tutti i canali della distribuzione in rosso. Il comparto dei “privati” (ditte, artigiani e professionisti) è sceso dell’8,28%, mentre quello delle società che optano per la formula dell’acquisto diretto ha fatto segnare un decremento del 17,42%. Il noleggio a lungo termine è stato, tra i canali di maggior volume, quello che ha fatto registrare la seconda performance peggiore, con una flessione del 24,92%, con 4.588 nuove targhe, oltre 1.500 in meno. Grazie però a un primo semestre molto brillante, il consuntivo dei primi 9 mesi rimane largamente in attivo: +9.23%. Male anche i noleggi a breve termine (-14,11%), con appena 883 immatricolazioni a settembre. Bene il risultato negativo delle auto-immatricolazioni: -31,87% (solo 885 targhe assegnate). Il cumulato da gennaio a settembre del 2024 del settore LCV è di 142.449 nuove targhe, 9.300 in più.

 

FORECAST 2024

La previsione di Dataforce per il settore delle Passenger Cars in ottica di fine 2024 è stata ritoccata al ribasso, a causa delle flessioni di agosto e settembre: -15.000 immatricolazioni. La nuova release del forecast ipotizza un mercato auto a quota 1.610.000 nuove targhe, cioè circa 38.000 in più rispetto al 2023 (+2,4%). La crescita dei privati, secondo questa previsione, dovrebbe essere superiore alla media: 4%. Dai privati ci si aspetta 925.000 targhe, ossia 43.000 in più.

Secondo il forecast con metodo Dataforce, ossia quello che attribuisce le immatricolazioni all’effettivo utilizzatore, i privati acquisiranno con la formula del noleggio a lungo termine ulteriori 30.000 vetture, però sono oltre 6.000 in meno rispetto al 2023. Gli acquisti diretti delle Società saranno quest’anno 87.000: in pratica con un livello di nuove targhe paritetico rispetto al 2023 (+0,6%), mentre il noleggio a lungo termine, incluso i rent intestati a società e ai privati, raggiungerà le 320.000 unità, con un calo del 13%, che corrisponderà a circa 48.000 immatricolazioni mancanti. Sarà invece un’annata positiva per il noleggio a breve termine: con 93.000 nuove targhe previste dovrebbe ottenere un incremento del 22,1% (quasi 17.000 unità aggiuntive). Infine, le auto-immatricolazioni, che dovrebbero far segnare una crescita elevata del 15,9%, fino a raggiungere le 185.000 (oltre 25.000 in più).

In ambito LCV, la chiusura quest’anno è ottimisticamente prevista a 210.000 nuove targhe. Con quasi 23.000 immatricolazioni in più rispetto al 2023, il settore dei veicoli commerciali leggeri dovrebbe far registrare un incremento del 12,2%. A differenza delle Passenger Cars, tra gli LCV il noleggio a lungo termine salirà in maniera significativa, +16%, passando da 62.500 a 72.500 targhe, con una market share del 34,5%. Lo short rent dovrebbe raggiungere le 11.000 targhe (rent to rent compreso): +6,2%. A crescere saranno sia le immatricolazioni dirette dei rent-a-car (acquisti in buy back o risk), sia le acquisizioni mediante la formula del rent to rent.

In crescita tutti gli altri canali, con in maggiore evidenza gli acquisti diretti delle società (+12,8%) e in maniera meno significativa le ditte individuali, gli artigiani e i professionisti (+6,4%). Crescita di pari livello per le auto-immatricolazioni: +6,4%, che dovrebbero essere attorno alle 14.500 unità, con un incremento di quasi 900 targhe.

Il Forecast per alimentazioni ipotizza una quota di auto a benzina al 52,5% (in crescita di 3,1 punti), una market share del diesel al 19,3% (la flessione sarà del 3,5% di quota) le ibride “vere” (cioè full e plug-in) in leggera crescita (+0,6%) al 15,1% (11,7% per le ibride “chiuse” e 3,4% per quelle con la spina) e il gas stabile, sempre attorno al 9,1%. Pareggio per le BEV, nonostante i robusti incentivi: Dataforce ipotizza il raggiungimento di 65.000 immatricolazioni, le stesse dell’anno scorso, con una market share del 4% (-0,2%).

Nell’ambito degli LCV, il forecast sulle alimentazioni prevede addirittura una crescita del diesel (+2,3 punti di share) che raggiungerà una quota dell’86,2% e una flessione per quasi tutte le altre tipologie, tranne i veicoli commerciali a benzina, in leggera crescita al 7,6% di quota di mercato (+0,3 punti di quota). In flessione gli elettrici, appena 3.500 immatricolazioni, con una quota dell’1,7% (1,5 punti in meno), le ibride full e plug-in all’1,6% (-0,5%) e il gas al 2,9% di market share (-0,5%).

IL MERCATO PER MARCA

Fiat non è più la prima forza del mercato dell’auto in Italia. Le avvisaglie si erano viste col quarto posto di agosto, dietro a Toyota, Volkswagen e Dacia. Ma, si sa: agosto è un mese anomalo, con volumi di immatricolazioni bassi e altalenanti. Però settembre no: è un mese “vero” per il mercato. E Fiat ha fatto registrare un forte calo rispetto allo stesso mese del 2023: -43,4%, con una perdita di oltre 7.000 immatricolazioni, chiudendo al terzo posto. La pole position se la sono giocata sul filo di lana Volkswagen e Toyota: 9.763 nuove targhe per l’azienda tedesca e 9.717 per quella giapponese. Fiat, invece, si è fermata a 9.172. Il risultato di Volkswagen e di Toyota è buono, ma non eccezionale, al di là del primato conquistato praticamente in ex aequo: entrambe hanno accusato una pur modesta flessione delle immatricolazioni: rispettivamente -3,58% e -5,91%. A seguire, nelle posizioni successive, il buon andamento del Gruppo Renault, con la marca francese quarta assoluta (+14,35%) e Dacia quinta (+18,53%). Poi Peugeot (-2,23%), BMW (+24,53%), Ford (-14,43%), Jeep (-8,51%) e Audi (-4,25%). Da segnalare che, oltre a quella di Fiat, la performance è negativa per tutto il Gruppo Stellantis: detto di Peugeot, in leggero regresso, e di Jeep, che ha fatto segnare un calo appena inferiore alla media del mercato, male anche Opel (-9,32%), Alfa Romeo (-13,48%), Citroen (addirittura -74,09%), Lancia (-72,07%: quanto danneggia l’uscita dai listini della vecchia Ypsilon, forse prematura), DS (-26,08%), Maserati (-57,81%) e Abarth (-30,23%). La quota complessiva di Stellantis a settembre è precipitata a 24,47%, contro una market share 2024 che sfiora ancora il 31% (un punto in meno del 2023). Tra i risultati positivi di settembre, Tesla (+115,12%) e DR (tornata all’attivo: +34,7%).

Nella tabella successiva, diamo evidenza anche della situazione per Gruppi, che vede, come accennato, Stellantis in forte sofferenza perdendo il 34% delle immatricolazioni sul mese e l’1,5% di quota di mercato. Il Gruppo Volkswagen contiene le perdite sul mese (-7%) con le peggiori performance da parte di Cupra e Seat.  Bene il Gruppo Renault (+6%), anche se la flessione di Nissan è pesante; il Gruppo Toyota se la cava con un -4% complessivo; Hyundai-Kia rimangono in leggero attivo (+1,7%), molto bene il Gruppo BMW (+17%), nonostante la cattiva performance di Mini.

Tra gli LCV, a settembre Fiat (-22,07%) è sempre al comando, seguita da Ford +18,67%), Renault (-33,66%), Peugeot (-17,10%), Iveco (-22,35%), Citroen (-42,28%), Volkswagen (-16,09%), Mercedes (-2,7%), Opel (-35,43%) e Toyota (-27,44%).

 

CHANNEL MIX 2024

La graduatoria della quota di mercato per marca in base al mix di vendita per canale dei primi 25 brand evidenzia le strategie delle case auto e di quello che vogliono, o sono costrette a fare, per conquistare il loro mercato e proteggere per quanto possibile la loro marginalità delle vendite.

Nel settore delle vendite a clienti privati, che è da sempre il canale più remunerativo per gli Oem, leader di mercato nei volumi è sempre Dacia che nel 2024 ha consegnato 69.978 Passenger Cars ai privati e che in questo canale ha una quota del 94,12%, la maggiore in assoluto (e in costante crescita). Sul secondo gradino c’è sempre Suzuki (92,36%), che in maniera molto virtuosa da gennaio a settembre ha realizzato appena 584 auto-immatricolazioni (in gran parte “demo”) e 56 vendite ai rent-a-car. DR Automobiles si classifica al terzo posto (88,08%). A seguire, Hyundai (74,64%), Tesla, Toyota, MG, Renault, Kia, Ford e Opel, tutte sopra al 60% di vendite ai privati. La media della quota di mercato di questo canale quest’anno è del 57,47%.

Nell’ambito degli acquisti aziendali diretti, la quota più significativa della mix è sempre quella di Mercedes, che è del 21,88%, a fronte di una media di mercato per questo canale del 5,09%. Il comparto delle flotte in proprietà è fondamentale anche per le politiche commerciali di BMW (13,85%), Tesla (12,91%), Audi (9,09%), Volvo (6,86%) e Alfa Romeo (6,30%).

Nel noleggio a lungo termine, i brand che ricorrono in maniera evidente a questo canale sono Cupra (47,63%: quasi una targa su due), BMW (44,63%), Audi (42,66%), Volvo (37,75%), Alfa Romeo (36,99%), Skoda (36,81%), Volkswagen (30,06%) e Nissan (27,84%). La media del mercato del noleggio a lungo termine quest’anno è del 19,95%, in flessione.

Il noleggio a breve termine è utilizzato in maniera massiccia quest’anno da Alfa Romeo, con una market share della sua mix del 15,16%, ma anche da Lancia (13,81%), MG (12,93%), Fiat (11,68%), Opel (10,86%) e Citroen (10,851%). Nel 2024 la media di share dei rent-a-car è del 6,71%.

I costruttori che ricorrono alle auto-immatricolazioni in modo evidente sono tutti del Gruppo Stellantis: Lancia (32,98%), Fiat (24,52%), Citroen (23,4%), Jeep (21,52%), Peugeot (21,24%), Opel (16,94%) e Alfa Romeo (14,69%). La media del mercato è del 10,78% nei primi 9 mesi di quest’anno. Gli unici brand che auto-immatricolano con una quota appena superiore all’1%, quest’anno sono Tesla e Dacia (1,9%).

 

ALIMENTAZIONI

Tra le Passenger Cars, dove il mercato nel suo complesso a settembre è calato dell’11%, le auto a benzina hanno fatto segnare una flessione superiore alla media: -17,07% e rimangono ormai al di sotto del 50% di quota (48,74%). Le diesel hanno registrato un calo del 23,46% (con le mild hybrid in leggera crescita). L’unica tipologia di alimentazione in costante effettiva espansione è quella full hybrid che a settembre ha incrementato le immatricolazioni dell’11,4%. Male, invece, le plug-in hybrid, nonostante la disponibilità ancora abbondante dei generosi ecobonus per le ibride alla spina: -26,6%. Questo mese c’è stato un ritorno di fiamma delle elettriche, conseguente all’impennata delle consegne di Tesla, che ad agosto quasi non aveva targato: +27,33% per le BEV. La quota di mercato mensile è comunque di appena il 5,18%, mentre nel cumulato annuo non arriva al 4%. Nei primi 9 mesi le BEV aggiuntive rispetto al 2023 sono state appena 1.771. Auto a gas stabili: gpl +3,6%, metano ormai quasi inesistenti.

Tra i veicoli commerciali leggeri, a settembre i mezzi a gasolio sono tornati al trend negativo (-16,03%, in pratica confermando la flessione generalizzata del comparto). La quota di mercato però rimane sempre elevatissima (quasi l’89%, 86,82% nel 2024, 3,5 punti in più rispetto al 2023). In fortissima discesa le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici: le immatricolazioni sono ancora una volta quasi dimezzate (-41,6%). Per il momento, la quota degli LCV a batteria scende all’1,82% su base annua. Sempre su volumi modesti i mezzi da lavoro ibridi: full hybrid e plug-in hybrid raggiungono a stento l’1,5% di quota di mercato. I benzina a settembre calano al 5,39% di market share (con vendite anch’esse ridotte a quasi la metà).

 

ULTIMI 3 GIORNI

La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di settembre (26-27-30) è stata, come prevedibile, piuttosto affannata. Le targhe assegnate nello sprint finale sono state 47.439, pari al 39% delle immatricolazioni del mese (121.666). A settembre sono stati ben 10 i brand che hanno targato almeno la metà delle loro auto negli ultimi tre giorni, alcuni con percentuali veramente elevate. I più “attivi” sono stati: Omoda (79,7%), Seat (62,9%), Cupra (61,5%), DS (60,3%) e Citroen (59,3%). I tre brand meno attivi negli ultimi 3 giorni sono stati Tesla (11,7%), Suzuki (19,6%) e Audi (20,7%).

I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni di settembre sono stati invece il 40,6% del mercato totale, una quota comunque piuttosto alta. Il totale delle targhe “last minute” è stato di 5.557 unità su 13.691. Più attive nelle targhe di fine mese sono state Peugeot e Nissan (59,7%), e Fiat (57,7%).

 

EMISSIONI MEDIE DI CO2

Le tabelle rappresentate nell’analisi illustrano la classifica per marca delle emissioni medie di CO2 sul totale del venduto nel mese di riferimento (in questo caso settembre 2024). Le emissioni medie di CO2 delle auto immatricolate nel nono mese dell’anno sono state di 118,6 g/km, un po’ inferiori rispetto ad agosto. La media del 2024 è appena più alta: 120,7 g/km. Il risultato di settembre è migliorato grazie alla ripresa delle vendite di auto elettriche.

Ricordiamo che quest’anno l’obiettivo fissato dalla UE è di 116 g/km mentre nel 2025 sarà di 93,6 g/km.

 

In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.

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