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Comunicato Stampa Dataforce Mercato Italia Quadricicli – 2023

Roma, 20.03.24

Roma,20 marzo 2024

Da quest’anno Dataforce Italia ha deciso di integrare nelle forniture che riceve dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i dati del mercato dei quadricicli, più comunemente conosciuti come “minicar”, che nel Codice della Strada sono classificati nelle categorie “L6” e “L7”.

In particolare, la categoria “L6” contiene i ciclomotori a 4 ruote, quadricicli leggeri, con velocità inferiore o uguale a 45 km/h e massa a vuoto sotto i 350 kg, esclusa la massa delle batterie per quelli a propulsione elettrica. I quadricicli L6 a benzina devono avere una cilindrata non superiore a 50 cm3, quelli con diversa alimentazione o elettrici non possono superare la potenza di 4 kW.

La categoria “L7” sono i motoveicoli a 4 ruote, quadricicli pesanti, con velocità superiore ai 45 km/h e massa a vuoto inferiore ai 400 kg (550 kg se destinati al trasporto merci) esclusa la massa delle batterie nel caso di veicoli a corrente e con potenza inferiore a 15 kW.

È un mercato, quello dei quadricicli leggeri e pesanti, in crescita (+18% rispetto all’anno scorso) che vale oltre 17.000 immatricolazioni nel 2023, in gran parte con intestazione a clienti privati (85% nel 2023, 6 punti in più rispetto al 2022). Le microcar, oltre che adatte ai minorenni come alternativa a 4 ruote al motorino, costituiscono una risposta efficace alla necessità di un mezzo di trasporto di dimensioni minime adatto al traffico cittadino anche per l’utenza adulta, soprattutto nelle città in cui sono in vigore limitazioni al traffico. La diffusione della micromobilità è favorita dalla presenza di incentivi all’acquisto, maggiorati se con rottamazione di un veicolo di categoria “L” di qualsiasi tipo, quindi sia ciclomotori sia moto, ma anche tricicli e quadricicli.

 

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Per quest’anno sono disponibili fondi per 50 milioni di euro, fortemente sbilanciati verso i veicoli elettrici (45 milioni, mentre solo 5 sono quelli destinati a coprire i bonus dei veicoli con motore endotermico). L’ecobonus per l’acquisto di un quadriciclo elettrico leggero o pesante può arrivare al 40% del prezzo di listino, fino a un massimo di 4.000 euro + IVA se con rottamazione, e al 30% fino a un massimo di 3.000 euro + IVA senza rottamazione. Nel caso dei quadricicli non ad alimentazione elettrica il contributo statale può essere del 40% del prezzo di listino, ma fino a un massimo di 2.500 euro + IVA; però in questo caso la contestuale rottamazione di un motoveicolo di categoria “L” è una condizione obbligatoria. Con una dinamica molto simile a quella del mercato delle autovetture, i fondi disponibili per il 2024 per i quadricicli a motore endotermico sono stati esauriti fin dal primo giorno di apertura delle prenotazioni e si attende il rifinanziamento dei fondi che dovrebbe arrivare entro aprile.

Che questo mercato sia di sempre maggiore interesse per i costruttori è dimostrato dalla discesa in campo di Stellantis, dapprima con la Citroen Ami (che oggi rimane incontrastata leader di mercato) e successivamente del suo clone Fiat, la Topolino, in vendita a partire da quest’anno. Anche Renault, che da tempo presidiava il settore con il modello Twizy, ora uscito di produzione, sta per ritornare in campo, attraverso il brand Mobilize, la divisione del gruppo dedicata ai servizi di mobilità, che sta creando una vera e propria gamma di veicoli dedicati allo spostamento di persone e merci anche e soprattutto in ambito urbano, tutti con alimentazione elettrica (per esempio i modelli Duo e Bento, il primo dedicato alla mobilità cittadina per persone e il secondo per il trasporto merci). Ecco, quindi, che il potenziale di crescita del mercato dei quadricicli, con l’ingresso in campo di un sempre maggiore numero di colossi automobilistici, sembra destinato ad aumentare molto, affiancando i player tradizionali che operano in questo settore da decenni (come Aixam, Ligier e Chatenet), e quelli che si sono affacciati sul mercato da poco come XEV e Micro (l’azienda che produce Microlino, ispirato alla celeberrima Isetta degli anni Cinquanta).

 

IL MERCATO PER CANALI

Come si accennava in precedenza, il mercato dei quadricicli, sia leggeri (L6) che pesanti (L7), è a maggioranza assoluta appannaggio dei clienti privati: l’85% nel 2023, con un incremento della market share di questo canale di 6,4 punti percentuali in più rispetto al 2022. Se si considera soltanto il mercato dei quadricicli L6, la quota dei privati sale addirittura al 90%, mentre nel segmento dei quadricicli L7 i privati sono al 66% (ma in aumento rispetto all’anno precedente di 8,4 punti). Gli acquisti diretti delle società, sempre tra gli L7, sfiorano il 20%, mentre il noleggio a lungo termine è a meno del 6%, con una perdita nel confronto con il 2022 di ben 10 punti. Non si tratta però di un tracollo di questa formula di acquisizione, quanto piuttosto di un mercato che è fortemente legato a singole forniture o gare d’appalto per aziende che operano nel car sharing oppure per enti pubblici come Poste Italiane. Marginale è anche la quota del noleggio a breve termine: per gli L7 attorno all’1,5% nel 2023. La market share delle società in proprietà è del 5,86% nella categoria L6, quella del NLT all’1,56 e del NBT allo 0,84%.

 

LE SCELTE NELL’ALIMENTAZIONE

I quadricicli sono l’unico settore del mercato della mobilità in cui l’elettrico costituisce la maggioranza delle immatricolazioni. Giustamente, perché destinate quasi esclusivamente a un utilizzo urbano le microcar non soffrono di problemi di limitata autonomia, dato che le percorrenze giornaliere si limitano al massimo a qualche decina di km. Il mercato L6+L7 vede i quadricicli a corrente sfiorare il 58% di market share nel 2023, quasi 10 punti in più del 2022. Il diesel, la seconda tipologia di alimentazione più diffusa, è al 35% (in calo, però, rispetto all’anno precedente di quasi 6 punti). Anche i quadricicli a benzina sono in flessione: erano attorno al 10% l’anno precedente, nel 2023 sono scesi a meno del 7%.

Nella categoria L6, invece, le microcar a benzina sono pressoché inesistenti; le diesel sono al 45% di quota (ma hanno perso quasi 14 punti di share) e le elettriche sono al 55%, con una crescita che è speculare alla perdita delle diesel. Nettamente differente la situazione nella categoria L7, che è un mercato in contrazione nel 2023 (-14,64%), mentre quello dei quadricicli leggeri è in forte crescita (+31,29%): la scelta dell’alimentazione si gioca soltanto tra benzina (che sfiora il 32% di quota, ma in calo) ed elettrico (68%, in aumento).

MODELLI TOP 5 PER CANALE

Il leader incontrastato nel mercato dei quadricicli è la Citroen Ami, che è omologata nella categoria L6: nel 2023 ne sono state immatricolate 6.303 unità, per una quota pari al 47% del suo segmento (37% se si considera il mercato L6+L7 nel suo complesso). Commercializzata dal 2020, la Ami, innanzitutto grazie al prezzo più basso del mercato, ulteriormente agevolato dagli ecobonus, ha da subito scalato la classifica delle immatricolazioni, e continua a farlo: +77% nel 2023 sul 2022. Nella categoria L7 il modello più venduto è invece la YOYO, prodotta a Shanghai dall’azienda XEV (che ha sede a Hong Kong) espressamente per il mercato europeo: nel 2023 in Italia ne sono stati venduti 1.904 esemplari, più o meno quanto nell’anno precedente. Sia Ami sia YOYO sono entrambi ad alimentazione elettrica: nella Top 5 generale c’è un terzo quadriciclo a corrente: la Aixam e-City, che è il quinto più venduto nel nostro Paese (477 unità nel 2023). La gemella Aixam City, con motore diesel, è invece il secondo modello più venduto in Italia: 2.537 unità l’anno scorso, sostanzialmente stabile rispetto al 2022. Al terzo posto c’è la Ligier JS50, anch’essa con motore a gasolio. Quarta è la XEV YOYO.

La graduatoria del canale dei privati ricalca esattamente la Top 5 generale, mentre nelle vendite dirette alle aziende è la Aixam City a prevalere di stretta misura sulla XEV YOYO. Non sono distanti nemmeno la Ligier JS50 e la Citroen Ami. Nel canale del noleggio a lungo termine, come detto in precedenza soggetto a variazioni sensibili a seconda delle forniture alle grandi aziende, nel 2023 ha prevalso la XEV YOYO, seguita dall’Aixam City e dalla Citroen Ami. Trascurabili le immatricolazioni degli altri modelli. Nello short rent leader nelle immatricolazioni è la Ami, seguita dall’Estrima Biro Small (L6), dalla Estrima Biro Big (L6), dalla Polaris Ranger (L7) e dalla CF Moto CForce 450 (L7).

Anche nel settore dei quadricicli vi è un certo numero di auto-immatricolazioni, che a volte diventano km zero, quando non sono demo dei concessionari: il modello che più fa ricorso a questo canale è la XEV YOYO: 183 nel 2023, ma nel 2022 erano state ben 452.

 

MODELLI TOP 5 PER ALIMENTAZIONE

Tra le alimentazioni ICE, ossia quelle dei motori endotermici, la clientela dei quadricicli rimane affezionata ai marchi che storicamente presidiano questo comparto: Aixam, Ligier e Polaris. I quadricicli a benzina appartengono quasi esclusivamente alla categoria L7. I modelli al vertice della Top 5 sono CF Moto CForce 450 e Polaris Sportsman. Sempre in ambito L7, dove diesel non ce ne sono, la graduatoria dei quadricicli elettrici ha un unico leader: la XEV YOYO. Nella categoria L6 ICE, invece, per la prima posizione è un serrato testa a testa tra Aixam City (42% di market share) e Ligier JS50 (36%). Tra le elettriche, ovviamente, non c’è storia: Citroen Ami ha conquistato l’85% delle preferenze, agli altri competitor sono rimaste le briciole. Però nel 2024 la situazione potrebbe cambiare, dato l’ingresso in campo della Fiat Topolino, vera e propria rivale in casa Stellantis. Ci sarebbe anche una terza gemella, la Opel Rocks-e, ma per il momento non è venduta in Italia (e forse non lo sarà mai).

Se le microcar di Stellantis (che sono prodotte nello stabilimento di Kenitra in Marocco) dovrebbero spartirsi una grossa fetta di mercato quest’anno, non va dimenticato che la concorrenza continua ad aumentare, anche nel segmento L7 dove la Micro Microlino è già al quinto posto tra i modelli a corrente.

 

IL COMMENTO DI SALVATORE SALADINO, COUNTRY MANAGER DI DATAFORCE ITALIA

La cosa che ho subito notato nell’analizzare i dati di questo mercato riguarda la variabile del prezzo: leader delle vendite è la Citroen Ami, un quadriciclo leggero elettrico che, grazie agli incentivi, si riesce ad acquistare a un prezzo all’incirca corrispondente al suo valore (appena sotto i 5.000€ nella versione base e con rottamazione), valore che io misuro attraverso il servizio che riesce a offrire al suo utilizzatore o utilizzatrice. Credo che per muoversi in città, un mezzo elettrico con un’autonomia anche inferiore a 100km, che si possa ricaricare attraverso una presa di corrente comune, che costi meno di 5.000€, sia la soluzione più sensata: semplicità, facilità di uso, economia d’esercizio, prezzo accessibile a tutti.

Ottima mossa di Stellantis quindi. Che però, con la Topolino, offre un prezzo di partenza di 9.890€ (cui vanno sottratti gli ecobonus). Forse qualche italiano apprezzerà ben 2.000€ in più l’heritage storico di questo nome e alcuni stilemi della carrozzeria, acquistando una Topolino invece che un’Ami, ma fuori dall’Italia una tale differenza di prezzo non so quanto possa essere compresa. Resta il fatto che Stellantis ha il buon senso di rimanere sotto la soglia dei 10.000€ di listino, soglia che per quanto mi riguarda dovrebbe essere quella per acquistare una citycar come una Panda, non un quadriciclo leggero come una Topolino, che dovrebbe costare la metà.

Quando poi ci affacciamo al resto dei modelli in testa alle classifiche, ecco che la variabile prezzo assume un contorno totalmente slegato da qualsiasi considerazione di buon senso. La Aixam City diesel parte da 13.499€, quella elettrica da 16.499€. La Ligier JS50 diesel parte da 13.990€. La XEV YOYO elettrica da 17.490€. La Microlino (elettrica L7) ha fissato il prezzo di “attacco” a 21.090€.

Evidentemente un genitore che acquista una minicar per suo figlio o sua figlia è disposto a pagare questo prezzo pur di non far loro correre i rischi di andare su due ruote, ma deve comunque avere un reddito importante per poter esaudire un tal desiderio.

Tutto il resto rientra nell’abilità del marketing di valorizzare così tanto un oggetto che vale molto, molto meno di quel tanto, esattamente come si fa con un capo di moda firmato.

Ma se l’obiettivo è la mobilità sostenibile di massa, ci stiamo davvero prendendo in giro”.

 

In caso di pubblicazione, indicare sempre: “Elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI”.

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Contatti: Salvatore Saladino
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